Sequestrato in auto da malviventi provoca uno scontro per liberarsi

Sequestrato in auto da malviventi provoca uno scontro per liberarsi Sequestrato in auto da malviventi provoca uno scontro per liberarsi La consueta rapina del sabato pomeriggio è avvenuta ad una gioielleria di corso Sebastopoli 213: due banditi armati, dopo aver Inchiodato contro il muro sotto il tiro delle pistole il proprietario, suo fratello e la fidanzata, hanno razziato anelli, orologi e catenine dalla vetrina e dalla cassaforte. Poi sono scappati sull'auto guidata da un terzo complice. Il titolare Imbracciato un fucile, li ha inseguiti in strada sparando due colpi. Ma i malviventi si sono dileguati con il bottino, circa 5 mi-1 lionl. E' successo tutto In pochi minuti: verso le 17,30 una «124» chiara si è fermata davanti alla oreficeria di Fedele Pagani, 24 anni, residente a Valenza in via Fontanile 5. Intenso il traffico sul corso, un continuo via vai sul marciapiede, ma nessuno ha notato due Individui, il volto coperto da una calza, pistole in pugno, scendere dall'auto ed entrare nel negozio. Dietro 11 banco il gioielliere sistemava alcuni cofanetti, lo alutava la fidanzata, Iolanda Sarra, 18 anni, anche lei di Valenza. Dall'altra parte 11 fratello Aurelio, di 16 anni. Racconta: «Ho intravisto con la coda dell'occhio due sagome spalancare la porta. Quando mi sono reso conto che erano rapinatori mi erano già addosso». «Presto, mani in alto e contro il muro», ha ordinato un bandito. Con forza ha premuto la pistola nel fianco del giovane, il complice gli ha sferrato un calcio. Fedele Pagani tiene sempre un fucile carico a pochi passi dal banco. «Afa non ho potuto prenderlo — dice — sono stato obbligato ad obbedire, raggiungere Aurelio e Iolanda contro la parete». Il malvivente ha arraffato i pochi monili sparsi sul banco, poi si è avvicinato alla vetrina. Nascondendosi dietro la tenda, per non farsi vedere dai passanti, ha sporto 11 braccio. Tastoni ha afferrato cronometri, e catenine, infilandoseli in tasca. Prima di andarsene si è rivolto all'orefice: «Sei gentile, torneremo a prendere il resto. Arrivederci». Di corsa sono saliti sulla «124» che si è allontanata velocissima. Pagani non ha perso tempo. Imbracciato il fucile 11 ha inseguiti. «L'abbiamo visto correre tra le auto, per poco non veniva travolto — raccontano i passanti —. Poi ha puntato l'arma e sparato». Due secche detonazioni, ma la «124» ha svoltato In via Gorizia scomparendo. * I carabinieri della compagnia di Venaria hanno identificato ed arrestato in meno di 24 ore due giovani che giovedì notte avevano malmenato e rapinato un operaio tedesco. Questi, Martin Kranz, 46 anni, abitante a Brema, si trova in questi giorni a Torino per conto di una ditta di Colonia, la Metros, per il montaggio di alcune apparecchiature. Giovedì sera è capitato in un bar di Venaria: dopo abbondan¬ t ti bevute ha accettato l'invito di tre giovani che gli promettevano una notte brava. « Adesso andiamo a cercare le donne », gli hanno detto facendolo salire sulla loro auto. Invece 11 Kranz è stato portato nei pressi di Nichelino, stordito a suon di pugni e rapinato del portafogli con 120 mila lire. Poi è stato gettato dall'auto. Quando è riuscito a spiegarsi è stato portato dai carabinieri di Venaria. Il cap. Gancltano con i brigadieri Bianco e Celestino dopo averlo interrogato con l'aiuto di un interprete, sono riusciti a rintracciare due del giovani, Giulio Provenzano, e Vito Amato, entrambi di 24 anni, abitanti a V Venaria. Sono stati riconosciuti. ★ Un automobilista, sequestrato da due banditi che lo hanno costretto a percorrere via Roma con una pistola puntata alla nuca, ha provocato un incidente stradale per liberarsi. Si chiama Alfio Parisi, 24 anni, via Foscolo n. 9. Verso le 3 dell'altra notte, è stato avvicinato da due sconosciuti mentre stava per mettersi al volante dell'auto. « Facci salire », gli hanno Intimato. Hanno preso posto sulla macchina, lo hanno derubato del portafogli contenente 2000 lire e dell'orologio, gli hanno ordinato: «Adesso guida e non fare scherzi ». Alfio Parisi, in preda alla paura, ha obbedito. Ha percorso via Roma, dirigendosi verso Porta Nuova. Metro dopo metro, riacquistava padronanza di sé. All'imbocco di via Nizza, ha trovato una soluzione al propri guai. Ha sterzato all'improvviso e s'è buttato contro un'auto in sosta. Fragore di lamiere, portiere che si spalancano, due persone che fuggono. Poco dopo Parisi racconta l'avventura e spiega l'incidente. Iolanda Sarra con i fratelli Fedele e Aurelio Pagani, minacciati dai banditi nell'oreficeria

Luoghi citati: Colonia, Nichelino, Torino, Valenza, Venaria, Vito Amato