Paolo VI deplora il film danese contro il Cristo
Paolo VI deplora il film danese contro il Cristo Ieri a Castel Gandolf o Paolo VI deplora il film danese contro il Cristo Ha detto di non poter tacere la pena personale per "l'ignobile oltraggio" Castel Gandolfo, 26 agosto. Il Papa, parlando nel corso del consueto appuntamento domenicale con i fedeli convenuti a Castel Gandolfo per recitare l'Angelus e ricevere la benedizione pontificia, ha avuto parole di deplorazione per il film Gli amori di Gesù Cristo, prodotto in Danimarca, « Vn Paese — ha detto Paolo VI — celebre e caro per ben altri titoli» (chiaro il riferimento a Dreyer). Rilevato che per questo « turpe film erotico » vi sono già state « critiche anticipate e proteste pubbliche e private», il Papa ha così proseguito: «Non possiamo noi stessi tacere la nostra pena personale per l'ignobile e blasfemo oltraggio, in cui si intende deformare la figura intangibile del nostro Salvatore, supremo oggetto della nostra fede e del nostro amore. Ne rimarrà offesa tutta la religione cristiana. Anche molti protestanti hanno già apertamente reagito. Non può essere invocata, a noi pare, nel caso presente, la libertà dell'arte, della storia, della cultura, e nemmeno di certe tendenze mistiche filocristiane dì alcuni gruppi di gioventù moderna, per giustificare un simile vilipen dio ». « Cristo — ha detto ancora Paolo VI — è fatto zimbello di sacrileghe e immonde falsità: questa è la realtà. Dov'è la nostra comune coscienza morale e civile? Possiamo ammettere che si degradi a tal punto la nostra convivenza sociale? Purtroppo un largo e triste mercato pornografico si diffonde oggi con estrema facilità e sembra non trovare più argine, a causa di un moderno malcostume, progressivamente permissivo, al quale non sono estranei bassi calcoli di vili guadagni. Ma ciò — ha concluso il Papa — non dispensa noi dall'essere uomini sani, dall'essere cristiani fedeli, e dall'esserlo con tanto maggior rispetto verso i supremi valori dello spirito e della società. Ed è per questo, figli carissimi, che noi accenniamo con intimo dolore a cotesti penosi fenomeni». (Ansa) Paolo VI deplora il film danese contro il Cristo Ieri a Castel Gandolf o Paolo VI deplora il film danese contro il Cristo Ha detto di non poter tacere la pena personale per "l'ignobile oltraggio" Castel Gandolfo, 26 agosto. Il Papa, parlando nel corso del consueto appuntamento domenicale con i fedeli convenuti a Castel Gandolfo per recitare l'Angelus e ricevere la benedizione pontificia, ha avuto parole di deplorazione per il film Gli amori di Gesù Cristo, prodotto in Danimarca, « Vn Paese — ha detto Paolo VI — celebre e caro per ben altri titoli» (chiaro il riferimento a Dreyer). Rilevato che per questo « turpe film erotico » vi sono già state « critiche anticipate e proteste pubbliche e private», il Papa ha così proseguito: «Non possiamo noi stessi tacere la nostra pena personale per l'ignobile e blasfemo oltraggio, in cui si intende deformare la figura intangibile del nostro Salvatore, supremo oggetto della nostra fede e del nostro amore. Ne rimarrà offesa tutta la religione cristiana. Anche molti protestanti hanno già apertamente reagito. Non può essere invocata, a noi pare, nel caso presente, la libertà dell'arte, della storia, della cultura, e nemmeno di certe tendenze mistiche filocristiane dì alcuni gruppi di gioventù moderna, per giustificare un simile vilipen dio ». « Cristo — ha detto ancora Paolo VI — è fatto zimbello di sacrileghe e immonde falsità: questa è la realtà. Dov'è la nostra comune coscienza morale e civile? Possiamo ammettere che si degradi a tal punto la nostra convivenza sociale? Purtroppo un largo e triste mercato pornografico si diffonde oggi con estrema facilità e sembra non trovare più argine, a causa di un moderno malcostume, progressivamente permissivo, al quale non sono estranei bassi calcoli di vili guadagni. Ma ciò — ha concluso il Papa — non dispensa noi dall'essere uomini sani, dall'essere cristiani fedeli, e dall'esserlo con tanto maggior rispetto verso i supremi valori dello spirito e della società. Ed è per questo, figli carissimi, che noi accenniamo con intimo dolore a cotesti penosi fenomeni». (Ansa)
Persone citate: Paolo Vi
Luoghi citati: Castel Gandolfo, Danimarca, Dreyer
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