Il miracolo Calligaris di Cristiano Chiavegato

Il miracolo Calligaris Belgrado, bilancio attivo per il nuoto azzurro Il miracolo Calligaris La neoprimatista è un autentico fenomeno naturale - I suoi sacrifici meritano una ricompensa dalla Federazione: così forse non lascerà l'attività - L'apporto di Dibiasi e degli altri (Dal nostro inviato speciale) Belgrado, 10 settembre. La piscina Tasmajdan è deserta. La lunga bandiera azzurra della federazione internazionale del nuoto è stata ammainata. Non risuonano più gli urli, gli applausi della folla, la musica della banda, i fischietti degli allenatori, la tromba elettronica dello starter. Non si sente neppure lo risciacguio dell'acqua sbattuta dalle potenti braccia dei nuotatori. I campionati mondiali sono finiti, già siamo in fase di archiviazione. I prossimi si svolgeranno a Cali, in Colombia, fra due anni, ma nel frattempo, nell'agosto del '74, a Vienna si disputeranno gli « europei ». Cosa hanno dato i campionati di Belgrado a parte i sedici primati mondiali e quelli europei e nazionali battuti? Dopo i Giochi di Monaco, il motivo dominante era la successione dei due atleti più rappresentativi del nuoto mondiale, cioè Mark Spitz e Shane Gould, un « re » e una « regina » che hanno abdicato per motivi diversi lasciano il trono vacante. Per quanto riguarda la Gould bisogna dire che è stata degnamente sostituita dalla tedesca dell'Est Kornilia Ender, la migliore espressione del nuoto moderno e della, ricerca scientifica applicata all'attività agonistica. Dire che a Ender sia un robot è un po' troppo, ma ci siamo molto vicini. La ragazza proviene da un vivaio ricchissimo ma ceertamente è stata selezionata ron la massima cura per le sue caratteristiche di acquaticità, per l'ottimo rapporto peso-potenza, per la struttura fisica e per la mentalità che si adatta ai durissimi allenamenti cui viene sottoposto ogni giorno un nuotatore. Comunque sia. è fantastico il racerd che Kornelia Ender è riuscita a stabilire sui 100 stile libero con il tempo di 57" e 54 centesimi. E con questo primato tutti gli altri delle varie Vogel, Wagner, Richter e Khoter. Non è un caso che i limiti battuti dalle tedesche siano soltanto quelli della velocità, se si escludono i 400 misti della Wagner, che però non sono una prova di fondo, ma una gara di sprint divisa in quat¬ tro parti nettamente distinte. Nel fondo le tedesche non sono riuscite a ripetere le loro imprese, anche perché si sono trovate di fronte Novella Calligaris e le americane. Inutile dire che Novella è un autentico fenomeno naturale. Nella padovana non c'è nulla di sofisticato, tecnicamente parlando. lì suo record mondiale degli 800 è il risultato dell'applicazione e della volontà, non certo il frutto di qualche pillola ben studiata. Novella è stata in grado di portare il nuovo record mondiale degli 800 ad 8'52"97 e di vincere la medaglia d'oro (dopo le due di bronzo nei 400 stile libero e nei 400 misti e il quarto posto nei 200 misti) grazie soltanto alla sua capacità di ritmo. La gara è stata un esempio di manuale di regolarità. L'azzurra dopo aver nuotato i primi cento metri più velocemente grazie al tuffo di partenza, è sempre rimasta nello scarto di circa un secondo fino alla fine. Ecco i tempi progressivi e quelli parziali ad ogni cento metri: 100: l'04"48; 200: 2'U"04 (l'06"56); 300: Z'1T'72 (l'06"56); 400: 4'24"71 (l'06"99); 500: 5'31"11 (l'06"40); 600: 6'38"11 (l'07"); 700: 7'45"58 (l'07"47); 800: 8'52"97 (l'07"49). Su questo ritmo e non con la potenza, l'azzurra ha potuto stroncare l'Harshbarger e la Rothammer. La seconda americana è rimasta così «choccata» da questa prova che ha detto che non nuoterà mai più gli 800. Ora Novella ha raggiunto il «tetto» delle sue aspirazioni. Fino a questo momento non ha ancora fatto sapere cosa intende fare per il futuro. Non lo sa neppure il suo allenatore Buby Dennerlein. Qualche tempo fa la ragazza, che ora ha 19 anni (è nata a Padova il 27 dicembre del '54), avelia annunciato propositi di abbandono dopo questi campionati mondiali. Ora la sua famiglia si è trasferita a Roma (il trasloco è avvenuto proprio in questi giorni) ed è pensabile che ciò sia avvenuto perché i suoi genitori intendono stare vicino a Novella, che continuerà ad allenarsi nella capitale. E' comunque una decisione che sarà ponderata con calma, che dipenderà anche da quanto vorrà fare la Federazione per venire incontro all'atleta, che fa moltissimi sacrifici. Questo per definire il settore femminile. In campo maschile si sono visti tre nuovi grossi talenti. Si tratta di conferme, venute dall'Europa con l'ungherese Andrea Hargitay e l'inglese David Wilkie, il primo campione e primatista nei 400 misti, il secondo nei 200 rana, e di uno venuto dall'Australia con il fenomenale quindicenne Stephen Holland, dominatore assoluto dei 1500 stile libero, a dispetto di un grandissimo Rick Demoni. Il biondino Holland, con un fisico striminzito, le gambe ad « X » ed una vocina da bambinetta, ha ottenuto un record che sta assumendo via via un aspetto sempre più fantastico, impensabile soltanto qualche anno fa. Come riesca questo Holland a nuotare per 1500 metri ad un ritmo di l'02" ogni cento metri è spiegabile soltanto con un'eccezionale costituzione fisica e predisposizione. In poche parole. Holland, che ha anche un ottimo sistema nervoso, spinge avanti un corpo leggerissimo e quasi galleggiante. Ci riesce mulinando le braccia all'impazzata senza stancarsi mai. E la prova che le tossine non avvelenano il suo sangue sotto sforzo l'ha data continuando la gara per altri 100 metri come se niente fosse e se non l'avessero fermato probabilmente sarebbe andato avanti. Ma ora parliamo anche degli italiani. Mai come in occasione di questi campionati il nuoto azzurro aveva ottenuto tanti successi e anche tuffi e pallanuoto non sono stati da meno. Dividiamo i tre settori. Nuoto: Novella Calligaris a parte, gli azzurri hanno avuto due finalisti nelle gare individuali e due nelle staffette stile libero maschile e femminile. I record nazionali sono stati venti con due di categoria in più. E' stata migliorata la velocità di base e oggi finalmente possiamo vantare un Roberto Pangaro sotto i 54" (53"67) nei 100, una Laura Podestà a VOI" nella medesima gara, una Donatella Talpo a V 05" 83 nei 100 delfino. Ma l'uomo del futuro, anche se non si possono fare troppi calcoli sui giovani, è certamente il ranista Giorgio Lolle. Sui 100 non è ancora fortissimo, ma sulla doppia distanza è sotto i 2'30", tra i migliori del mondo della sua età, 15 anni. Pallanuoto: un quarto posto che avrebbe potuto essere almeno il terzo. Rispetto a Monaco abbiamo migliorato, ma siamo ancora lontani dal « Settebello » che dominava il mondo. L'allenatore Lonzi può anche avere ottime qualità, ma si deve farlo lavorare con possibilità più ampie senza imposizioni da parte di terzi. E' inutile rimorchiarsi dietro giocatori che individualmente hanno un valore e che nel gioco complessivo perdono quota. I preziosismi di Gianni De Magistris fanno spettacolo, ma non vincono le partite. In più c'è da risolvere il problema del campionato che ostinatamente viene fatto disputare in estate. Così non resta tempo per la Nazionale, che è sempre messa insieme in fretta e furia. Sarebbe meglio giocare il torneo nazionale durante il periodo invernale e dedicare l'estate agli impegni della squadra azzurra. Tuffi: grandissimo Klaus Dibiasi. Una medaglia d'oro e una d'argento che avrebbero potuto essere due d'oro. Purtroppo ci sono anche delle sorprese come l'americano Boggs, che in quanto a classe e regolarità dal trampolino di tre metri non è secondo a nessuno. Sulla piattaforma, però, non c'è atleta che possa superare Dibiasi. La sua preparazione è eccezionale e dobbiamo soltanto sperare che continui a tuffarsi. Per Giorgio Cagnotto sono stati campionati amari. Ora il torinese partirà per le vacanze e avrà tempo per meditare se continuare l'attività. Noi pensiamo che ci sia ancora posto per lui e necessità di averlo in Nazionale. Un po' di fortuna potrebbe riportarlo a quel posto che gli spetta, nelle medaglie di qualsiasi gara. Ma dietro ai due campioni az' —ri, in questo momento, c'è il vuoto o poco meno. Sarà necessario approfittare della loro presenza ancora per qualche tempo per impostare qualche giovane in grado di ereditarne le qualità. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Australia, Belgrado, Colombia, Europa, Monaco, Padova, Roma, Vienna