Aumentato il tasso ili sconto

Aumentato il tasso ili sconto Aumentato il tasso ili sconto (Segue dalla 1" pagina) che può destinare alle medie e piccole imprese, non solo per finanziare impianti ma anche per l'espansione della loro attività produttiva (in pratica l'Imi potrà sostituirsi alle banche ordinarie nel credito di conduzione). I tassi di prestito restano immutati rispetto all'anno scorso. Numerose banche sono state invitate ad attuare un piano di finanziamento alle piccole e medie imprese mediante la garanzia di collocare presso i risparmiatori le obbligazioni di tali imprese. Infine con la collaborazione di alcuni Istituti, si stanno trasformando in mutui a lunga durata i prefinanziamenti bancari concessi per gli investimenti di grandi imprese. In tal modo le banche torneranno in possesso di liquidità da utilizzare (sempre nel massimo del 12 per cento d'aumento annuale) per prefinanziare altre grandi imprese, o le stesse per nuovi progetti. Resta ferma la facoltà per le banche di dilatare senza limiti i prestiti d'importo inferiore a mezzo miliardo per le medio-piccole imprese. Una manovra sui tassi di sconto e sui Buoni del Tesoro era stata suggerita sei mesi fa dall'economista Nino Andreatta, che la riteneva indi¬ spensabile in relazione ai forti aumenti internazionali che spingevano il denaro a fuggire dall'Italia, pur affermando che erano decisioni da prendersi con un nuovo governo di centro-sinistra, capace di assicurare la stabilità sociale mediante la ripresa della politica programmata di investimenti e di riforme. S'accese una polemica e venne il «no» dei sindacati e di tutta la sinistra, temendo che si volesse fermare l'inflazione mediante l'antico e drastico strumento del taglio dei crediti. Il governo ha molto discusso il provvedimento, preso oggi sulla base d'un piano tecnico presentato dal Governatore Carli, approvato dai ministri finanziari Colombo e Giolitti e firmato dal ministro del Tesoro La Malfa (i relativi decreti sono pubblicati questa sera dalla Gazzetta Ufficiale). Le premesse di quest'azione, in polemica col giudizio critico del presidente della Confindustria Lombardi, sono state illustrate dallo stesso La Malfa: esiste ancora una spìnta speculativa finanziaria contro la lira, esistono ancora — almeno come ipotesi — attese di speculazione, la lira tuttavia ha fortemente ripreso valore, i prezzi interni si sono frenati, i depositi bancari si sono allargati, il creditr erogato è in aumento, sono pure in aumento gli investi¬ menti, è in forte ripresa la produzione industriale, il governo riesce a controllare la spesa corrente, ritenuta compatibile benché elevatissima. Il governo, quindi, ha ritenuto necessario agire ancora più duramente verso possibili speculazioni, quale quella d'alcune banche di prendere prestiti presso la Banca d'Italia al 3,5 per cento e fare prestiti speculativi (a breve termine) al 10 per cento. Il governo ha ritenuto di doversi ancora finanziare, per questo mese, presso la Banca d'Italia per non intaccare la liquidità bancaria necessaria alle imprese. Ha infine deciso di spostare sugli Istituti speciali (più attrezzati e anche più «obbedienti») la funzione di finanziare le medio-piccole imprese. In tal modo dal prossimo mese anche il Tesoro potrà ricorrere al mercato finanziario, evitando di far stampare biglietti alla Banca d'Italia, perché offre, per sei mesi, un forte interesse per i suoi Buoni. Al governo è finora riuscita la prima manovra, il blocco dell'aumento dei prezzi. Se gli riesce questa seconda, che tende a livellare il deficit e la spesa corrente per far crescere solo gli investimenti, avrà assicurato la ripresa produttiva. La «svolta» si affida però anche agli investitori e al movimento sindacale, g. m.

Persone citate: Carli, Giolitti, La Malfa, Nino Andreatta

Luoghi citati: Italia