Si riapre il "caso Markovic,, Alain Delon sarà interrogato di Loris Mannucci

Si riapre il "caso Markovic,, Alain Delon sarà interrogato A cinque anni dall'assassinio del segretario dell'attore Si riapre il "caso Markovic,, Alain Delon sarà interrogato Il giudice istruttore, che ha recentemente ricevuto un nuovo rapporto di polizia, ha convocato anche Francois Marcantoni, l'amico di Delon che fu accusato di "complicità" - Nella misteriosa vicenda furono coinvolte a suo tempo famose personalità del mondo politico e dell'ambiente dello spettacolo (Dal nostro corrispondente) Parigi, 17 settembre. La misteriosa vicenda dell'assassinio di Stevan Markovic, il giovane jugoslavo che era la controfigura ed il segretario particolare dell'attore Alain Delon, ritorna d'attualità dopo tre anni di silenzio, e di nuovo certi ambienti parigini sono a rumore. Ognuno si chiede — certuni, forse, con preoccupazione — cosa salterà fuori dal nuovo interrogatorio di Alain Delon da parte del giudice istruttore Jean Ferrò, succeduto anni or sono al magistrato André Patard; dal nuovo interrogatorio del còrso Francois Marcantoni, amico dell'attore e già incolpato di « complicità » ma rimesso in libertà provvisoria nel dicembre 1969 dopo undici mesi di carcere; dal confronto fra i due, che il giudice avrebbe già deciso, e infine dal confronto tra essi e Alexander Markovic, fratello della vittima, venuto appositamente dalla Jugoslavia con le prove, pare, che Alain Delon e Francois Marcantoni hanno mentito ai primi interrogatori. Fu il primo ottobre 1968 che venne scoperto in una discarica pubblica del paesetto di Elancourt, ad una quarantina di chilometri da Parigi, un cadavere avvolto in un sacco di nylon ed in un altro di iuta. L'autopsia affrettata parlò di morte per frattura del cranio, e la vittima venne poi identificata: Stevan Markovic, che abitava nella palazzina parigina di Alain Delon dalla quale era uscito, come rivelarono poi le indagini, la sera del 22 settembre per andare ad un misterioso appuntamento. Alain Delon, interrogato a Saint-Tropez, dichiarò di non saper nulla. Ma si seppe poi che egli aveva dato lo sfratto al suo segretario il quale, secondo certe voci, sarebbe stato in relazioni molto intime con Nathalie Delon, moglie dell'attore. Il 12 ottobre Alain Delon e sua moglie furono interrogati a Parigi per circa 35 ore. Contemporaneamente veniva interrogato il Marcantoni per 52 ore. Alla fine di questi interrogatori sembrava che il Markovic si occupasse di traffico di droga e correva ugualmente voce che era stato assassinato perché voleva ricattare certe persone con documenti e fotografie compromettenti scattate in occasione di vere e proprie orge che egli aveva organizzate ed alle quali — si diceva — avevano partecipato attrici e personalità. Un colpo di scena si ebbe il 17 ottobre Alexander Markovic, fratello della vittima, faceva sapere dalla Jugoslavia che aveva ricevuto da Stevan una lettera imbucata pochi giorni prima della sua scomparsa e nella quale diceva: « Qualunque cosa mi accada, rivolgetevi ad Alain Delon, a sua moglie ed al suo socio Marcantoni, un còrso autentico gangster che abita al 42 Boulevard des Gobelins ». Una seconda autopsia rivelava d'altra parte che il c'.ovane jugoslavo non era morto per frattura al cranio ma era stato ucciso con una rivoltellata alla testa. Le indagini, intanto, permettevano alla polizia di rintracciare il fabbricante dei sacchi di nylon come quello in cui era stato avvolto il cadavere di Stevan Markovic. Erano sacchi che servivano all'imballaggio di materassi, e Francois Marcantoni se n'era fatto mandare uno nella sua proprietà di Goussainville (roco distante da Elancourt dov'era stato trovato il corpo) proprio pochi giorni prima che il cadavere venisse scoperto. Il Marcantoni si difendeva, sosteneva di essere sospettato a causa del suo passato di malfattore — che egli ammetteva — e della sua amicizia con Alain Delon, ma fu arrestato il 16 gennaio a Cannes, mentre usciva da un locale notturno, portato a Parigi con un apparecchio militare speciale e incriminato l'indomani. L'assassinio di Stevan Markovic si trasformava in scandalo mondano, si parlava di orge, di droga, di gioco, furono interrogate parecchie diecine di « squillo »; e poiché Georges Pompidou, prima di essere presidente della Repubblica, aveva avuto occasione di trovarsi allo stesso tavolo di Alain Delon, ad un pranzo, e sua moglie aveva trascorso una vacanza a Saint-Tropez, si tentò persino di trascinarli nella vicenda, con la complicità del ministro della Giustizia, René Capitant, morto anni or sono, acerrimo nemico di Pompidou. Naturalmente il giudice istruttore non volle dare nessun peso alle sciocchezze ed alle bugie che erano state messe in giro benché il difensore di Francois Marcantoni, avv. Jacques Isorni, insistesse affinché Pompidou e la moglie venissero almeno interrogati. Era chiaro che si voleva compromettere la candidatura di Pompidou ella presidenza della Repubblica I cbenché egli avesse dichiarate csdegnosamente che certe vo-1 Aci erano « bassezze infami ». j I sospetti più gravi, oltre | q che su Francois Marcantoni, continuavano a pesare su Alain Delon e sulla moglie (che poi hanno divorziato) i quali furono spessissimo in¬ errogati a lungo, confrontai. L'attore era inquieto. Perciò nel marzo 1970, quando Georges Pompidou era da nove mesi al palazzo dell'Elieo, gli scrisse una lettera aperta per chiedergli proteione contro un complotto della polizia e di certi alti unzionari che, secondo lui, entavano di compromettero ad ogni costo e non avrebbero esitato, magari, a dichiaare di aver scoperto stupeacenti nelle sue valigie. Poi anche Francois Marcanoni fu rimesso in libertà provvisoria, il giudice André Patard venne sostituito da ean Ferré, nessuno pensava più all'assassinio di Stevan Markovic ed ecco che la vienda torna a galla. Il magitrato è infatti in possesso ora di un rapporto poliziesco di duecento pagine nelle quai vengono esaminate tutte le probabilità: regolamento di onti fra malfattori, truffa, raffico di droga, epilogo di una vicenda di costumi e di ricatto, eccetera. Il magistrato informerà Alain Delon e Francois Marantoni sulle conclusioni del rapporto in questione e chiederà chiarimenti. Tra l'altro Alain Delon dichiarò a suo empo che il 22 settembre, giorno della scomparsa di Stevan Markovic a Parigi, si rovava a Saint-Tropez per a realizzazione di un film. Ma la polizia ha trovato poi n casa di una sua amica una cartolina dell'attore imbucaa a Parigi il 22 settembre vicino a casa sua. Il regista dichiarò di essere venuto da Saint-Tropez a Parigi in automobile, ma il biglietto che aveva preso in aereo per il 22 settembre fu utilizzato quel giorno, da chi? E' stato inoltre accertato che Alain Delon non lavorò alla realizzazione del film la sera del 22 settembre. Egli verrà quindi invitato a precisare dove si trovava. E sarà confrontato col fratello della vittima, il quale, come si è detto, assicura di aver le prove che egli ha mentito. Loris Mannucci

Luoghi citati: Cannes, Jugoslavia, Parigi