Questione di dosaggio

Questione di dosaggio Questione di dosaggio E' noto che da alcuni anni viene impiegata nella terapia della sterilità endocrina da mancata ovulazione la gonadotropina estratta dall'urina di donne in menopausa (H.M.G.) costituita in massima parte da ormone follicolostimolante. La sua somministrazione induce la maturazione dei follicoli di Graaf. La dose di H.M.G. somministrata finisce di essere sempre in eccedenza rispetto a quella necessaria per la maturazione di un solo follicolo. Di conseguenza più follicoli giungono a maturazione e possono venire fecondati dando gravidanze plurime (nel caso attuale 6). I follicoli giungono contemporaneamente a maturazione e la fecondazione è contemporanea in ognuno di essi: non è noto nella specie umana il fenomeno della superfetazione, cioè la fecondazione degli ovicini (ovocellule) in tempi successivi. Se si ottiene la fecondazione di più d: tre cellule-uovo il risultato terapeutico finisce però per essere controproducente in quanto i feti numerosi non trovano lo spazio sufficiente per svilupparsi nella cavità uterina ed adeguate condizio- ni nutritizie per cui vengono alla luce con peso inferiore al chilogrammo. La possibilità di sopravvivenza di questi feti è inferiore al 20 per cento, in quanto pur tenendo questi neonati in incubatrice in rapporto al peso e alle condizioni dì trofismo, ma sempre con rapporto di una adeguata somministrazione di ossigeno e di vari preparati medicamentosi, non è mai possibile sostituire con i nostri mezzi quel quid che il feto riceve dalla madre durante tutta la gravidanza. Per ovviare agli inconvenienti dell'iperdosaggio della gonadotropina FSH che può causare gravidanze plurime è necr-^ario seguire le mdoficazioni zi collo dell'utero legate all'azione degli estrogeni prodotti nella fase finale del priodo di somministrazione della gonadotropina stessa: l'orifizio esterno del canale cervicale si apre e consente di intravvedere la produzione di abbondante quantità di muco. L'entità di queste modificazioni del collo dell'utero, come del resto le variazioni di altri indici, dipende dal grado di sensibilità individuale del recettore utero-vaginale agli estrogeni stessi per cui è difficile stabilire uno stretto rapporto tra l'entità delle modificazioni da una parte e la quantità degli estrogeni prodotti dall'altra. Una valutazione più esatta si ottiene con il dosaggio degli ormoni estrogeni dell'urina. E' necessario evitare che questi ormoni vengano eliminati in quantità superiore ai 120 ug nelle 24 ore durante il trattamento con It gonadotropina H.M.G. Con queste indicazioni è possibile dosare il più esattamente possibile la quantità di gonadotropina FSH da somministrare al singolo caso in rapporto alla sua rapacità di risposta ovarica. Quando il dosaggio si mantiene tra i 70 ed i 100 ug nelle 24 ore si può somministrare l'ormone luteostimolante senza il pericolo di indurre la ovulazione di più follicoli giunti a maturazione, e quindi la fecondazione di più ovocellule, con la conseguenza di gravidanze multiple che rendono inutili il lungo e costoso intervento chirurgico. Emilio Robecchi

Persone citate: Emilio Robecchi, Graaf