Continua la serie dei record mondiali Novella Calligaris 3a anche a Belgrado di Novella Calligaris

Continua la serie dei record mondiali Novella Calligaris 3a anche a Belgrado Un anno dopo Monaco, altri strabilianti risultati nel nuoto Continua la serie dei record mondiali Novella Calligaris 3a anche a Belgrado L'azzurra ha vinto la medaglia di bronzo nei 400 misti come alle Olimpiadi, nonostante il malessere dell'altra notte, ed ha battuto il primato italiano - Sono crollati i record assoluti in tre gare maschili e in una prova femminile oltre ad un record europeo - Da Nistri, Cinquetti, Lalle e Talpo nuovi limiti nazionali - Oltre le previsioni le prestazioni dei nostri nuotatori (Dal nostro inviato speciale) Belgrado, 6 settembre. Non è facile compiere miracoli, neppure per Novella Calligaris. Oggi abbiamo sperato che l'azzurra potesse coronare una carriera splendida con una splendida affermazione. Ha fatto tutto il possibile per non deludere, purtroppo però si è trovata di fronte due avversarie terribili, che le hanno sbarrato la strada, ma che, per batterla, hanno dovuto andare entrambe sotto il record del mondo. Di fronte ad una simile dimostrazione di potenza, la Calligaris ha dovuto accontentarsi della medaglia di bronzo dei 400 misti, la gara più massacrante del nuoto. E' un risultato che accontenterebbe chiunque, ma non certamente la Calligaris, che noi pensiamo in questo momento piena di furore, per l'impotenza dimostrata contro le tedesche dell'Est Wegner e Franke, due ragazze più alte di lei d'un palmo, con muscoli da lottatore e il fiato di un Merckx. Il timore maggiore è che Novella, sotto la spinta della delusione — perché lei certamente considera questo terzo posto un insuccesso — abbandoni l'attività subito dopo i mondiali. Troppi sacrifici, troppe speranze andate perdute per continuare ancora a questo ritmo. E' adesso che occorre incoraggiarla. Novella ha ancora due gare da affrontare, domani i 400 stile libero e poi gli 800. La nostra campionessa le maggiori possibilità le ha sulla distanza più lunga, anche se dovrà lottare con la primatista mondiale, l'americana Rothammer. E' una gara dove la potenza conta relativamente e dove hanno valore anche la resistenza e la volontà, forse la Calligaris potrà fare meglio e riprendere morale. Ieri la giovane padovana ha vissuto una notte difficile, tormentata da un doloroso mal di denti. Certamente domani, rinfrancata, potrà lottare con rinnovato spirito, anche se stasera non ha certo demeritato. Il momento difficile della Calligaris si inquadra in una giornata eccezionale per il nuoto e per gli italiani, a un anno da Monaco sono caduti nuovamente quattro record mondiali e uno europeo. Gli azzurri non sono stati da meno, con cinque nuovi limiti nazionali. E' il segno che il nostro nuoto si muove, che giustifica pienamente questa spedizione a Belgrado. Oltre alla Calligaris, che naturalmente nei 400 m ha abbassato il suo primato, sono venuti alla ribalta Arnaldo Cinquetti nei 400 stile libero, col tempo portato a 4'09"37 (precedente 4'11"5), Nistri, due volte sotto il primato, giun¬ to in 2'10"11 (2'11'7), Giorgio Lalle, approdato a quota 2'29"08 nei 200 rana (2'30"6) e Donatella Talpo, andata addirittura a l'05"83 (l'06"91). Massimo Nistri e Donatella Talpo hanno anche raggiunto l'obiettivo di andare in finale; Cinquetti ha avuto il nono tempo, mancando per soli 5/100 di essere tra i primi otto, e anche Lalle ha avuto il nono tempo assoluto. Di più non si poteva sperare. La cronaca della giornata è appassionante. Nei 200 dorso maschili c'è Roland Matthes, l'unico nuotatore imbattuto da sei anni a questa parte. Quindi un solo favorito nel tedesco dell'Est. Oggi Matthes fa sul serio, e il suo record mondiale corre pericoli. Roland passa velocissimo ai cento, già staccato di un paio di lunghezze da tutti. La sua azione è scioltissima, sembra che voli sull'acqua, quasi senza sforzo. Tocca il bordo dei 200 in 2'01"87, nuovo record mondiale. Matthes, però è stanco di allenarsi e di fare gare. Ha già annunciato lunedi scorso il suo ritiro dopo questi mondiali. Nella scia di Matthes tutti gli altri concorrenti sono arrivati sui loro limiti. La « lepre » tedesca ha fatto correre bene anche il nostro Nistri, che ottiene il nuovo primato italiano conquistando il settimo posto con 2'10"11. Nei 200 rana maschili gran- de sorpresa. Il favoritissimo I americano Hencken, primati- sta mondiale dei 100, viene ! battuto. Questa volta non so-1 no i tedeschi né i russi a sconfiggere gli statunitensi. La prodezza è dell'inglese David Wilkie, che « naturalmente » deve fare un nuovo record mondiale: 2'19"18, contro il 2'20"52 precedente di Hencken. Anche l'americano va sotto il vecchio record con 2'19"95. Al terzo posto, meritatamente, il giapponese Taguchi, vincitore a Monaco sui 100. 100 delfino femminile: una gara nervosa, senza record. Kornelia Ender, la primatista, viene attaccata dalla connazionale Kother e dalla giapponese Aoki, oro di Monaco. La Ender sfodera tutta la sua potenza: le braccia mulinano alto e le consentono di difendere il suo titolo. Il tempo, 2'02"53 è di 22 centesimi di secondo sopra il record mondiale. In settima posizione l'i¬ taliana Donatella Talpo. Nel-1 le batterie la giovane romana aveva frantumato il record italiano portandolo da l'06"91 a l'05"83. Non riesce a ripetere l'impresa ed è settima. Comunque una bella soddisfazione essere arrivata in finale. Gara storica nei 400 stile libero maschile: l'uomo scende per la prima volta sotto il « muro » dei quattro minuti. Autore dell'impresa è Rick Demont, che coglie in una sola volta una messe di soddisfazioni. Ottiene, infatti, il nuovo record mondiale con il tempo clamoroso di 3'58"18. E' il titolo di campione e una ineccepibile rivincita sull'australiano Brad- ford Cooper. Chi non ricorda la storia più dolorosa delle Olimpiadi del nuoto a Mo naco? Demont aveva vinto la gara dei 400 davanti a Cooper, ma venne privato della medaglia d'oro perché positivo alla prova antidoping. Invano si disperò, invano disse di non essersi drogato e di avere preso soltanto delle medicine per curare il raffreddore. I due grandi rivali si sono ritrovati a Belgrado ed è stata fatta giustizia. Cooper si è portato all'attacco, ma Demont lo ha passato inesorabilmente dopo i trecento metri, per andare a vincere. Al terzo posto si è classificato lo svedese Gingsjoe, che con 4'01"27 ha spodestato il connazionale Larsson della « lista » europea. 400 misti femminili — Novella Calligaris ha di fianco i due « mostri » tedeschi. Per fortuna non l'hanno presa in mezzo, perché la nostra pic- cola azzurra ne sarebbe usci- ta schiacciata. Troppa la differenza fisica e certe leggi non possono essere superate. La bionda Vegner se ne parte subito in testa nella frazione a farfalla e non sarà più ripresa. La Calligaris cerc. disperatamente di rimanere aggrappata alla Frank, ma perde leggermente terreno, a rana. Gli ultimi cento metri a stile libero scorrono velocissimi. Per la Vegner è il trionfo. Anche lei infrange la barriera, quella dei cinque minuti, e la sorpassa nettamente con 4'57"51, nuovo record mondiale tolto all'amica-rivale Frank. Novella deve accontentarsi della medaglia di bronzo e del nuovo primato italiano portandolo da 5'04" a 5'02"02. La vincitrice di Monaco, l'australiana Neal, non è neppure giunta in finale. 200 delfino maschile: i record di « papà » Mark Spitz per ora non si toccano. L'americano Backhaus eredita il titolo ma non il primato, chiudendo in 2'03"32, ben lontano dal limite di Spitz, che è di 2'00"70. E' la gara più incerta. Backhaus mantiene un leggero vantaggio sul connazionale Gregg, il quale precede a sua volta il tedesco dell'Est Flockner. Tutti in una manciata di centesimi di secondo. Cristiano Chiavegato Belgrado. Novella Calligaris, sempre bravissima, impegnata nella finale dei 400 misti

Luoghi citati: Belgrado, Monaco