Prats marcia sulla capitale?

Prats marcia sulla capitale? Prats marcia sulla capitale? Santiago, 13 settembre. A tarda notte, esponenti della coalizione di Unidad Popular di Salvador Allende hanno dichiarato a Buenos Aires che l'ex comandante dell'esercito generale Carlos Prats e amico del presidente ucciso ha preso il comando delle truppe e sta muovendo alla testa di suoi uomini dal Sud per attaccare le forze della giunta militare a Santiago. Non vi sono state conferme a questa notizia da altre fonti. Gli ex collaboratori di Allende affermano di aver ricevuto un messaggio da Concepcion, Cile, nel quale si diceva che il generale Carlos Prats aveva preso il comando della truppa. In una conferenza stampa i dirigenti della coalizione di unità popolare cilena hanno dichiarato che «il governo costituzionale e legittimo continua a difendersi». Alla conferenza stampa erano presenti Juan Enrique Vega, ex ambasciatore cileno a Cuba, Octavio Gonzales, direttore dell'Unione sindacalista centrale nonché leader del partito comunista e Jorge Arrata, consigliere economico di Allende. Oggi nutrite sparatorie sono scoppiate improvvisamente a mezzogiorno (le 18 ora italiana) intorno al palazzo del ministero della Difesa, in pieno centro di Santiago. Un gruppo di « resistenti » potentemente armato, dall'edificio in cui era riuscito ad asserragliarsi, avrebbe aperto il fuoco contro le pattuglie che circolano sulla piazza antistante. Truppe sono accorse in pieno assetto di guerra, mentre aerei mitragliavano l'edificio. Anche in altri punti della capitale continuano ad echeggiare spari. La repressione del governo militare con mezzi massicci non è ancora riuscita a piegare i gruppi armati dei partiti di sinistra. Anche da vari punti della provincia giungono informazioni di scontri a fuoco. Mentre continuavano i combattimenti nel centro (ed in altre zone erano in corso altri scontri) bombardieri dell'aeronautica cilena, per la prima volta dopo l'inizio del « golpe », sorvolavano la capitale a bassa quota. Secondo informazioni attinte presso le autorità, erano apparecchi di base ad Antofagasta (città industriale ad oltre mille chilometri a nord di Santiago) che avevano ricevuto l'incarico di compiere operazioni di ricognizione su tutto il Cile, e forse anche di creare nella capitale un effetto psicologico sui « ribelli ». Durante la notte, oltre una mezza dozzina di attacchi sono stati sferrati da civili armati contro i commissariati, nel centro della capitale. Le guarnigioni dei commissariati si sono trovate in difficoltà e hanno chiesto l'intervento della truppa. I militari sono riusciti a disperdere gli assalitori, uccidendone molti, ferendone un imprecisato numero, ed operando numerosi arresti. Le forze armate hanno fatto irruzione oggi nell'università tecnica di Stato, a Santiago. Dopo un breve scontro con un gruppo di studenti, il quale alla fine si è arreso, 600 persone sono state arrestate. Nelle ultime ore le truppe hanno occupato numerosi edifici nei quali la resistenza dei « franco-tiratori » era stata sopraffatta. Gli abitanti delle case vicine, spiando dalle finestre chiuse, avrebbero vistò numerosi camion che facevano la spola tra gli edifici ed ignote destinazioni, trasportando molti cadaveri raccolti all'interno degli edifici. Il numero delle vittime provocate finora dal « golpe » è sempre oggetto di illazioni e di valutazioni incerte. Le ultime cifre, che sembrano avere qualche consistenza, fissano il numero dei morti in oltre tremila e quello dei feriti in « molte migliaia ». Nel primo pomeriggio è stato diffuso un appello del governo a tutti i cittadini per chiedere loro « di denunciare qualsiasi dirigente marxista sul quale vengano a sapere qualcosa, o di fornire qualsiasi informazione rispetto ai luoghi dove si nascondano questi dirigenti ». «E' dovere di tutti i cittadini i quali contribuiscono alla ricostruzione della patria — dice il comunicato — aiutare il governo a fare piazza pulita di tutti gli elementi perturbatori dell'ordine e della pace pubblica ». Il governo militare cileno, la cui costituzione è stata annunciata questa notte dalla radio, è diretto dalla giunta dei quattro comandanti in capo, la quale, sotto la presidenza del gen. Augusto Pinochet, comandante in capo dell'esercito, assume collegialmente i poteri di presidenza della Repubblica. Gli altri tre componenti della giunta oltre a Pinochet sono: il comandante dell'aeronautica, gen. Hustavo Leight, quello della marina, José Toribio Merino, ed il generale dei carabinieri Mendoza. Ad occupare i vari ministeri sono stati designati due contrammiragli, tre generali dell'esercito, tre dell'aeronautica, alcuni colonnelli, due ge nerali dei carabinieri, ed infine un avvocato al quale è sta to attribuito il -portafoglio della giustizia. Non è stato possibile per ora avere i nomi dei ministri, perché la trasmissione radio era disturbata. Il governo militare ha stabilito la sua sede nel palazzo della « Escuela militar general Bernardo O'Higgins », un grande e moderno edificio costruito nel 1960 sui contrafforti delle Ande. (Ansa - Afp - Ap)

Luoghi citati: Antofagasta, Buenos Aires, Cile, Cuba, Santiago