Chiesto per la Michelin l'intervento del governo

Chiesto per la Michelin l'intervento del governo Con un telegramma al ministro Bertoldi Chiesto per la Michelin l'intervento del governo I sindacati vogliono sbloccare la vertenza - Gervino della Federchimici: "In fabbrica il malumore è preoccupante" - Critiche del Sida per il sistema di elezione dei delegati alla Fiat La lunga vertenza della Michetta è giunta sul tavolo del ministro del Laverò. Ieri la Federazione dei metalmeccanici del Piemonte (Cgil, Clsl e liti) ha inviato aU'on. Bertoldi il seguente telegramma: « La tensione e la situazione interna della Mlchelin rende urgente la convocazione delle parti presso il ministero secondo le Intese intervenute nella riunione del 30 luglio scorso con II funzionarlo dott. Forlenza. Preghiamo comunicarci la data dell'incontro ». A commento dell'appello rivolto al ministro il dirigente della federchimici Gervino ci ha dichiarato: « E' un passo ufficiale per richiamare l'attenzione del governo su di una vertenza che dura ormai da un anno ed ha aspetti singolari ed inquietanti ». Dopo mesi di scioperi e manifestazioni di protesta, c'è stata la pausa delle ferie. « Ma alla ripresa del lavoro — prosegue Gervino — parecchi dipendenti della Michelin volevano ricominciare la lotta. Noi siamo pronti a ripartire; ma vogliamo fare prima un ultimo tentativo con il ministro per convincere i dirigenti del gruppo italiano della società a venire al tavolo delle trattative ». La piattaforma rivendicativa consiste in quattro punti « sui quali — dicono i sindacalisti — vogliamo almeno discutere ». Il primo riguarda 1 piani di investimento dell'azienda. « Chiediamo di conoscerli soprattutto in riferimento ai ritmi di lavoro ed all'occupazione». Il secondo si riferisce alla perequazione delle paghe nei quattro stabilimenti di Torino Dora e Stura, Cuneo ed Alessandria. « Le differenze di salarlo tra il capoluogo e le altre città si aggirano sulle 30-40 mila lire al mese. Ma anche all'interno degli stabilimenti vi sono forti disuguaglianze che intendiamo ridurre. A Torino le paghe oscillano dalle 130 alle 240 mila lire mensili. La forbice è troppo aperta ». Le altre voci della piattaforma sono: ambiente di lavoro, premio di produzione. Gervino conclude: « Non è più possibile attendere, perché dentro le fabbriche il malumore si fa di giorno in giamo più preoccupante. I lavoratori sono responsabili; ma non possono supinamente accettare il modo di comportarsi dell'azienda, che chiaramente vuole distruggere le organizzazioni sindacali. La Michelin italiana deve invece convincersi che quando i sindacati presentano delle richieste nelle dovute forme, come finora fatto, la società non può rifiutarsi di trattare ». Movimento cristiano dei lavoratori (Mei) — Si è svolto un corso formativo per militanti di fabbrica e sindacalisti dell'alta Italia, organizzato dalla presidenza nazionale in collaborazione con il centro triveneto « Fanin » di Vicenza. Ha presieduto 1 lavori l'on. Sabatini, presidente del Mei di Torino. Sono stati discussi temi relativi alla forza e responsabilità del sindacato oggi in Italia. A conclusione del dibattito, raccogliendo le istanze emerse, Sabatini ha sostenuto « il dovere dei lavoratori cristiani di assumere in modo più consapevole l'impegno sindacale nella linea di una esatta visione cristiana dei rapporti sociali ». Slda — Ha diffuso nelle fabbriche il « Notiziario » di agosto. Riporta un'inchiesta svolta in provincia di Milano dalla Clsl e pubblicata sulla rivista « Prospettica sindacale ». L'indagine è stata fatta con interviste a 1056 delegati di 85 aziende industriali: 428 iscritti alla Cgil, 543 alla Clsl, 45 alla UH, 13 al « sindacato unitario ». Di questi delegati 347 (34 per cento) sono iscritti a partiti politici, mentre la media degli open! od impie¬ gati della provincia di Milano aderenti a partiti è del 20 per cento. Circa l'Indirizzo la situazione emersa è la seguente: dei 347 delegati militanti Ci partito, 189, pari al 54,4 per cento hanno la tessera del pei, 87 (25 per cento) sono della de, 64 (18,6 per cento) aderiscono al psl, 7 (2 per cento) ad altri partiti (5 al psiup, 1 al psdl, 1 al prl). « Secondo noi — scrive il Sida facendo raffronti con Torino — quanto afferma l'organizzazione milanese corrisponde a verità ». Nello stesso "notiziario" il Sida critica il metodo con cui si stanno rieleggendo i delegati d'azienda. « La consultazione è condotta nei modi più disparati, senza costituzione di comitati elettorali, con scheda bianca. Mancano garanzie per la segretezza del voto ».

Persone citate: Bertoldi, Fanin, Forlenza, Mei, Sabatini