Due miliardi per avere la Valle d'Aosta pulita di Giorgio Giannone

Due miliardi per avere la Valle d'Aosta pulita Saranno stanziati dalla Regione Due miliardi per avere la Valle d'Aosta pulita Un piano per la salvaguardia dell'ambiente e della salute - Troppi i rifiuti lasciati dai turisti di scarsa educazione ecologica (Dal nostro corrispondente) Aosta, 8 settembre. L'Amministrazione regionale spenderà due miliardi per rendere più pulita la Valle d'Aosta. Un vasto piano d'investimenti previsto dalla legge regionale approvata di recente per la salvaguardia dell'ambiente e della salute dovrebbe quanto prima passare nella fase di attuazione. L'ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità e Assistenza sociale ingegner Carlo Benzo, in merito alla grave situazione creata in tutta la valle dall'accumularsi dei rifiuti solidi che ha raggiunto livelli tali da essere considerata uno dei problemi più urgenti sotto l'aspetto sanitario e sociale. Verrà istituito un servizio d'in^nerimento dei rifiuti solidi esteso a tutto il territorio della regione mediante la costruzione e la gestione appaltata di due centri d'incenerimento. Uno di questi sorgerà nel comprensorio di Aosta, e servirà tutta l'alta valle e il capoluogo regionale; l'altro nella zona di Verrès e sarà utilizzato dai comuni delle vallate di Gressoney, Ayas, Champorcher e da quelli del fondovalle. La spesa a carico della Regione per l'esercizio sarà di 200 milioni annui per vent'anni. Attualmente è all'esame di una commissione tecnica regionale la tipologia dell'impianto, «ma entro breve termine verrà data in appalto, attraverso l'assessorato dei Lavori Pubblici — hanno assicurato alla Regione —, la costruzione degli inceneritori, che entreranno in funzione entro uno o due anni al massimo». Il problema si era posto da parecchio tempo sia all'Amministrazione regionale sia ai comuni, specie in quelli suscettibili, in estate, di un forte aumento della popolazione per l'afflusso turistico. Cervinia e Coumayeur sono cittadine che in agosto vedono decuplicati i loro abitanti: spesso le infrastrutture urbane si dimostrano quindi di dimensioni inadeguate. «Nel nostro caso — afferma il sindaco di Courmayeur, Orazio Bron — la costruzione di un inceneritore comporterebbe, oltre che una spesa sproporzionata per il nostro bilancio, un problema di ubicazione. Inoltre, per gran parte dell'anno l'impianto rimarrebbe quasi inutilizzato, con gravi costi di gestione». «Lo smaltimento dei rifiuti solidi in modo globale — sostiene l'assessore Benzo — consente di dare alla nostra regione non solo il suo aspetto paesaggistico naturale, ma permette alla popolazione e ai turisti una vita protetta anche sotto l'aspetto igienico». E' opinione di quanti si propongono la salvaguardia della natura che oc -re per «rendere più pulita la montagna» anche una efficace azione di sensibilizzazione dei turisti. Un breve sondaggio tra i diversi ambienti delle località turistiche valdostane ha rilevato che il turista ha ancora una scarsa «educazione ecologica». Spesso il visitatore della montagna è protagonista di assurdi atti vandalici. «Sulla via dell'Innominato — racconta la guida Ruggero Pellin, di Courmayeur — vi è un'uscita obbligata: per superare la stretta gola occorre afferrarsi con la mano a un piccolo spuntone di roccia, è l'unico appiglio. Senza quello si è bloccali. Ebbene, qualcuno è riuscito a lasciarvi sopra una inequivocabile traccia del suo passaggio». Iniziative sono state promosse in valle da alcuni sodalizi che si propongono la salvaguardia dell'ambiente. La sezione del Club alpino italiano di Verrès, che il giorno di Ferragosto fece distribuire circa cinquemila sacchetti di carta per i rifiuti con altrettante cartoline-questionario con le quali chiedeva consigli ai turisti per migliorare la propria azione a tutela della natura, ha reso noti i risultati di questo «minireferendum». Le risposte sono state 325. «I problemi di carattere ecologico sembrano quindi ancora scarsamente sentiti — ha commentato il segretario del Cai di Verrès, ragionier Bertetti —; in compenso chi è invece sensibile al problema lo è in modo profondo». Il 90 per cento di coloro che hanno aderito all'invito chiedono infatti misure repressive più severe, con sanzioni pecuniarie elevate contro gli «inquinatori», altri propongono che siano installati in numero maggiore i contenitori per i rifiuti nelle zone turistiche. Giorgio Giannone

Persone citate: Benzo, Bertetti, Carlo Benzo, Orazio Bron, Ruggero Pellin