In forte passivo l'import-export

In forte passivo l'import-export In sei mesi 1540 miliardi In forte passivo l'import-export Nello stesso periodo dell'anno scorso il disavanzo è stato di 133 miliardi - Importazioni per 7130 miliardi, esportazioni per 5590 (Nostro servizio particolare) Roma. 7 settembre. Nei primi sei mesi di quest'anno i nostri rapporti commerciali con l'estero sono fortemente mutati rispetto allo stesso periodo del 1972, come documentano oggi i dati di dettaglio pubblicati dall'Istat. In cifre assolute, già pubblicate, abbiamo importato per un valore di 7.131,1 miliardi di lire (il 32,4 per cento in più rispetto al primo semestre del 1972) e abbiamo esportato per 5.590,5 miliardi (rispetto al corrispondente periodo del 1972 l'incremento è solo del 6,4 per cento); di conseguenza il saldo passivo è stato di 1540,6 miliardi di lire, mentre nei primi sei mesi dello scorso anno il deficit era stato contenuto in 133,5 miliardi. Per il solo mese di giugno, le importazioni globali sono ammontate a 1511,2 miliardi di lire (+67,8 per cento rispetto al giugno '72) e le esportazioni hanno reso 1.187,7 miliardi c".i lire (+ 28,3 per cento), per un saldo passivo di 323,5 miliardi; nel giugno 1972 la bilancia commerciale italiana aveva chiuso con un attivo di 25,3 miliardi. Il notevole divario che vi è, rispetto al primo semestre del 1972 tra l'aumento in valore delle importazioni e quello delle esportazioni, è strettamente legato alla lievitazione dei prezzi dei prodotti e alle vicende monetarie inter- nazionali. In sostanza, mentre il prezzo all'importazione si è prontamente adeguato alla svalutazione della lira, la nostra esportazione non ha potuto fruire degli effetti della svalutazione a causa degli scioperi contrattuali che nei primi mesi dell'anno hanno bloccato una buona parte della produzione e anche perché il maggior consumo interno ha limitato le vendite all'estero. I dati relativi all'interscambio con i vari paesi mettono in rilievo alcune variazioni rispetto allo scorso anno. Nel primo semestre dell'anno, il 50 per cento delle importazioni è venuto dai paesi del Mercato Comune, il 6,6 per cento dai paesi dell'Efta (Svezia, Svizzera, Austria), il 5 per cento dai paesi dell'Europa orientale e il 38,3 per cento dagli altri paesi del mondo. Le esportazioni italiane sono andate per il 50,9 per cento nei paesi del Mercato Comune, per 9,7 per cento in quelli dell'Efta, per il 4,4 per cento nell'Europa orientale e per il 3,5 per cento nel resto del mondo. e. p.

Luoghi citati: Austria, Roma, Svezia, Svizzera