Peline dovrà cedere a Falldin la guida del governo svedese?

Peline dovrà cedere a Falldin la guida del governo svedese? Dopo il risultato di assoluta parità nelle elezioni politiche Peline dovrà cedere a Falldin la guida del governo svedese? Ma si dice che il leader centrista preferisca preparare un più consistente successo alle prossime elezioni - Si parla anche di accordo socialisti-liberali - I voti per posta potrebbero modificare la divisione dei seggi (Dal nostro inviato speciale) Stoccolma, 18 settembre. La Svezia, questo simbolo di stabilità politica, è in una crisi che con il passare delle ore sembra farsi sempre più complessa e inquietante. I vo- ti computati oggi non hanno l modificato il rapporto di forze tra i due schieramenti: 175 seggi per lo schieramento socialista, cioè socialdemocratici più comunisti, e 175 per il fronte «borghese», formato dal « partito del centro », dai moderati e dai liberali. Restano da esaminare circa 50 mila suffragi, quelli inviati per posta, e non si può escludere che queste schede, usualmente «prò borghesi», diano al centro-destra quei due seggi in più che gli permetterebbero di por fine ai quarantun anni di amministrazione socialista. Ma è una possibilità assai tenue: più probabilmente il pendolo resterà immobile dov'è da iersera alle 18. L'esito definitivo di questa incredibile competizione elet torale — in cui all'incertezza j politica si è aggiunto lo scon-1 certante ritardo nel computo I dei voti — non si avrà forse fino a venerdì. E, se la risposta sarà ancora 175-175, può darsi che alcuni partiti chiedano una generale «prova del nove». Frattanto, in questa attesa, Stoccolma ha perduto la | l sua pacatezza, ed è tutta un incrociarsi di voci e di congetture. E' il nervosismo non di chi teme pericolosi sviluppi politici, perché la Svezia è troppo sana e troppo solida per avere simili preoccupazioni, ma di chi sa che un governo e un Parlamento hanno bisogno, per funzionare, di chiarezza, con una precisa distribuzione del potere. Cosa avverrà se il Riksdag, il Parlamento, resterà spaccato in due blocchi numericamente identici? Si indicano tre possibilità. Il «premier» socialdemocratico Olof Palme (che resterà comunque al potere fino al primo gennaio, fino alla fine cioè dell'attuale Riksdag, eletto nel '70) indirà nuove elezioni nella primavera del '74. Oppure, Palme, no- j nostante l'insuccesso del suo 1 Partito, tenterà di governare I fino a Quando una sconfitta | su un voto di fiducia non lo costringerà a dimettersi. Oppure, Palme cederà il ponte di comando a una coalizione «borghese», capeggiata da Thorbjòrn Falldin, «leader\ | del trionfante Centerpartiet. Vi è chi parla pure di un accordo tra socialdemocratici e liberali, entrambi sconfitti ma con 190 seggi alla Camera. E' una idea che non convince. Non resta che attendere, ma vari commentatori fanno una osservazione abbastanza ragionevole. Dicono: «Ammettiamo che si resti a 175-175 e | che si preferisca non riconvo1 care il Paese alle urne. Ma perché dovrebbe essere Palme e non Falldin a dirigere la Svezia? Dopo tutto, Palme ha perduto voti mentre Falldin ne ha guadagnati». Non basta. Si aggiunge: «Palme, per reggersi, dovrebbe far assegna- 1 ! mento su 19 deputati comunisti, con i quali però non formerebbe una coalizione governativa. Falldin può invece presiedere una amministrazione composta dal suo partito, dai moderati e dai liberali». Unico ostacolo: Falldin preferisce lasciare Palme nei guai e lavorare invece per un secondo successo elettorale. Per valutare il colpo subito dai socialdemocratici occorre dare uno sguardo indietro. Alle elezioni del '68, il Socialdemokratiska Arbetarepartiet conquistò il 50 per cento dei voti. Nelle successive, quelle del '70, la percentuale scese al 45,3. Adesso, è calata al 43,7, la più bassa dal 1936 (fatta eccezione per il '66). Ha perso sette seggi, mentre i comunisti ne hanno guadagnati due. Il Centerpartiet è balzato dal 19 al 25 per cento dei voti, i «moderati» dall'll a più del 14 e questi due partiti, se uniti ai liberali, rappresentano ora il 48 per cento dell'elettorato. Palme attribuisce il suo scacco alla disoccupazione, ma è una diagnosi parziale. Molti giovani vogliono più socialismo e votano comunista; e molti cittadini pensano che quarantun anni di potere sono troppi anche per il più bravo e democratico dei partiti. Mario Cìriello Thorbjòrn Falldin

Persone citate: Mario Cìriello, Olof Palme, Palme

Luoghi citati: Stoccolma, Svezia