Le trattative con gli Usa saranno lunghe e difficili di Loris Mannucci

Le trattative con gli Usa saranno lunghe e difficili È l'opinione più diffusa a Parigi Le trattative con gli Usa saranno lunghe e difficili Giscard d'Estaing prima della partenza per Tokio afferma che le affronterà con "spirito aperto", ma conferma le sue posizioni (Dal nostro corrispondente) Parigi, 11 settembre. Le trattative commerciali del Nixon-round saranno lunghe e diffìcili, secondo un'opinione diffusa a Parigi; e prima di partire per Tokio il ministro francese dell'Economia e Finanze, Giscard d'Estaing, ha dichiarato con un'intervista al quotidiano marsigliese Le Provencal che esse verranno affrontate dalla Francia « con spirito di apertura ma con la duplice esigenza della reciprocità nelle concessioni e del realismo monetario ». Giscard d'Estaing ritiene che le trattative debbano essere « una nuova tappa nella liberalizzazione e nello sviluppo degli scambi commerciali mondiali » e che « l'obiettivo dei negoziati è la riduzione strettamente equilibrata delle protezioni ». Ma due condizioni sono indispensabili, a parer suo, per « lo svolgimento di trattative concrete»; la prima è la stabilizzazione delle monete e la soluzione quindi dei problemi monetari in modo che i mercati dei cambi riflettano effettivamente la tabella delle parità fissate in occasione degli « aggiustamenti ufficiali» concordati a Parigi all'inizio dell'anno; la seconda è che tutte le parti dispongano di poteri sufficienti che le autorizzino a consentire abbassamenti delle barriere tariffarie e non tariffarie al commercio. Il ministro francese si aspetta, in particolare, che il Congresso americano voti il Trade Bill che darà ai negoziatori americani i poteri che egli giudica indispensabili. Perciò, secondo lui, « non è realistico pensare che le trattative possano incominciare effettivamente questa settima- ria ». Egli ritiene che cominceranno all'inizio del '74 e termineranno soltanto nel 1976. Valéry Giscard d'Estaing sostiene infine che la Francia inizia il confronto del Nixonround in un momento in cui la sua economia è in una situazione « non soltanto buona ma senza dubbio eccezionalmente favorevole ». Il punto di vista del negoziatore francese corrisponde a quello degli altri otto soci del Mercato comune europeo? A Copenaghen i « nove » hanno deciso di « parlare con una sola voce » nelle trattative con gli americani, e ciò significa, secondo Le Monde, che « I nove dovranno allinearsi inevitabilmente sul più piccolo denominatore atlantico comune », ossia sulle posizioni francesi. Ma il giornale aggiunge: « Resta a sapersi se l'accordo realizzato sulla carta a Copenaghen resisterà alla prima prova, cioè al Nixon-round. Durante le trattative ulteriori si potrà misurare il grado di solidità del fronte comune europeo di fronte alle rivendicazioni amerìcane ». Loris Mannucci

Persone citate: Giscard D'estaing

Luoghi citati: Copenaghen, Francia, Parigi, Tokio, Usa