Una "svolta,, per l'atletica

Una "svolta,, per l'atletica La contestazione dei tecnici federali esige un chiarimento Una "svolta,, per l'atletica Dieci allenatori hanno criticato violentemente l'operato del c. t. Bruno Cacchi, presente alla riunione - Il verbale di protesta consegnato alla Fidai - Ieri il consiglio di presidenza si è riunito a Roma, si attendono le reazioni ufficiali - I nomi e le posizioni dei dissidenti Ad un anno dal campionati europei, che svolgendosi nel '74 a Roma costituiranno un grosso Impegno organizzativo e saranno nel contempo un delicato test per II nostro sport, l'atletica leggera italiana si trova ad una svolta. Si è accennato la settimana scorsa, In attesa dei meetìngs che fra Roma e Rieti hanno chiuso degnamente la stagione, al problemi di natura tecnica: validità delle punte, ma difficoltà a trovare del ricambi. La propaganda che le grosse manifestazioni operano non è sufficiente a concretizzare la passione dei giovani, che spesso urtano contro difficoltà ambientali Insuperabili. Per ' coltivare » a/meno i pochi che trovano tempo e modo di dedicarsi all'atletica, è necessaria una notevole applicazione da parte del tecnici federali, un'intensa collaborazione fra questo ristretto gruppo dì allenatori e quelli che lavorano in periferia presso le società grandi o piccole che siano, una valida programmazione e logicamente II pieno accordo fra I citati tecnici federali e la presidenza della Fidai. Il ' settore tecnico », che non è riuscito a convincere appieno sulla validità del lavoro dei singoli e tanto meno sulla sua capacità (e volontà} di portare avanti una attività In comune (i vari capi settore hanno da tempo quasi tutti preferito affiancarsi ai pochi campioni esistenti, lasciando in second'ordìne II lavoro di propaganda, di contatti con la base), proprio In questi giorni ha subito un sussulto e rischia di spaccarsi ulteriormente. I malumori hanno nascita remota, ma la battaglia aperta è scoppiata nella prima settimana di settembre. In una riunione collegiale, I tecnici federali hanno rimproverato al commissario tecnico Bruno Cacchi (marito di Paola Pignl, l'uomo che deve coordinare l'attività azzurra, fare da unione tra gli allenatori e la presidenza) di aver fallito nel suo compito, di non essere all'altezza di raccogliere I loro sforzi, di aver mancato sul plano umano ed anche in particolari del lavoro tecnico. Alla discussione, che ha raggiunto toni vivaci, Cacchi ha semplicemente assistito, forse non completamente sorpreso del fatto, ma di certo sbalordito per la violenza degli attacchi. Il verbale della discussione è stato controfirmato dal presenti ed inoltrato alla presidenza della Fidai, che già ieri sera a Roma ha esaminato la situazione senza per ora arrivare ad una presa di posizione ufficiale. Questa la situazione, al momento. Una situazione grave, perché non è pensabile che un gruppo possa funzionare se in esso esiste una spaccatura, anche se domenica a Rieti I • contestatori » si sono detti disposti a collaborare -da professionisti: L'attuale commissione tecnica della Fidai è In carica dal febbraio di quest'anno, ratificata dal Consiglio federale. La « commissione », della quale per statuto è presidente lo stesso presidente della Fidai, è guidata dal coordinatore e responsabile tecnico nazionale prof. Bruno Cacchi, e conta i seguenti capi settore: prof. Carlo Vittori per la velocità (100, 200. 400. staliette 4 x 100, 4 x 400 e salto in alto). Oscar Barletta mezzofondo e fondo, prof. Ettore Milone 110 ostacoli, prof. Salvatore Morale 400 ostacoli, prof. Elio Locateli! salto in lungo e triplo, prof. Fernando Jelli salto con l'asta, prof. Renato Carnevali per I lanci, prof. Franco Radman per II decathlon. Pino Dordoni per la marcia. Del gruppo fanno pure parte I fiduciari prof. Giovanetti per l'atletica femminile, Piero Massai per l'attività giovanile maschile, prof. Antonio Arnaudo per l'attività giovanile femminile, Enzo Rossi per l'attività regionale e del Centri Coni. Se Bruno Cacchi è II » coordinatore » nominato, non c'è dubbio che il personaggio di spicco è il prof. Vittori, per il numero delle specialità che gli sono affidate, per avere con sé campioni quali Mennea, Benedetti, Dal Forno, Flasconaro (sia pure In eredità temporanea da Banner), per il tono convincente (forse più teorico che pratico) con il quale sa affrontare gli argomenti. Per quanto inserito nel settore tecnico solo dal febbraio scorso, altro elemento di rilievo è Elio Locateli'!, piemontese, ex pattinatore di fama, unico del gruppo che interpreta II compito come da mandato, andando in periferia a parlare con atleti e tecnici. Nel pettegolo ed a volte gretto am¬ biente dell'atletica LocateliI ha già suscitato molte gelosie, ma nel weekend tra Roma e Rieti decine dì personaggi « neutrali » ci hanno detto dì vedere nel piemontese il vero uomo nuovo dell'atletica, l'unico ad avere reali doti di leader, sino ad essere considerato in potenza il futuro et. azzurro. Degli altri, Jelli lavora e soffre soprattutto a fianco di Dionisi, Milone e Morale hanno •parrocchie- limitate. Carnevali si batte fra colossi di umore mutevole. Barletta non si sa di chi si occupi visto che non viene neppure mandato al seguito degli azzurri (al mezzofondo ci pensa Cacchi, forte dei risultati ottenuti con la moglie), Radman lavora e mugugna per conto suo, Dordoni si arrabbia con I marciatori, Giovannelli pena al seguito delle ragazze, gli altri fanno lavori oscuri. Rossi è bravo come speaker, ma non è il suo compito ufficiale. Di questi personaggi, solo Massai, Jelli e Dordoni non hanno firmato il verbale ami-Cocchi. Jelli era assente, senno lo avrebbe sottoscritto anche lui, gli altri onestamente non sappiamo. Questo il quadro, lungo e magari noioso, ma necessario per Inquadrare il momento. Sono questi gli uomini che hanno il - potere tecnico » dell'atletica, l'esame delle reali capacità di ognuno prolungherebbe il discorso, lo rimandiamo. Domenica a Rieti, al tavolo del ristorante, ci è stato precisato dai contestatori che nessuno aspira al ruolo di Cacchi, e che tutti vedono un settore tecnico in cui i capi settore riferiscono per l'ordinaria amministrazione ad un dirigente designato, e per la straordinaria al presidente. Ora, Nebiolo deve rispondere. Sbaglierà se invece di usare Il bisturi cercherà di calmare le acque. L'occasione va sfruttata per eliminare la zavorra, Indirizzare meglio i più validi, chiarire posizioni e compiti. Il presidente deve anche evitare di accentrare, deve scegliersi collaboratori validi. Un capo è forte In base alle « truppe » che comanda. L'atletica ha raggiunto i trentamila spettatori negli stadi, ma è rimasta come mentalità alle gare regionali. E' il momento della sterzata. Nascondere I contrasti (o nasconderli dietro cavilli procedurali) sarebbe un errore grave. Bruno Perucca