Parlano giudici, avvocati, autorità, giornalisti di Clemente Granata

Parlano giudici, avvocati, autorità, giornalisti Parlano giudici, avvocati, autorità, giornalisti Nel salane di Palazzo Madama, che è stato sede, in passato, della Corte di Cassazione e del Senato subalpino, si è svolta Ieri pomeriggio la solenne inaugurazione del XV Congresso dell'Associazione nazionale magistrati, che ha per tema « Giustizia e Informazione ». Erano presenti 11 ministro della Giustizia Zagarl, il presidente della Corte Costituzionale Bonifacio, il vicepresidente del consiglio della magistratura Bosco, 1 massimi rappresentanti della Regione, della Provincia, della città; i dirigenti delle associazioni del magistrati, degli avvocati e dei giornalisti. La grande sala era gremita da 600 giudici arrivati da tutta Italia. Necessità di adeguare le leggi vigenti alla mutata realtà storica; ruolo primario in uno Stato democratico della libertà di stampa e di espressione del pensiero; la legge fondamentale della Repubblica come punto di riferimento costante (« nulla in deroga né in eccesso né in difetto alla Costituzione »); richiamo al senso di responsabilità del giornalisti; esigenza che la giustizia esca definitivamente dalla « casa di vetro »; urgenza delle riforme dei codici e di una maggiore funzionalità dell'attività giurisdizionale. Ecco i punti di maggior rilievo che emergono dagli interventi di ieri, giornata inaugurale del congresso « Giustizia e informazione », organizzato dall'Associazione nazionale magistrati Argomenti di grande respiro. Saranno analizzati e sviluppati oggi e domani nelle relazioni di Giuseppe Lumia, per Magistratura indipendente, di Giorgio Sforza per Terzo Potere, di Giovanni Verde per Terzo Potere-Impegno costituzionale e di Domenico Puntano per Magistratura Democratica; negli interventi di Domenico Bartoll direttore de La Nazione, di Ferruccio Borio, capocronista de La Stampa e di parecchi altri congressisti. Ma già ieri 1 temi sono stati messi a fuoco e dimostrano, come hanno rilevato tutti gli oratori, l'importanza dell'argomento dei rapporti tra la magistratura e la stampa. Ha parlato per primo 11 dottor Nicola Serra, presidente dell'Associazione nazionale magistrati. Dopo aver rivolto un omaggio al Capo dello Stato « che ha sempre esaltato gii ideali ed il valore della Costituzione per il progresso della società », Serra ha detto che il tema del con- gresso è stato approvato all'unanimità dai 3G componenti dell'esecutivo nazionale dell'Associazione. Si è richiamato poi all'art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, accolto dall'art. 21 della nostra Costituzione. Il procuratore generale della Repubblica di Torino, Giovanni Colli, sottolineata l'importanza degli organi d'Informazione in una società democratica, ha rilevato l'attualità del tema congressuale « non soltanto perché episodi di incomprensione tra gli uomini della giustizia e quelli dell'informazione si sono venuti moltiplicando, ma perché in un tempo come il nostro, in cui profonde mutazioni nei costumi e nelle leggi sono necessarie, da quasi tutti richieste e parzialmente in atto in un contrasto di spinte e di remore, appare essenziale un'informazione libera, completa, obiettiva e chiara perché quelle mutazioni avvengano secondo una linea di sviluppo rispondente alle volontà ed agli interessi del popolo italiano ». Accennando alla questione delle « incomprensioni » Colli si è augurato « cfte nessun magistrato voglia attribuirne la colpa esclusiva al giornalisti e nessun giornalista ai magistrati ». Il fatto è che il giudice ha « 11 dovere che non sempre è un piacere di -ipplicare le leggi quali sono ' non quali si vorrebbe che fu -ero »; d'altro lato « ognuno do" bbe evitare di confondere !.. critica con la diffamazione e l'Ingiuria ». La prima « anche se dura è lecita ed utile », le altre sono un fatto incivile. Ed 11 segreto Istruttorio che spesso è fonte di contrasti? Col- ! 11 ha detto: « La sua tutela necessaria per consentire l'accertamento dei reati e la identificazione dei loro autori, non deve essere spinta fino al punto di negare alla stampa le notizie che le possono essere date senza colpire la vita privata del cittadino e senza pregiudizio di pubblici interessi ». Non si tratta di esigenze opposte, anzi « sono conciliabili ». Deviazioni saranno possibili, ma si ridurranno « man mano che maturerà nelle coscienze quel senso di responsabilità civile che è il padre dell'autodisciplina ». Il procuratore generale ha concluso ricordando che dobbiamo « tendere a realizzare nel nostro Paese la visione di Tacito quando ricordava "il raro tempo felice in cui sono liberi di pensare e di esprìmere quello che ! pensano". Gli uomini non pen- sano molto alle cose di cui non possono parlare ». La realtà nuova della Regione, 11 cui statuto all'art. 8 fa riferimento all'importanza dell'informazione come mezzo per raggiungere un'effettiva partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, non poteva mancare ad un congresso di cosi ampia portata. SI è fatto Interprete di questa esigenza l'avv. Gianni Oberto, presidente del Consiglio Regionale. Dopo aver auspicato che 1 tribunali amministrativi entrino in funzione ni più presto, Oberto ha detto di sperare che 11 congresso approdi a qualcosa di concreto. Basta con le parole, ha rilevato In sostanza, ora 1 cittadini attendono i fatti concreti. L'oratore ha sostenuto che il diritto di critica in pratica già esistente all'interno della vita giudiziaria con il sistema dell'impugnativa delle sentenze e del provvedimenti ai giudici superiori, non deve essere limitato « agli addetti al lavori », ma esteso agli organi d'informazione, soprattutto quando ci sono di mezzo casi politici. Il problema è di trovare il punto d'equilibrio, stabilire «fin dove, quando si può e quando si deve informare» perché se si è sconcertati dai silenzi assoluti, altrettanto si può esserlo da certo « esibizionismo » che traspare da alcune conferenze stampa. Il saluto dell'amministrazione comunale è stato porto dal prof. Sergio Vinciguerra, assessore agli affari legali, in rappresentanza del sindaco aw. Secreto. Egli ha sostenuto tra l'altro che « merita ogni attenzione il tema del congresso che tocca il nostro processo penale nei suoi riflessi sulla collettività, la quale della vicenda processuale è ad un tempo teatro e spettatrice. In questo come in altri settori avvertiamo l'esigenza di reinterpretare in coerenza con l'ordinamento costituzionale certi valori ed Istituti In conflitto con la libertà garantita dalla Costituztone ». Dopo l'intervento dell'avv. Croce, presidente del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Torino, ha parlato l'avv. Casa!inuovo, presidente del Consiglio nazionale forense. Secondo l'oratore 11 problema del rapporti giustizia-Informazione non interessa solo magistrati e giornalisti, ma tutti gli operatori del diritto, compresi gli avvocati e tutti 1 cittadini. « Ci saranno contrasti e barriere da superare — ha detto — ma un punto di convergenza etico prima ancora che giuridico potrà essere trovato », specie se da un lato il giudice dimostrerà di avere la forza di « resistere ad influenze estranee » e dall'altro 11 giornalista si ricorderà quello che ha scritto Francesco De Sanctls: « L'ufficio della stampa non consiste solo nel dare notizie, ma nel giudicare i fatti ed illuminare l'opinione pubblica sul loro giusto valore». La necessità di giungere ad una rapida riforma dei codici e di ottenere un funzionamento della giustizia più confacente alle esigenze odierne è stata messa in rilievo da Armando Olivares, segretazione nazionale dell'Associa¬ zione magistrati. Il bilancio — ha ricordato — riserva alla giustizia solo l'I,41 per cento degli stanziamenti, una cifra irrisoria che non permette di iniziare « le mille cose da fare, tutte urgenti ». « Il fronte associativo — ha precisato poi — è schierato compatto a favore del valori costituzionali. Auspica una magistratura indipendente, consapevole, efficiente e responsabile anche per colpa grave purché il sistema per accertarla non incrini l'Indipendenza del giudice ». Ha salutato i convenuti anche 11 presidente dell'Unione magistrati italiani dott. Reviglio della Veneria. L'Unione, come si ricorderà, anni or sono si staccò dall'associazione. Prima del ministro Zagarl ha preso la parola il presidente della Federazione nazionale della stampa, Falvo. Ha ricordato la tenace azione del sindacato dei giornalisti « affinché tutto il sistema dell'Informazione possa trovare nuove strutture per assicurare il più vasto dibattito di idee » ed ha sottolineato che « la concentrazione delle testate conduce inevitabilmente alla non informazione ». Per 11 sindacato dei giornalisti rimangono validi i tre concetti espressi dalla Corte costituzionale: 1) libertà di stampa come elemento fondamentale del nostro ordinamento, 2) le sue limitazioni possono essere ammesse solo dalla legge, 3) 1 limiti legali devono trovare il fondamento nel precetti costituzionali. Falvo ha auspicato che siano superate le norme sul segreto Istruttorio e si consideri come elemento costitutivo della diffamazione a mezzo stampa solo « l'intenzionalità crimine sa specifica ». In sintesi nulla dovrebbe essere ammesso « in deroga, in eccesso, in difetto alla Costituzione ». Clemente Granata II ministro Zagari legge il discorso sull'amministrazione della giustizia all'apertura del Congresso - Il discorso del procuratore generale dott. Colli

Luoghi citati: Indipendenza, Italia, Torino