La guerra del petrolio tra compagnie e Libia

La guerra del petrolio tra compagnie e Libia Dopo la dichiarazione di "controllo" La guerra del petrolio tra compagnie e Libia Le società chiedono un confronto con il governo New York, 4 settembre. (Ag. Italia) I colossi petroliferi, preoccupati dalla recentissima dichiarazione da parte del governo libico, che si è aggiudicato il controllo del 51 per cento degli interessi petroliferi del Paese, stanno programmando un confronto aperto con la Libia. Le Compagnie non rilasceranno alcun commento circa le misure che intendono intraprendere fino a quando non saranno ufficialmente informate delle disposizioni precise previste dal decreto di nazionalizzazione. «Nonostante le dichiarazioni del governo libico, si tratta di petrolio che ci appartiene, e noi esporremo le nostre rivendicazioni per mantenere almeno una certa misura di stabilità », ha dichiarato un esponente di una delle Compagnie interessate. Il decreto ha di fatto posto sotto controllo governativo quasi l'intera produzione di 2,2 milioni di barili il giorno. Il governo aveva in precedenza preso controllo del 51 per cento delle operazioni libiche della Occidental Petroleum Co., Continental Oil Co., Marathon Oil Co. ed Amerada Hess Corp. Queste Compagnie accondiscesero alla nazionalizzazione in cambio della promessa di un indennizzo in base al valore contabile netto degli impianti e alla possibilità di acquistare, almeno per un tempo limitato, il petrolio ottenuto dal governo. Ciò che caratterizza la più recente espropriazione è il fatto che questa volta si tratta di giganti del petrolio che ! operano anche negli Stati del Golfo Persico. Queste Compagnie sono allarmate e temono che una capitolazione nei confronti della Libia possa trasformarsi in un precedente che metterebbe in pericolo gli accordi tanto laboriosamente raggiunti in mesi recenti con l'Arabia Saudita e con altre i nazioni del Golfo Persico.

Persone citate: Hess

Luoghi citati: Arabia Saudita, Italia, Libia, New York