Sul governo cambogiano divergono Cina e Francia

Sul governo cambogiano divergono Cina e Francia Il comunicato sulla visita di Pompidou Sul governo cambogiano divergono Cina e Francia Parigi non si è voluta associare alla dichiarazione secondo cui quello di Sihanuk è il solo governo legale (Dal nostro corrispondente) Parigi, 17 settembre. Il comunicato franco-cinese che conclude il viaggio del presidente Georges Pompidou in Cina è stato pubblicato nel momento in cui l'ospite partiva da Shanghai per tornare a Parigi e rivela i punti di « convergenza » come quelli di « disaccordo » fra i due governi circa l'analisi della situazione mondiale. Il comunicato è lunghissimo e contiene naturalmente l'inevitabile affermazione delle buone relazioni, dell'amicizia reciproca e l'intenzione di svilupparla, indicandone le «buone basi»: «Adesione comune ai seguenti princìpi: uguaglianza tra tutti i Paesi siano grandi o piccoli, e indipendentemente dai regimi sociali; rispetto reciproco della sovranità e dell'integrità territoriale: gli affari di un Paese e del suo popolo devono essere risolti con mezzi propri, senza ingerenza straniera, e conformemente al principio dell'indipendenza delle nazioni. Per il miglioramento della situazione internazionale, le due parti si dichiarano contro qualsiasi egemonia». Gl'inviati speciali francesi affermano che i cinesi avrebbero voluto che il comunicato fosse più preciso nella condanna delle egemonie, essendo ossessionati dalla paura di un «attacco improvviso» dell'Unione Sovietica, ma Pompidou non è voluto andare oltre una dichiarazione generica. Egli ha inoltre tenuto a precisare, nella parte del comunicato in cui si parla dell'Europa, la posizione particolare della Francia di fronte a Mosca. Dice il comunicato: «La Cina appoggia gli sforzi dei Paesi europei per tutelare l'indipendenza, la sovranità e la sicurezza dei Paesi rispettivi e, su questa base, per unirsi allo scopo di preservare la loro comune sicurezza. La Francia persegue, nella fedeltà alle sue alleanze, una politica che mira alla distensione, all'intesa ed alla cooperazione fra tutti i popoli del Continente, e nel contempo alla costruzione di una vera unione europea fra i nove Paesi membri della Comunità economica europea». Una chiara divergenza è apparsa inoltre nel comunicato circa la Cambogia, poiché la Cina dichiara di considerare il governo del principe Sihanuk come il solo legale e di sostenere la sua posizione, mentre la Francia rimane muta in proposito, evidentemente non essendo d'accordo o non potendo prendere posizione. L'inviato speciale di Le Monde al seguito del presidente Pompidou informa tuttavia che egli ha rifiutato di passare da Mosca, come gli aveva chiesto Breznev, dopo i colloqui cinesi. E' passato invece da Teheran dov'è stato per tre ore ospite dello Scià col quale, prima di un banchetto, ha avuto un colloquio di un'ora che ha permesso di «riscaldare» l'amicizia fra i due Paesi, la quale si raffreddò nell'ottobre 1971 quando il presidente Pompidou non volle recarsi personalmente a Persepoli in occasione dei festeggiamenti per il cinquecentesimo anniversario della monarchia persiana. Loris Mannuccì Il presidente Pompidou

Persone citate: Breznev, Georges Pompidou, Loris Mannuccì, Pompidou