Napoli vuole riprendersi in fretta

Napoli vuole riprendersi in fretta Napoli vuole riprendersi in fretta (Segue dalla V pagina) mite della pericolosità è di cento bacilli patogeni ogni millilitro d'acqua, un'ordinanza ha elevato il rischio a cinquecento bacilli, in modo da consentire questa estate la ripresa dei bagni di mare. La vaccinazione è, per il prof. Graziosi, un argine, non un toccasana, e la chemioterapia di massa è quasi irrealizzabile. I comunisti, che ieri sembravano esitanti sull'adozione di provvedimenti radicali contro i vivai di frutti di mare, oggi sono favorevoli ad ogni misura « dolorosa ma necessaria ». I vivai saranno probabilmente distrutti nei prossimi giorni, ma quello che occorre distruggere è anche la ragione dei mestieri del sottosviluppo, le cause che forzano il venditore di acqua fresca o il pescatore di frodo. La disastrata economia napoletana spinge da 50 a 100 mila capifamiglia a cercare ogni giorno l'arte di sopravvivere, spesso con mezzi anti-igienici. Occorre mettere le mani su questi problemi con energia, non solo rattopparli nei momenti di crisi, aspettando che la bufera sia passata. Quanto sia debole la strut¬ tura economica napoletana, e come possa facilmente entrare in crisi, ce lo ha dimostrato con pochi dati il presidente della Camera di commercio Enzo Giustino. 11 dramma del colera, sommato alla battaglia per il blocco dei prezzi e al difficile momento di ripresa, ha causato danni profondi. Le cifre dimostrano che le attività turistiche e commerciali sono dalla fine di agosto in paralisi quasi totale. Il mercato del pesce è chiuso, il latte di bufala deve essere distrutto, bevande e frutta si vendono in quantità minime. La crisi ha messo in luce due fatti: da una parte, la debolezza dell'economia locale e la precarietà della tavola dei napoletani; dall'altra, con l'acquisto di scatolame e di surgelati moltiplicato per tre o per quattro, ha dimostrato che Napoli giustamente non vuole ripetere nessun gesto di eroismo né di privazione, e che l'economia pauperistica non basta più a nessuno, nemmeno nei momenti di emergenza. Il turismo rischia di subire danni a lunga scadenza, anche se ora si cerca di salvare qualche manifestazione (Mare Moda a Capri, il cinema a Sorrento), soprattutto per mo- tivi psicologici. « Napoli », dice Giustino, « ha tulli i mali delle aree congestionate del Nord, ma nessun vantaggio. E' la quarta provincia d'Italia come reddito globale, ma diventa addirittura la settantaquattresima se si divide il reddito prò capite ». Talvolta le analisi serie e meditate come questa lasciano il posto alle reazioni campanilistiche. I giornali cittadini (tra i quali anche quello che appartiene all'armatore responsabile di quasi tutti i mali di Napoli) disseppelliscono una polemica tra Nord e Sud che ha un colore ormai ingiallito, continuano ancora ad accusare i giornali « del Nord » di voler sottolineare le piaghe di Napoli, e incitano, insomma, ciascuno ad occuparsi dei fatti propri. E' una polemica ingiusta e stonata, proprio ora che sappiamo come il colera, gli inquinamenti e il sottosviluppo siano problemi nazionali, ora che abbiamo descritto la gente di Napoli reagire al pericolo con una serenità che forse poche città italiane avrebbero dimostrato. Ma ricordare i mali di Napoli perché siano finalmente risolti non vuol dire davvero offendere una città, né guadagnarsi il diritto di tacere altri mali. a. b.

Persone citate: Enzo Giustino, Mare Moda

Luoghi citati: Italia, Napoli, Sorrento