La sfida Lotus-Tyrrell-Mc Laren 300 all'ora quasi con monotonia di Arturo MerzarioMichele Fenu

La sfida Lotus-Tyrrell-Mc Laren 300 all'ora quasi con monotonia Oggi le Ferrari hanno girato senza troppo convincere La sfida Lotus-Tyrrell-Mc Laren 300 all'ora quasi con monotonia Settimo tempo e quarta fila per Arturo Merzario - Ickx partirà invece più indietro - Qualche sospetto sui pneumatici di Peterson - La Goodyear lo ha favorito? (Dal nostro inviato speciale) Monza, 8 settembre. // Gran Premio d'Italia ripropone per domani I consueti nomi, la solita sfida più o meno da brivido fra Lotus, McLaren e Tyrrell. £' una battaglia che si trascina da mesi e che a Monza dovrebbe concludersi con la con-, quista del titolo mondiale da parte di Stewart. Per gli altri non ci sono che le briciole, anche se la Surtees, soprattutto con Pace, è in continuo progresso, e la Ferrari, in cui Merzario ha finito per brillare più di Ickx, promette una prova d'impegno e di orgoglio. Una sfida da quasi 300 l'ora in una cornice di centomila appassionati, fra il verde del parco secolare che fra pochi anni sarà riservato soltanto a bambini e pensionati. Ventiquattro monoposto su una delle piste più discusse del mondo, con la complicazione di quelle due « chlcanes • che sì, spezzano II gruppone, ma rischiano dì essere un rimedio peggiore del male. D'altra parte, Stewart, il paladino del piloti, le ha Imposte e approvate, e poco Importa se altri suoi colleghi si lamentano e le contestano. Il padrone — o « padrino », fate voi — è lui. SI corre fra schiere di veicoli antincendio ed estintori, di pompieri e di ambulanze. Non sembra un Gran Premio, ma una guerra. Tutto in nome della sicurezza, una sicurezza che ha molti volti e che finisce per cadere miseramente come oggi, allorché è stato permesso a decine di spettatori di scavalcare la rete di recinzione della pista sul lato che fronteggia I box. Le monoposto filavano sul rettifilo e la gente stava seduta sul guardrail. Incredibile, e non ci interessa se la responsabilità è degli organizzatori o delle autorità di polizia, rimane II fatto che non doveva accadere. Peterson, come In tante altre occasioni, è stato il più veloce In 1'34"80, alla media orarla di km 219,303. Poi, le McLaren di Revson d'35"29) e Hulme (1 '35" e 45), la Lotus di Emerson Fittipalai d'35"68ì, la Surtees di Pace d'36"06), la Tyrrell di Stewart (I'36"10). Merzario con la Ferrari ha ottenuto il settimo tempo d'36"37). Il comasco se ne rammaricava un po'. « Qualche decimo di secondo in meno e sarei finito almeno in terza fila. Ma In quella maledetta "chicane" dove ieri ho picchiato mi sentivo In soggezione ». Per domani Merzario si propone di compiere una corsa « intelligente : Nessuna particolare ambizione, ma l'impegno di una bella gara. « Mi basta — affermava — che la macchina vada come oggi ». Altrettanto non potrebbe dire Ickx. Il belga è In settima fila con II suo 1'36"99 (quattordicesimo tempo), ma ha avuto varie disavventure. Prima ha urtato con la sua B 3 nella prima « chicane • rompendo il braccio di una sospensione, poi si è fermato al box per una vibrazione al motore e, Infine, salito sulla seconda vettura, ha concluso con mezz'ora d'anticipo gli allenamenti per un evidente calo del 12 cilindri. «Peccato — diceva Ickx —, perché avrei potuto compiere una prestazione migliore ». Abbiamo la sensazione che la Ferrari abbia cominciato molto bene le prove di questo Gran Premio d'Italia, ma che oggi non sia riuscita a fare il passo successivo. C'è anche da dire che, rispetto a Ieri, Hulme. Emerson Fittlpaldi e Stewart hanno realizzato notevoli progressi, ristabilendo quell'equilibrio di valori che le precedenti corse del • mondiale » hanno indicato, In questo ambito si discute su//'« exploit » di Peterson: merito del biondo svedese, di una migliore preparazione della sua Lotus, del motore oppure di un treno di gomme particolare messogli a disposizione dalla Goodyear? E' un campo delicato, tenuto nel mistero, anche per evitare gelosie fra I vari « teams » che dipendono dalla società americana. Però, occhi attenti hanno individuato pneumatici un po' diversi dal soliti e Fittlpaldi era piuttosto seccato per aver potuto provare In ritardo le coperture di Peterson. Alchimie di queste gare In cui II fattore pneumatico è determinante in modo innaturale. Vedremo domani se Peterson potrà adoperare o meno tali gomme. La chiave del Gran Premio d'Italia potrebbe essere tutta qui. Michele Fenu

Luoghi citati: Italia, Monza