JUVE ANCORA SCONFITTA: 2-0

JUVE ANCORA SCONFITTA: 2-0 Molti applausi ai bianconeri, ma i gol li fa l'Ajax JUVE ANCORA SCONFITTA: 2-0 Nella finale per il terzo posto del torneo Carranza a Cadice ha avuto la meglio il mestiere dei campioni d'Europa - Reti di Haan (6') e Hulshof (64') - Anastasi, tra i migliori, ha colpito due volte i pali - Bravo Causio, libero di giocare a modo suo - Forfait di Bettega dolorante (Dal nostro inviato speciale) Cadice, 26 agosto. La Juventus, la squadra che ha ricevuto più applausi dagli spagnoli nella stressante e canicolare « due giorni » di Cadice, ha perso immeritatamente anche oggi con l'Ajax (0-2) dopo essere stata sconfitta ieri sera in una impegnativa partita con l'Atletico Bilbao, e s'è classificata ultima al torneo quadrangolare «Ramon Carranza». Pungolata dal vago sapore di rivincita che aveva questa partita con l'Ajax, la Juventus ha fornito una bella esibizione. L'assenza di alcuni titolari da una parte e dall'altra, il clima troppo caldo, impediscono di dare al confronto un significato tecnico valido in prospettiva. L'Ajax senza Cruyff è una squadra ancora forte ma pianificata, e, comunque, in Coppa dei Campioni troverà una Juventus ben diversa se la sorte le metterà a confronto. La gara ha dimostrato che la Juventus si è liberata dal complesso di inferiorità nei riguardi dei campioni d'Europa. Gli olandesi hanno vinto giocando di rimessa, all'italiana, grazie al mestiere e alla praticità di assi come Hulshoff, Keizer, Rep e Hann. Si è vista una bella Juventus, ma un po' discontinua e sterile in fase offensiva. Causio è stato tra i migliori, se non il migliore in senso assoluto: ha ritrovato la miglior collocazione e sì è mosso « a tutto campo ». Polemicamente non accettava di rimanere fisso all'ala destra ed è stato accontentato: grazie al dinamico lavoro di Causio tutta la squadra è cresciuta rispetto all'incontro con l'Atletico Bilbao ed ha giocato meglio anche con Capello, che con Cuccureddu si è spremuto in un continuo andirivieni. Viola, alle sue prime gare internazionali, ha palesato qualche ingenuità. Le «punte » però hanno ricevuto palloni utili. Anastasi, eletto beniamino dal pubblico andaluso, ha sfiorato il gol in almeno tre occasioni colpendo un palo e una traversa. Alla sfortuna di Anastasi si è aggiunta quella di Altarini che, essendo affaticato, è apparso anche poco lucido in zona gol come ieri sera. Questo spiega anche la sterilità dei bianconeri, una sterilità che in un prossimo futuro dovrebbe essere eliminata. Nelle retrovie normale il rendimento di Spinosi (che era opposto a Keizer), di Salvadore e di Morini. Zoff è stato all'altezza della situazio- ne e non ha colpa per i due gol subiti. Il risultato condanna la Juve, che esce però a testa alta da questo torneo e, ovviamente, ne esce anche spremuta come un limone. Quattro partite in otto giorni sono troppe per una squadra che si sta preparando da meno di un mese, ma sono comunque state assai utili per consentire ai bianconeri di progredire verso la migliore condizione di forma in vista della dura trasferta di Dresda (andata per il primo turno di Coppa dei Campioni) in programma il 19 settembre contro la Dinamo. E' migliorata anche l'organizzazione tattica della squadra, grazie a un maggior movimento generale, che determina smarcamenti e quindi sviluppo del gioco. Le due formazioni erano scese in campo largamente rimaneggiate e provate dalle partite disputate ieri. Per la Juventus appena 16 ore e mezzo di tempo per recupe¬ rare la fatica dell'incontro con l'Atletico Bilbao. Tra i bianconeri ancora assenti Longobucco e Marchetti, ai quali si è aggiunto Bettega dolorante al ginocchio destro. Nell'Ajax mancavano Stuy, Blankenburg, Suurbier e Gerd Muhren. Nonostante il gran caldo, Ajax e Juventus si davano subito battaglia a viso aperto. Inizialmente era l'Ajax ad esercitare una certa supremazia, che veniva concretizzata dal gol di Haan (6'). Questa l'azione: un violento tiro di Neeskens era deviato in calcio d'angolo da Zoff. Dalla bandierina batteva Kleton: la palla spioveva in area e Rep « sparava » a rete, ma sulla traiettoria si trovava Morini che intercettava, riprendeva Han e infilava indisturbato sulla sinistra: 1 a 0. Quasi come a Belgrado, quando gli olandesi avevano segnato il gol decisivo con Rep dopo soli cinque minuti. La Juventus, al contrario di quanto era successo in Jugo¬ slavia, si distendeva in avanti con chiarezza di idee e schemi precisi. Al 14' Wever correva il primo grosso pericolo. Su cross di Causio, Anastasi calciava a rete, il portiere non riusciva a trattenere il pallone, ma Hulshoff anticipava Altafini in calcio d'angolo. La manovra dei bianconeri era favorita dallo slancio di Causio che, potendo giocare libero di muoversi in qualsiasi zona della propria area, si esprimeva al meglio delle sue possibilità. La Juventus correva qualche pericolo in difesa, ma si riportava sotto con decisione e al 18' mancava di un soffio il pareggio. Anastasi conquistava il pallone nella tre quarti di campo olandese, si liberava di Schilcher e sferrava un gran destro mandando il pallone a sbattere contro la faccia interna del montante, sulla sinistra di Wever ormai battuto. Il palo salvava il portiere dell'Ajax e la sfera tornava in campo. Anastasi raccoglieva ima messe di applausi. Ma tutta la Juventus trovava consensi per lo spettacolo che riusciva a fornire al pubblico spagnolo. L'Ajax era costretto a subire. I bianconeri (31') avevano la possibilità di ristabilire le distanze, ma Altafini era anticipato, al momento del tiro, da Schiller. Il ritmo, compatibilmente con le residue energie delle squadre, era abbastanza elevato, veloce il gioco, corretta la partita sul piano agonistico, anche se si registravano due lievi infortuni a Neeskens (34'), in uno scontro con Salvadore, e a Viola (37'). Nulla di serio per entrambi. Al 41' l'Ajax falliva ima clamorosa occasione per raddoppiare: su azione di contropiede Krol lanciava in profondità Muhren che, solo davanti a Zoff, tirava a lato. La Juventus continuava ad attaccare anche nella ripresa. In fase conclusiva, però, difettava di precisione. Difatti, già al 2', su passaggio di Cuccureddu, Altafini cal¬ ciava a lato fallendo un'altra palla-gol. La replica dell'Ajax era fiacca e produceva una punizione di Keizer neutralizzata da Zoff. La Juventus subiva per qualche minuto l'iniziativa degli olandesi, poi riprendeva in pugno la situazione e impegnava a fondo la difesa avversaria. All'I 1', su veloce contropiede, Causio allungava troppo il pallone per Anastasi e l'azione sfumava. Era poi il turno di Zoff ad essere impegnato da Muhren: il portiere bianconero deviava in calcio d'angolo con una gamba. Causio era molto attivo, retrocedeva anche in difesa. Di tanto in tanto, l'Ajax si rifaceva vivo nei pressi di Zoff, ma era Anastasi a mettersi in evidenza (18') con un gran tiro che Weber deviava con la punta delle dita mandando la palla contro la traversa. Su rovesciamento di fronte, l'Ajax raddoppiava. Salvadore si spingeva in avanti, superava la metà campo e porgeva a Capello, ma il pallone finiva agli olandesi. Kleton lanciava al barbuto Holshoff (che ha giocato in posizione di Ubero), il quale entrava in area e con un gran tiro basso mandava il pallone a sbattere contro la faccia interna del palo e di qui in rete. Nulla da fare per Zoff. Il pubblico ammutoliva perché l'Ajax non meritava certo un simile punteggio. La Juventus, per niente demoralizzata anche se provata, ripartiva in avanti. Vycpalek effettuava due sostituzioni (26'): uscivano Capello e Anastasi ed entravano Mastropasqua e Musiello. Quattro minuti dopo, in una mischia sotto porta olandese. Cuccureddu prima e Musiello dopo subivano due atterramenti, ma l'arbitro spagnolo lasciava correre. Altafini protestava, veniva ammonito e applaudiva ironicamente il signor Ibanez, mentre il pubblico fischiava il direttore di gara. Era l'ultimo episodio interessante della partita e il finale non offriva altre grosse emozioni al pubblico che, comunque, si era largamente divertito. Bruno Bernardi Juventus: Zoff; Spinosi, Gentile; Cuccureddu, Morini, Salvadore; Causio, Viola, Anastasi (dal 71', Musiello), Capello (dal 71' Mastropasqua), Altafini. Ajax: Wever; Van Dord, Krol ; Hulshoff, Schilcher, Kleton; Neeskens, A. Muhren, Rep, Haan, Keizer. Arbitro: Sanchez Ibanez. Franco Causio ha potuto giocare ieri contro l'Ajax secondo il suo estro ed è risultato tra i più positivi bianconeri a Cadice JUVE ANCORA SCONFITTA: 2-0 Molti applausi ai bianconeri, ma i gol li fa l'Ajax JUVE ANCORA SCONFITTA: 2-0 Nella finale per il terzo posto del torneo Carranza a Cadice ha avuto la meglio il mestiere dei campioni d'Europa - Reti di Haan (6') e Hulshof (64') - Anastasi, tra i migliori, ha colpito due volte i pali - Bravo Causio, libero di giocare a modo suo - Forfait di Bettega dolorante (Dal nostro inviato speciale) Cadice, 26 agosto. La Juventus, la squadra che ha ricevuto più applausi dagli spagnoli nella stressante e canicolare « due giorni » di Cadice, ha perso immeritatamente anche oggi con l'Ajax (0-2) dopo essere stata sconfitta ieri sera in una impegnativa partita con l'Atletico Bilbao, e s'è classificata ultima al torneo quadrangolare «Ramon Carranza». Pungolata dal vago sapore di rivincita che aveva questa partita con l'Ajax, la Juventus ha fornito una bella esibizione. L'assenza di alcuni titolari da una parte e dall'altra, il clima troppo caldo, impediscono di dare al confronto un significato tecnico valido in prospettiva. L'Ajax senza Cruyff è una squadra ancora forte ma pianificata, e, comunque, in Coppa dei Campioni troverà una Juventus ben diversa se la sorte le metterà a confronto. La gara ha dimostrato che la Juventus si è liberata dal complesso di inferiorità nei riguardi dei campioni d'Europa. Gli olandesi hanno vinto giocando di rimessa, all'italiana, grazie al mestiere e alla praticità di assi come Hulshoff, Keizer, Rep e Hann. Si è vista una bella Juventus, ma un po' discontinua e sterile in fase offensiva. Causio è stato tra i migliori, se non il migliore in senso assoluto: ha ritrovato la miglior collocazione e sì è mosso « a tutto campo ». Polemicamente non accettava di rimanere fisso all'ala destra ed è stato accontentato: grazie al dinamico lavoro di Causio tutta la squadra è cresciuta rispetto all'incontro con l'Atletico Bilbao ed ha giocato meglio anche con Capello, che con Cuccureddu si è spremuto in un continuo andirivieni. Viola, alle sue prime gare internazionali, ha palesato qualche ingenuità. Le «punte » però hanno ricevuto palloni utili. Anastasi, eletto beniamino dal pubblico andaluso, ha sfiorato il gol in almeno tre occasioni colpendo un palo e una traversa. Alla sfortuna di Anastasi si è aggiunta quella di Altarini che, essendo affaticato, è apparso anche poco lucido in zona gol come ieri sera. Questo spiega anche la sterilità dei bianconeri, una sterilità che in un prossimo futuro dovrebbe essere eliminata. Nelle retrovie normale il rendimento di Spinosi (che era opposto a Keizer), di Salvadore e di Morini. Zoff è stato all'altezza della situazio- ne e non ha colpa per i due gol subiti. Il risultato condanna la Juve, che esce però a testa alta da questo torneo e, ovviamente, ne esce anche spremuta come un limone. Quattro partite in otto giorni sono troppe per una squadra che si sta preparando da meno di un mese, ma sono comunque state assai utili per consentire ai bianconeri di progredire verso la migliore condizione di forma in vista della dura trasferta di Dresda (andata per il primo turno di Coppa dei Campioni) in programma il 19 settembre contro la Dinamo. E' migliorata anche l'organizzazione tattica della squadra, grazie a un maggior movimento generale, che determina smarcamenti e quindi sviluppo del gioco. Le due formazioni erano scese in campo largamente rimaneggiate e provate dalle partite disputate ieri. Per la Juventus appena 16 ore e mezzo di tempo per recupe¬ rare la fatica dell'incontro con l'Atletico Bilbao. Tra i bianconeri ancora assenti Longobucco e Marchetti, ai quali si è aggiunto Bettega dolorante al ginocchio destro. Nell'Ajax mancavano Stuy, Blankenburg, Suurbier e Gerd Muhren. Nonostante il gran caldo, Ajax e Juventus si davano subito battaglia a viso aperto. Inizialmente era l'Ajax ad esercitare una certa supremazia, che veniva concretizzata dal gol di Haan (6'). Questa l'azione: un violento tiro di Neeskens era deviato in calcio d'angolo da Zoff. Dalla bandierina batteva Kleton: la palla spioveva in area e Rep « sparava » a rete, ma sulla traiettoria si trovava Morini che intercettava, riprendeva Han e infilava indisturbato sulla sinistra: 1 a 0. Quasi come a Belgrado, quando gli olandesi avevano segnato il gol decisivo con Rep dopo soli cinque minuti. La Juventus, al contrario di quanto era successo in Jugo¬ slavia, si distendeva in avanti con chiarezza di idee e schemi precisi. Al 14' Wever correva il primo grosso pericolo. Su cross di Causio, Anastasi calciava a rete, il portiere non riusciva a trattenere il pallone, ma Hulshoff anticipava Altafini in calcio d'angolo. La manovra dei bianconeri era favorita dallo slancio di Causio che, potendo giocare libero di muoversi in qualsiasi zona della propria area, si esprimeva al meglio delle sue possibilità. La Juventus correva qualche pericolo in difesa, ma si riportava sotto con decisione e al 18' mancava di un soffio il pareggio. Anastasi conquistava il pallone nella tre quarti di campo olandese, si liberava di Schilcher e sferrava un gran destro mandando il pallone a sbattere contro la faccia interna del montante, sulla sinistra di Wever ormai battuto. Il palo salvava il portiere dell'Ajax e la sfera tornava in campo. Anastasi raccoglieva ima messe di applausi. Ma tutta la Juventus trovava consensi per lo spettacolo che riusciva a fornire al pubblico spagnolo. L'Ajax era costretto a subire. I bianconeri (31') avevano la possibilità di ristabilire le distanze, ma Altafini era anticipato, al momento del tiro, da Schiller. Il ritmo, compatibilmente con le residue energie delle squadre, era abbastanza elevato, veloce il gioco, corretta la partita sul piano agonistico, anche se si registravano due lievi infortuni a Neeskens (34'), in uno scontro con Salvadore, e a Viola (37'). Nulla di serio per entrambi. Al 41' l'Ajax falliva ima clamorosa occasione per raddoppiare: su azione di contropiede Krol lanciava in profondità Muhren che, solo davanti a Zoff, tirava a lato. La Juventus continuava ad attaccare anche nella ripresa. In fase conclusiva, però, difettava di precisione. Difatti, già al 2', su passaggio di Cuccureddu, Altafini cal¬ ciava a lato fallendo un'altra palla-gol. La replica dell'Ajax era fiacca e produceva una punizione di Keizer neutralizzata da Zoff. La Juventus subiva per qualche minuto l'iniziativa degli olandesi, poi riprendeva in pugno la situazione e impegnava a fondo la difesa avversaria. All'I 1', su veloce contropiede, Causio allungava troppo il pallone per Anastasi e l'azione sfumava. Era poi il turno di Zoff ad essere impegnato da Muhren: il portiere bianconero deviava in calcio d'angolo con una gamba. Causio era molto attivo, retrocedeva anche in difesa. Di tanto in tanto, l'Ajax si rifaceva vivo nei pressi di Zoff, ma era Anastasi a mettersi in evidenza (18') con un gran tiro che Weber deviava con la punta delle dita mandando la palla contro la traversa. Su rovesciamento di fronte, l'Ajax raddoppiava. Salvadore si spingeva in avanti, superava la metà campo e porgeva a Capello, ma il pallone finiva agli olandesi. Kleton lanciava al barbuto Holshoff (che ha giocato in posizione di Ubero), il quale entrava in area e con un gran tiro basso mandava il pallone a sbattere contro la faccia interna del palo e di qui in rete. Nulla da fare per Zoff. Il pubblico ammutoliva perché l'Ajax non meritava certo un simile punteggio. La Juventus, per niente demoralizzata anche se provata, ripartiva in avanti. Vycpalek effettuava due sostituzioni (26'): uscivano Capello e Anastasi ed entravano Mastropasqua e Musiello. Quattro minuti dopo, in una mischia sotto porta olandese. Cuccureddu prima e Musiello dopo subivano due atterramenti, ma l'arbitro spagnolo lasciava correre. Altafini protestava, veniva ammonito e applaudiva ironicamente il signor Ibanez, mentre il pubblico fischiava il direttore di gara. Era l'ultimo episodio interessante della partita e il finale non offriva altre grosse emozioni al pubblico che, comunque, si era largamente divertito. Bruno Bernardi Juventus: Zoff; Spinosi, Gentile; Cuccureddu, Morini, Salvadore; Causio, Viola, Anastasi (dal 71', Musiello), Capello (dal 71' Mastropasqua), Altafini. Ajax: Wever; Van Dord, Krol ; Hulshoff, Schilcher, Kleton; Neeskens, A. Muhren, Rep, Haan, Keizer. Arbitro: Sanchez Ibanez. Franco Causio ha potuto giocare ieri contro l'Ajax secondo il suo estro ed è risultato tra i più positivi bianconeri a Cadice

Luoghi citati: Ajax, Belgrado, Bilbao, Cadice, Dresda, Europa, Keizer