All'Eliseo solo cinque anni

All'Eliseo solo cinque anni All'Eliseo solo cinque anni (Il Consiglio francese dei ministri ha approvato un progetto per la riduzione del mandato, oggi settennale. Lo stesso Pompidou ha suggerito l'innovazione) (Dal nostro corrispondente) Parigi, 6 settembre. Il Consiglio dei ministri ha oggi approvato un progetto di legge per la riduzione del mandato presidenziale in Francia da sette a cinque anni. E' stato Pompidou stesso, che l'aveva proposto da tempo, a sostenere in Consiglio il progetto, ripetendo le ragioni già esposte durante il messaggio del 5 maggio scorso alla nuova Assemblea nazionale. Il Parlamento dovrà discutere la legge dopo la riapertura di ottobre. La tesi sostenuta da Pompidou è che il mandato di sette anni venne escogitato nel 1873 per ragioni puramente «congiunturali»: cioè per poter attendere che il conte di Chambord fosse in condizioni di governare la Francia. Cinque anni bastano a un presidente moderno, che viene eletto come uomo politico in base a certe opzioni politiche, a realizzare i suoi programmi. Inoltre, mentre non è mai accaduto che un presidente eletto due volte riuscisse a coprire un mandato di quattordici anni, il quinquennio risolve il problema delle rielezioni. Infatti, la riduzione del mandato non implica modifiche sulla rielezione. La legge prenderà in considerazione la possibilità che un presidente si presenti per un nuovo mandato. Prevenendo coloro che pensano che il presidente abbia voluto varare questa legge per se stesso, Pompidou ha voluto chiarire che «vedrà nel '76 se essere o non essere candidato, dato che un presidente deve tener segreta la sua decisione di presentarsi per evitare la sua morte politica». Il senso di questa frase è certamente una risposta alle voci sulla sua malattia, smentita direttamente dalla riserva di voler esaminare nel '76 il problema della propria elezione. Ma ciò non toglie che la sua proposta possa essere ancora interpretata in due modi. Come un desiderio di accor¬ ciare il proprio mandato, o come desiderio di raddoppiarlo con un mandato più breve. Da questo punto di vista, l'«enigma dell'Eliseo» non viene sciolto. L'importanza di questa legge è che, a parte il problema personale di Pompidou, essa solleva in Francia il grande problema delle revisioni costituzionali. I gollisti ne temono la discussione perché pensano che non sia votata, e che porti a un referendum. I comunisti si sono già detti disposti a votarla se verrà insieme riveduto l'articolo sedici che riguarda i poteri del presidente. La maggioranza richiesta per evitare il referendum è di tre quinti in una votazione a Camere riunite, e con l'aiuto dei riformatori Pompidou non si espone a un grosso rischio. Resta comunque il fatto che per la prima volta si ritocca la costituzione gollista e il dibattito aprirà il problema di altre revisioni. a. c.

Persone citate: Pompidou

Luoghi citati: Francia, Parigi