Vita di Allende un servizio in tv

Vita di Allende un servizio in tv Un'intervista di Rossellini Vita di Allende un servizio in tv Trasmesso ieri sera - Un'analisi delle lotte sociali e della crisi in Cile e in Sud America Roma, 15 settembre. « Con queste mani, come medico, ho fatto millecinquecento autopsie, so che cosa vuol dire amare la vita e so quali sono le cause della morte ». Così ha detto Salvador Allende a Roberto Rossellini in una intervista che il regista italiano ha fatto recentemente al presidente cileno in uno dei suoi viaggi in Sud America. L'intervista è stata trasmessa stasera, presenti in studio Rossellini e il giornalista Enzo Biagi. Nella prima parte del colloquio, Allende aveva rievocato la sua vita, i suoi studi, la sua carriera professionale, le sue esperienze politiche, così concludendo: « A Valparaiso. terminato il mio lavoro di medico, mi dedicai ad organizzare il partito socialista. Mi sembra di aver mantenuto, da quando ero studente a oggi, una linea, un atteggiamento e una coerenza ». Allende aveva affermato di aver mantenuto in seguito il dialogo con il popolo attraverso le varie organizzazioni e di essersi impegnato per elevare la coscienza politica « in modo che i lavoratori vedano quali sono le loro responsabilità e che operai, impiegati e tecnici cileni comprendano che il salario del Cile è il rame e che, quindi, devono produrre di più. lavorare di più. adeguare la tecnica alle loro capacità e alla realtà cilena; non c'è dubbio che se noi non aumentiamo la produzione, se non siamo capaci di raggiungere gli obiettivi che ci siamo fissati... tutto il nostro bilancio va a rotoli ». Domanda: Voi tentate una rivoluzione legalitaria in piena osservanza delle regole democratiche che tanti altri movimenti rivoluzionari disprezzano. In generale, per la opinione pubblica, quando si dice marxismo si dice anche dittatura del proletariato. Perché voi siete diversi? Allende: « Chi ha letto i teorici del marxismo sa perfettamente che ogni Paese ha la sua realtà dinanzi alla quale occorre adoperare le tattiche, con un fine strategico. Per chiarire: come si intende la rivoluzione da un punto di vista sociologico? Una classe sociale che è minoritaria cessa di tenere nelle mani il potere e le fonti del potere perché un'altra classe sociale, che e la maggioritaria e che è stata quella politicamente oppressa ed economicamente sfruttata, venga ad assumerlo a sua volta. «Posso dire in coscienza che in Cile è accaduto questo: i settori tradizionali della plutocrazia cilena sono stati sconfitti dalla democrazia cristiana nel 1964, e non possia¬ mo paragonare il governo della democrazia cristiana con un governo tradizionale della destra, ma noi abbiamo dichiarato di fronte al Paese che faremo una rivoluzione per vie legali. Noi non abbiamo mai detto che saremo la sinistra del sistema. Abbiamo detto che cambieremo il regime capitalista per aprire la strada al socialismo, perché sappiamo perfettamente che il socialismo non si può imporre con decreti. Quindi, sulla base della realtà cilena — in un Paese, cioè, dove la coscienza civile ha una determinata forza per tradizione, le forze armate un senso professionale preciso, dove la istituzionalità ha un peso e un contenuto ben definiti — ebbene, di fronte a questa realtà cilena, l'unica via possibile è quella elettorale ». Sul processo di impoverimento del Cile, e del Sud America, negli ultimi 30-40 anni, Allende ha detto: «Credo che quanto è accaduto in America Latina sia direttamente legato al processo di concentrazione capitalista, fondamentalmente nei Paesi industriali. Noi definiamo l'imperialismo come l'estrema fase del capitalismo. E' il capitale finanziario dei Paesi industrializzati, che cerca un terreno di investimenti nei Paesi dove si possono ricavare più profitti, ossia più margini di utile. Ora, nella fase iniziale della semindipendenza politica dei nostri popoli, l'Inghilterra fece investimenti; nel caso del Cile, nel salnitro. « Poi, gli Stati Uniti entrarono in concorrenza con l'Inghilterra e cominciarono gli investimenti nordamericani. Il processo di inflazione fa sì che noi siamo costretti a fornire sempre più materie prime, per importare lo stesso quantitativo di prodotti finiti. Questa è la realtà del nostro Paese. Per questo, dunque, si fa sempre più grande la distanza che separa i Paesi industriali, intendendo con questo i Paesi capitalisti, dai paesi in via di sviluppo. « Questo è il grande dramma del nostro Paese, a parte il fatto che dal punto di vista del rapporto economicofinanziario la situazione per questi Paesi non può essere più difficile. Nell'ultimo decennio è stato più quello che è uscito da questi Paesi dell'America Latina, di quello che è entrato. Ed è stato per pagare crediti, profitti, ammortizzazioni, oltre ai contributi che vengono dati dall'America Latina, per prestiti agli organismi semistatali o statali e investimenti delle compagnie private ». (Ansa)

Persone citate: Allende, Enzo Biagi, Roberto Rossellini, Rossellini, Rossellini Vita, Salvador Allende