Il fascino discreto dell'intelligenza di Stefano Reggiani

Il fascino discreto dell'intelligenza Il fascino discreto dell'intelligenza (Dal nostro inviato speciale) Milano, 13 settembre. Ci vuole una certa intelligenza per rincorrere la bruttezza come arma di fascino. Glenda Jackson, costretta dai registi a qualche accorgimento estetico e a qualche civetteria ornamentale sullo schermo, si risarcisce nella realtà con abbandono. Capelli corti e scomposti, zigomi da lottatore dilettante, profilo elisabettiano, abito da suora in borghese, Glenda ha gli spigoli intellettuali alla Natalia Ginzburg e il sorriso amarognolo che illustrò Katherine Hepburn: è un eccellente esempio di diva costruita tut¬ ta di testa, e non di petto com'è nell'uso comune. Vicino a tanta semplice sciattezza lo spettatore di cinema resta sperduto, ma il critico un poco rinfrancato. La conferenza-stampa organizzata per il film Un tocco di classe è stata forse turbata da questa aggressiva esibizione di normalità da parte dell'attrice, perché il rituale agghiacciante delle domande prevede anche una filosofia della seduzione. Alla cauta richiesta di una definizione aforistica della femminilità la Jackson replica soavemente: «Non ne ho la minima idea»; stimolata sul tema della bel¬ lezza ribatte: « Volete che ne parli con questa faccia? ». L'autoritratto è stato delineato con parsimonia: « Sono autoritaria con gli uomini e per niente materna nell'amore ». Il lettore sensibile pensi allo sguardo trafiggente della regina vista in tv. « Sono monarchica, e se non facessi l'attrice vorrei essere assistente sociale ». La donna è anche ben disposta verso la lettura: « Amo i libri, purché non si tratti di letteratura romantica ». Vuol dire: sentimentale. L'amore preferisce esercitarlo in privato, piuttosto che leggerlo: e non è entusiasta di dare ripetizioni sullo scher- mo. « Spero di non essere come la protagonista di Un tocco di classe alla quale occorre un film intero per diventare adulta ». La Jackson è nata 37 anni fa in una cittadina inglese. Non conserva buoni ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza. Come in un romanzo di Dickens ha anche patito il freddo e l'incomprensione degli altri. Ha girato l'Inghilterra per sei anni con varie compagnie prima di capitare nel « Teatro delle crudeltà » di Peter Brook. In quell'opera ferrigna che fu « MaratSade » si distinse come attrice rivelazione. Da allora premi e cinema: il successo che premia la classe, secondo una formula non costantemente applicata nel mondo dello spettacolo. Con Donne in amore di Ken Russell vinse l'Oscar, in Domenica, maledetta domenica di Schlesinger ci diede uno dei ritratti femminili più intensi di questi ultimi anni cinematografici. Adesso, celebrata nelle conferenze-stampa, si atteggia a donna di casa, e fornisce esempi di amor familiare (per il marito Roy e il figlio Daniel). Si scopre sotto le diffidenze e le impuntature dei discorsi obbligati un forte fondo moralistico, un ricordo vittoriano dietro una permissività solo formale. Parlando della censura sui film, che in Italia ha coinvolto anche il suo lavoro, è di una prudenza non soltanto diplomatica. E' contraria per principio alla censura, ma non oserebbe mai dare suggerimenti agli italiani per toglierla di mezzo. Donne in amore è stato osteggialo? Bisognerebbe vedere le ragioni delle riserve. Ha rifiutato di interpretare i Diavoli? Sì, perché era un ruolo che non le diceva nulla di nuovo. Nel film di Damiani appena concluso a Roma, la Jackson fa la parte di una madre superiora in un convento che serve anche da albergo ai pellegrini. L'arrivo di un giornalista reca inquietudine e disagio negli ospiti abituali, che rappresentano personaggi emblematici della società d'oggi. La suora sarà incensurabile, la storia sa piii di politica che di conventualità. Ma lei, l'attrice, che idee politiche ha, con esattezza? Risponde: « Le mie ». Giusta replica per una monarchica progressista che ha dichiarato di amare nelle conversazioni soprattutto l'umorismo. Stefano Reggiani Milano. Glenda Jackson, da «Maledetta domenica» a «Un tocco di classe» (Foto Italia)

Persone citate: Dickens, Glenda Jackson, Katherine Hepburn, Ken Russell, Natalia Ginzburg, Peter Brook, Schlesinger

Luoghi citati: Damiani, Inghilterra, Italia, Milano, Roma