Olanda: fiorino rivalutato per frenare l'inflazione

Olanda: fiorino rivalutato per frenare l'inflazione I motivi della decisione dell'Aia Olanda: fiorino rivalutato per frenare l'inflazione Il ministro delle Finanze ha definito la misura "un attacco frontale contro l'aumento dei prezzi" - Perché la decisione è stata unilaterale e non seguita dai "partners" del Benelux (Nostro servizio particolare) Londra, 17 settembre. La rivalutazione del fiorino olandese, preannunciata durante lo scorso weekend e divenuta effettiva a partire da stamane, è stata decisa da considerazioni congiunturali nazionali. L'Olanda, così come quasi tutti i principali Paesi industrializzati dell'Occidente, sta sperimentando un andamento inflazionistico a tassi particolarmente sostenuti. Secondo commenti provenienti dall'Aia, negli ultimi tempi si sarebbe addirittura assistito al «più massiccio attacco mai sperimentato prima d'ora nel Paese». Il ministro delle Finanze, professor Duisenberg, che a trentott'anni è uno dei più giovani statisti olandesi di tutti i tempi, ha a sua volta definito il provvedimento «un attacco frontale contro l'avanzata dei prezzi». I cambi ufficiali della valuta olandese sono stati ritoccati del 5 per cento e la nuova parità è stata fissata a 0,264874 grammi di oro fino ed a 0,298056 in termini di «diritti, speciali di prelievo». La mancanza delle misure adottate, l'indice dei prezzi al dettaglio avrebbe registrato, entro la fine dell'anno, un incremento ài almeno l'8 per cento, cioè un saggio molto vicino a quello «record» lamentato durante il 1972. Ora si spera di contenere il rialzo al 6 per cento, fidando anche nell'efficacia di altri provvedimenti che, con tutta probabilità, verranno resi noti nella giornata di domani, in occasione della presentazione del bilancio di previsione del 1974. Il ricorso all'arma della rivalutazione — imposta pure dal massiccio surplus accumulatosi nella parte corrente della bilancia dei pagamenti olandesi, pari a 3800 milioni di fiorini durante il primo semestre di quest'anno — se riuscirà ad appianare le difficoltà economiche del governo dell'Aia non potrà, comunque, non rendere ancora più problematica la creazione di un fronte monetario unico nell'ambito dei Paesi appartenenti alla Cee. Va intanto notato che la mossa dell'Olanda non ha avuto alcun riscontro da parte degli altri partners del Benelux (Belgio e Lussemburgo) e ciò malgrado l'accordo siglato nel 1971, quando si convenne di mantenere la fluttuazione delle rispettive monete nazionali entro un margine dell'1,5 per cento. Bisogna d'altronde considerare che, dall'epoca del negoziato allo Smithsonian Institute il fiorino ha mostrato sul mercato internazionale dei cambi di godere un decorso decisamente migliore (alla fine di agosto la moneta olandese mostrava, sulla media della base commerciale, un guadagno del 5,07 per cento, rispetto a solo il 2,92 per cento del franco belga) e la settimana scorsa i suoi margini sul «serpente» comunitario sono andati oltre il 2,5 per cento convenuto. Giuseppe Scimone

Persone citate: Duisenberg, Giuseppe Scimone

Luoghi citati: Belgio, Londra, Lussemburgo, Olanda