La Lotus di Peterson vince Stewart è quasi campione
La Lotus di Peterson vince Stewart è quasi campione Nel G. P. d'Austria di Formula 1 a Zeltweg La Lotus di Peterson vince Stewart è quasi campione Lo scozzese, giunto secondo, ha approfittato del ritiro di Fittipaldi dopo una gara condotta quasi tutta in testa - Merzario (Ferrari) 7° - Molti ritiri, una gara piuttosto scialba (Nostro servizio particolare) Zeltweg, 19 agosto. Il Gran Premio d'Austria vinto dallo svedese Ronnie Peterson al volante della Lotus sul circuito dell'Oesterreich ha visto Jackie Stewart compiere un altro balzo in avanti nella classìfica mondiale e assicurarsi praticamente al 90 per cento il titolo iridato, con tre corse soltanto da disputare nel 1973. Lo scozzese della Tyrrell ha avuto dalla sua questa volta una buona dose di fortuna tradottasi in termini pratici nel ritiro del suo maggior avversario, il campione mondiale uscente Emerson Fittipaldi, che dopo aver dominato con la sua Lotus le prove di ieri e buona parte della corsa di oggi è stato costretto al ritiro a soli cinque giri dal termine per danni a un cavo dell'alimentazione. Stewart, però, partito in condizioni di netta inferiorità psicologica rispetto a Fittipaldi dopo la magnifica prestazione offerta ieri in prova dal brasiliano, ha impostato la sua corsa secondo la tattica più logica, quella dell'attesa, che alla lunga gli ha permesso di concludere la gara con un risultato che è andato forse ben oltre le sue speranze. Adesso, nella classifica mondiale, Stewart ha portato il suo punteggio a 66 contro i 45 del compagno di squadra Francois Cevert, costretto oggi anche lui al ritiro, e i 42 di Fittipaldi che vede praticamente sfumare ogni residua speranza di mantenere il titolo. Nelle tre gare ancora da disputare, non dovrebbe essere infatti difficile a Stewart, a meno di una sfortuna nerissima, controllare la situazione. Ventitré macchine di formula uno hanno preso il via con Peterson prontissimo a scattare in testa. Il caldo era torrido sul circuito intorno al quale avevano preso posto 150 mila spettatori. Caldo e andatura velocissima provocavano una serie di ritiri fin dalle prime battute. La vittima più illustre era Francois Cevert, che ai box dichiarava ai giornalisti di essere stato toccato dall'italiano Arturo Merzario, in gara con la Ferrari, durante una manovra di soprasso e di aver dovuto abbandonare per conseguenti noie alle sospensioni anteriori. Tra gli altri ritiri figuravano quelli di Mike Beuttler e James Hunt, entrambi su March, di Peter Revson, nei guai con la sua McLaren pochi secondi dopo il via. Dopo dodici giri, era sempre Peterson a guidare il veloce carosello mentre Emerson Fittipaldi partito piuttosto lento riusciva a superare Dennis Hulme installandosi in seconda posizione. Quarto procedeva Jackie Stewart, il «temporeggiatore». Dopo quindici giri, Fittipaldi era in testa con Peterson sulla sua scia. Stewart era terzo davanti all'argentino Carlos Reutemann su Brabham, al brasiliano Carlos Pace su Surtees e al francese Jean-Pierre Jarier su March. Hulme doveva arrestarsi ai box per noie all'impianto elettrico e quando tornava il pista accusava ormai un netto ritardo. Al ventiseiesimo giro, Fittipaldi era sempre al coman- do con Peterson a un secondo, mentre Stewart, ancora terzo, sembrava accennare a perdere terreno. Più dietro, Merzario accusava qualche difficoltà con la Ferrari revisionata, l'unica iscritta alla corsa dalla Casa di Maranello. Dopo una buona partenza che lo aveva visto precedere addirittura Stewart nei primissimi giri, Merzario si trovava in nona posizione a metà percorso. A sedici giri dal termine, mentre le posizioni di testa rimanevano invariate, Jarier si fermava ai box seguendo la sorte poco prima toccata al tedesco Rolf Stommelen. Beltoise passava quindi in sesta posizione, seguito da Merzario e dallo svizzero Regazzoni su Brm. A questo punto, con Emerson Fittipaldi e Peterson lanciatissimi in testa la sorte del G.P. d'Austria sembrava segnata, ma al quarantanovesimo giro si aveva il colpo di scena. L'impetuoso volo di Fittipaldi veniva troncato di netto e Peterson andava a vincere con Stewart sulla sua scia. Peterson ha dichiarato ai giornalisti al termine della corsa: «Finalmente è andata bene, dopo tanta sfortuna che mi ha accompagnato nelle precedenti prove. Comunque sarei stato egualmente lieto se avesse vinto Emerson. Mi dispiace per lui. Praticamente aveva la vittoria in tasca». Prima dell'inizio della corsa è sorta nuovamente una controversia tra i rappresentanti della stampa e la direzione organizzativa. Mentre ieri sera, dopo gli allenamenti, era stato concordato di lasciare libero movimento a 50 giornalisti della stampa internazionale, segnati per nome in un elenco preciso, e a 50 giornalisti austriaci, la Csi (Commissione Sportiva Internazionale) è ritornata oggi sulla primitiva decisione: nessun permesso di libera circolazione per i giornalisti, che sono quindi rimasti nei box loro assegnati. Ogni protesta è stata vana. Per le prossime prove è stato stabilito di concedere al massimo a 135 giornalisti di assistere alla gara. (Ap) Zeltweg. La Lotus di Ronnie Peterson taglia il traguardo (Telefoto) La Lotus di Peterson vince Stewart è quasi campione Nel G. P. d'Austria di Formula 1 a Zeltweg La Lotus di Peterson vince Stewart è quasi campione Lo scozzese, giunto secondo, ha approfittato del ritiro di Fittipaldi dopo una gara condotta quasi tutta in testa - Merzario (Ferrari) 7° - Molti ritiri, una gara piuttosto scialba (Nostro servizio particolare) Zeltweg, 19 agosto. Il Gran Premio d'Austria vinto dallo svedese Ronnie Peterson al volante della Lotus sul circuito dell'Oesterreich ha visto Jackie Stewart compiere un altro balzo in avanti nella classìfica mondiale e assicurarsi praticamente al 90 per cento il titolo iridato, con tre corse soltanto da disputare nel 1973. Lo scozzese della Tyrrell ha avuto dalla sua questa volta una buona dose di fortuna tradottasi in termini pratici nel ritiro del suo maggior avversario, il campione mondiale uscente Emerson Fittipaldi, che dopo aver dominato con la sua Lotus le prove di ieri e buona parte della corsa di oggi è stato costretto al ritiro a soli cinque giri dal termine per danni a un cavo dell'alimentazione. Stewart, però, partito in condizioni di netta inferiorità psicologica rispetto a Fittipaldi dopo la magnifica prestazione offerta ieri in prova dal brasiliano, ha impostato la sua corsa secondo la tattica più logica, quella dell'attesa, che alla lunga gli ha permesso di concludere la gara con un risultato che è andato forse ben oltre le sue speranze. Adesso, nella classifica mondiale, Stewart ha portato il suo punteggio a 66 contro i 45 del compagno di squadra Francois Cevert, costretto oggi anche lui al ritiro, e i 42 di Fittipaldi che vede praticamente sfumare ogni residua speranza di mantenere il titolo. Nelle tre gare ancora da disputare, non dovrebbe essere infatti difficile a Stewart, a meno di una sfortuna nerissima, controllare la situazione. Ventitré macchine di formula uno hanno preso il via con Peterson prontissimo a scattare in testa. Il caldo era torrido sul circuito intorno al quale avevano preso posto 150 mila spettatori. Caldo e andatura velocissima provocavano una serie di ritiri fin dalle prime battute. La vittima più illustre era Francois Cevert, che ai box dichiarava ai giornalisti di essere stato toccato dall'italiano Arturo Merzario, in gara con la Ferrari, durante una manovra di soprasso e di aver dovuto abbandonare per conseguenti noie alle sospensioni anteriori. Tra gli altri ritiri figuravano quelli di Mike Beuttler e James Hunt, entrambi su March, di Peter Revson, nei guai con la sua McLaren pochi secondi dopo il via. Dopo dodici giri, era sempre Peterson a guidare il veloce carosello mentre Emerson Fittipaldi partito piuttosto lento riusciva a superare Dennis Hulme installandosi in seconda posizione. Quarto procedeva Jackie Stewart, il «temporeggiatore». Dopo quindici giri, Fittipaldi era in testa con Peterson sulla sua scia. Stewart era terzo davanti all'argentino Carlos Reutemann su Brabham, al brasiliano Carlos Pace su Surtees e al francese Jean-Pierre Jarier su March. Hulme doveva arrestarsi ai box per noie all'impianto elettrico e quando tornava il pista accusava ormai un netto ritardo. Al ventiseiesimo giro, Fittipaldi era sempre al coman- do con Peterson a un secondo, mentre Stewart, ancora terzo, sembrava accennare a perdere terreno. Più dietro, Merzario accusava qualche difficoltà con la Ferrari revisionata, l'unica iscritta alla corsa dalla Casa di Maranello. Dopo una buona partenza che lo aveva visto precedere addirittura Stewart nei primissimi giri, Merzario si trovava in nona posizione a metà percorso. A sedici giri dal termine, mentre le posizioni di testa rimanevano invariate, Jarier si fermava ai box seguendo la sorte poco prima toccata al tedesco Rolf Stommelen. Beltoise passava quindi in sesta posizione, seguito da Merzario e dallo svizzero Regazzoni su Brm. A questo punto, con Emerson Fittipaldi e Peterson lanciatissimi in testa la sorte del G.P. d'Austria sembrava segnata, ma al quarantanovesimo giro si aveva il colpo di scena. L'impetuoso volo di Fittipaldi veniva troncato di netto e Peterson andava a vincere con Stewart sulla sua scia. Peterson ha dichiarato ai giornalisti al termine della corsa: «Finalmente è andata bene, dopo tanta sfortuna che mi ha accompagnato nelle precedenti prove. Comunque sarei stato egualmente lieto se avesse vinto Emerson. Mi dispiace per lui. Praticamente aveva la vittoria in tasca». Prima dell'inizio della corsa è sorta nuovamente una controversia tra i rappresentanti della stampa e la direzione organizzativa. Mentre ieri sera, dopo gli allenamenti, era stato concordato di lasciare libero movimento a 50 giornalisti della stampa internazionale, segnati per nome in un elenco preciso, e a 50 giornalisti austriaci, la Csi (Commissione Sportiva Internazionale) è ritornata oggi sulla primitiva decisione: nessun permesso di libera circolazione per i giornalisti, che sono quindi rimasti nei box loro assegnati. Ogni protesta è stata vana. Per le prossime prove è stato stabilito di concedere al massimo a 135 giornalisti di assistere alla gara. (Ap) Zeltweg. La Lotus di Ronnie Peterson taglia il traguardo (Telefoto)
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