Al campeggio affronta i banditi con una bottiglia e viene ucciso

Al campeggio affronta i banditi con una bottiglia e viene ucciso Ingegnere in ferie con la famiglia in Calabria Al campeggio affronta i banditi con una bottiglia e viene ucciso Fulminato da un colpo di pistola al cuore sotto gli occhi della moglie e del figlio Avevano piantato la tenda in una località isolata - Scorti alcuni individui sospetti, aveva preparato una rudimentale "molotov": quando la lancia, i rapinatori sparano (Dal nostro corrispondente) Crotone, 19 agosto. Un giovane campeggiatore, un ingegnere di 34 anni, Maurizio Permetti, nato a Napoli ma residente a Roma, dove svolgeva le mansioni di ispettore del Comitato nazionale per l'energia nucleare, è stato ucciso ieri notte con un colpo di pistola in contrada Selena, territorio di Isola Capo Rizzato, grosso centro agricolo del Catanzarese, da cinque rapinatori. Il giovane professionista era arrivato a Isola Capo Rizzato il 5 agosto scorso in compagnia della moglie Rosalinda Petroro, 33 anni, in attesa di un bimbo, del figlioletto di 16 mesi, dell'amico professor Pasquale Brandano e di due giovani donne. La comitiva aveva scelto per campeggiare la località Selena, zona dalla selvaggia bellezza, ma isolata, inaccessibile e distante dal paese circa due chilometri. L'ingegnere Perinetti aveva dovuto lasciare la vettura lontana dall'accampamento. Qui la comitiva ha trascorso tranquillamente le vacanze sino al momento della tragedia. Ieri notte mentre i sei si apprestavano ad andare sotto le tende, venivano raggiunti da alcuni malviventi, forse cinque, che hanno intimato ai campeggiatori di spegnere la luce e di consegnare le chiavi dell'auto che era parcheggiata, come già detto, alcune centinaia di metri lontano e che era già stata caricata dovendo questa mattina la comitiva far rientro a Roma. L'ingegnere, che sembra avesse terminato proprio in quell'istante di preparare due bottiglie incendiarie con della benzina a scopo di difesa avendo visto poco prima una barchetta che, con fare sospetto, si aggirava nello specchio di mare antistante il campeggio, si è avvicinato ai malviventi. Pare che Maurizio Perinetti abbia offerto loro dei soldi, dicendo che le chiavi della macchina non le consegnava dovendo partire la mattina successiva. I banditi lo avrebbero invitato ancora una volta a dare le chiavi della vettura. Sembra che, per tutta risposta, il campeggiatore abbia lanciato contro i rapinatori una delle due bottiglie che teneva nelle mani. Uno dei banditi allora ha sparato un colpo di pistola. La vittima a questo punto ha detto: «Ma che fate, sparate!» e si è ancora più avvicinata. I cinque hanno esploso altri colpi uno dei quali ha raggiunto al petto il professionista che si è accasciato al suolo in una pozza di sangue. Mentre i rapinatori si dileguavano nelle campagne, gli altri campeggiatori si precipitavano a soccorrere la vittima. La moglie, aiutata dagli amici, riusciva a portare il marito sull'auto per trasportarlo all'ospedale di Crotone dove purtroppo giungeva cadavere. Sul posto del delitto in nottata sono arrivati carabinieri e agenti di polizia. Lo stesso comandante della Legione carabinieri, colonnello Ippolito, ha preso il comando delle indagini. Sono stati interrogati gli amici e la moglie dell'ingegnere per avere subito i primi dati somatici dei cinque banditi. Sono sta- ti anche sentiti decine di villeggianti. Alle prime luci dell'alba, sulla scorta di alcune indiscrezioni e di frammentarie notizie raccolte, i carabinieri hanno fermato tre individui sui quali gravano forti sospetti. Sempre in mattinata sono stati interrogati i sei campeggiatori torinesi, che 24 ore prima erano rimasti vittime di rapina mentre si trovavano nelle proprie tende in una zona limitrofa della costa ionica. Anche in quella circostanza i cinque delinquenti sì erano presentati armati e mascherati di tutto qunto a chiedere denaro e a rovistare le tende. I giovani torinesi, Andrea Usmano, di 19 anni, Francesco Palici, di 18, Lorenzo Moncaldo, di 18, Roberto De Agostini, di 21, Maura De Agostini, di 17, e Veronica Accati, di 19, atterriti e impauriti dall'atteggiamento dei delinquenti, avevano immediatamente abbandonato le tende, consentendo così ai banditi di impadronirsi di tutto il denaro, circa 150 mila lire. Gli inquirenti ritengono la rapina consumata la notte di venerdì e quella conclusasi così tragicamente ieri notte con l'uccisione dell'ingegnere romano siano state compiute dalla medesima banda. Oggi nel corso di una battuta sono stati fermati il ventisettenne Giuseppe Fuscaldo, il ventitreenne Salvatore Marobito e il diciannovenne Mario Iencarelli. Sembra che questi giovani siano implicati nel delitto. Il sostituto procuratore della Repubblica, dott. De Lorenzo, sta esaminando la loro posizione. S- g« Al campeggio affronta i banditi con una bottiglia e viene ucciso Ingegnere in ferie con la famiglia in Calabria Al campeggio affronta i banditi con una bottiglia e viene ucciso Fulminato da un colpo di pistola al cuore sotto gli occhi della moglie e del figlio Avevano piantato la tenda in una località isolata - Scorti alcuni individui sospetti, aveva preparato una rudimentale "molotov": quando la lancia, i rapinatori sparano (Dal nostro corrispondente) Crotone, 19 agosto. Un giovane campeggiatore, un ingegnere di 34 anni, Maurizio Permetti, nato a Napoli ma residente a Roma, dove svolgeva le mansioni di ispettore del Comitato nazionale per l'energia nucleare, è stato ucciso ieri notte con un colpo di pistola in contrada Selena, territorio di Isola Capo Rizzato, grosso centro agricolo del Catanzarese, da cinque rapinatori. Il giovane professionista era arrivato a Isola Capo Rizzato il 5 agosto scorso in compagnia della moglie Rosalinda Petroro, 33 anni, in attesa di un bimbo, del figlioletto di 16 mesi, dell'amico professor Pasquale Brandano e di due giovani donne. La comitiva aveva scelto per campeggiare la località Selena, zona dalla selvaggia bellezza, ma isolata, inaccessibile e distante dal paese circa due chilometri. L'ingegnere Perinetti aveva dovuto lasciare la vettura lontana dall'accampamento. Qui la comitiva ha trascorso tranquillamente le vacanze sino al momento della tragedia. Ieri notte mentre i sei si apprestavano ad andare sotto le tende, venivano raggiunti da alcuni malviventi, forse cinque, che hanno intimato ai campeggiatori di spegnere la luce e di consegnare le chiavi dell'auto che era parcheggiata, come già detto, alcune centinaia di metri lontano e che era già stata caricata dovendo questa mattina la comitiva far rientro a Roma. L'ingegnere, che sembra avesse terminato proprio in quell'istante di preparare due bottiglie incendiarie con della benzina a scopo di difesa avendo visto poco prima una barchetta che, con fare sospetto, si aggirava nello specchio di mare antistante il campeggio, si è avvicinato ai malviventi. Pare che Maurizio Perinetti abbia offerto loro dei soldi, dicendo che le chiavi della macchina non le consegnava dovendo partire la mattina successiva. I banditi lo avrebbero invitato ancora una volta a dare le chiavi della vettura. Sembra che, per tutta risposta, il campeggiatore abbia lanciato contro i rapinatori una delle due bottiglie che teneva nelle mani. Uno dei banditi allora ha sparato un colpo di pistola. La vittima a questo punto ha detto: «Ma che fate, sparate!» e si è ancora più avvicinata. I cinque hanno esploso altri colpi uno dei quali ha raggiunto al petto il professionista che si è accasciato al suolo in una pozza di sangue. Mentre i rapinatori si dileguavano nelle campagne, gli altri campeggiatori si precipitavano a soccorrere la vittima. La moglie, aiutata dagli amici, riusciva a portare il marito sull'auto per trasportarlo all'ospedale di Crotone dove purtroppo giungeva cadavere. Sul posto del delitto in nottata sono arrivati carabinieri e agenti di polizia. Lo stesso comandante della Legione carabinieri, colonnello Ippolito, ha preso il comando delle indagini. Sono stati interrogati gli amici e la moglie dell'ingegnere per avere subito i primi dati somatici dei cinque banditi. Sono sta- ti anche sentiti decine di villeggianti. Alle prime luci dell'alba, sulla scorta di alcune indiscrezioni e di frammentarie notizie raccolte, i carabinieri hanno fermato tre individui sui quali gravano forti sospetti. Sempre in mattinata sono stati interrogati i sei campeggiatori torinesi, che 24 ore prima erano rimasti vittime di rapina mentre si trovavano nelle proprie tende in una zona limitrofa della costa ionica. Anche in quella circostanza i cinque delinquenti sì erano presentati armati e mascherati di tutto qunto a chiedere denaro e a rovistare le tende. I giovani torinesi, Andrea Usmano, di 19 anni, Francesco Palici, di 18, Lorenzo Moncaldo, di 18, Roberto De Agostini, di 21, Maura De Agostini, di 17, e Veronica Accati, di 19, atterriti e impauriti dall'atteggiamento dei delinquenti, avevano immediatamente abbandonato le tende, consentendo così ai banditi di impadronirsi di tutto il denaro, circa 150 mila lire. Gli inquirenti ritengono la rapina consumata la notte di venerdì e quella conclusasi così tragicamente ieri notte con l'uccisione dell'ingegnere romano siano state compiute dalla medesima banda. Oggi nel corso di una battuta sono stati fermati il ventisettenne Giuseppe Fuscaldo, il ventitreenne Salvatore Marobito e il diciannovenne Mario Iencarelli. Sembra che questi giovani siano implicati nel delitto. Il sostituto procuratore della Repubblica, dott. De Lorenzo, sta esaminando la loro posizione. S- g«

Luoghi citati: Calabria, Crotone, Napoli, Roma, Selena