Vacarne - lampo per il governo di Lamberto Furno

Vacarne - lampo per il governo La lotta anti-crisi impegna tutti Vacarne - lampo per il governo Alcuni, come La Malfa, Giolitti e Colombo, potranno lasciare Roma solo per pochissimi giorni - Taviani trascorrerà il Ferragosto al Viminale - Rumor: "Abbiamo fatto un lavoro duro e serio ed ho l'impressione che gli italiani capiscano" (Nostro servizio particolare) Roma. 12 agosto. «Abbiamo fatto un lavoro duro ma, mi sembra, serio, ed ho l'impressione che gl'italiani capiscano». Reduce dall'ultimo Consiglio dei ministri, prima di partire per brevi vacanze a Tomezza, nel Vicentino, il presidente del Consiglio, Rumor, ha suggellato con queste dosate parole la fase iniziale e il senso dell'impegno governativo per portare il Paese fuori della crisi. Erano stati appena varati gli aumenti per oltre un milione di dipendenti pubblici (statali amministrativi, parastatali, postelegrafonici, militari, alti ufficiali, membri dei corpi di polizia). La spesa è forte, come ha subito detto La Malfa in nome del governo: cinquecento miliardi quest'anno, mille miliardi nel '74. Questi millecinquecento miliardi costituiscono, ha spiegato sempre La Malfa, «una grave e seria preoccupazione» tanto più che comportano un aumento delle spese correnti e potrebbero accentuare l'inflazione se non si prendessero «tempestive e adeguate misure». Che cosa siano queste misure, il ministro del Tesoro non l'ha spiegato. Ma si tratta, evidentemente, d'una riduzione degli impegni finanziari non strettamente necessari e d'un miglior prelievo fiscale. Sono problemi complessi, che in un Paese impegnato a fondo nella battaglia del carovita, giustificano le preoccupazioni dei governanti e spiegano l'appello di Rumor ai cittadini perché collaborino allo sforzo comune, nella convinzione che «gl'italiani capiscano». E' anche evidente che i ministri, come i medici al capezzale d'un malato febbricitante, riducano al minimo le loro vacanze, tenendosi a portata di telefono per poter subito rientrare a Roma, se fosse necessario. Il presidente Leone è a Castel Porziano, con la famiglia, nella residenza estiva. Rumor se n'è andato, come del resto ogni anno, a Tomezza, sulle montagne vicentine, ospite d'un villino della sua famiglia, atteso da fratelli e nipoti. Il suo programma di ferie è presto detto: passeggiate, letture, contatti costanti per telefono e «telex» con la presidenza del Consiglio. Ritornerà a Roma, al massimo, il 26 agosto. La Malfa, che come ministro del Tesoro è, per così dire, il protagonista di questa «guerra» che ha come obiettivo la ripresa del Paese, quasi non potrà allontanarsi da Roma per seguire, ora per ora, le vicende monetarie e finanziarie, in stretto contatto con il governatore della Banca d'Italia, Carli, e con uno stuolo di qualificati collaboratori. Quindi, se ne sta a Roma, concedendosi per ora qualche bagno a Castel Pusano (è abbronzatissimo), nella speranza di poter andare qualche giorno in montagna, la sua villeggiatura preferita, anche perché è un provetto scalatore. Il ministro degli Esteri, Moro, è al mare a Terracina: qualche gita in motoscafo con la moglie, prende il sole proteggendosi la testa con un cappellino bianco, a tesa molle e col sottogola. Giolitti (Bilancio) verrà in Piemonte, Colombo (Finanze) andrà in Lucania, ma anche loro, per il momento, debbono trattenersi a Roma perché lavorano a stretto contatto con La Malfa. Non potrà muoversi da Roma Taviani, il quale, come ministro dell'Interno, deve trascorrere per prassi e tradizione proprio il Ferragosto nel suo studio al Viminale, a seguire quel che accade in Italia nelle giornate-punta del grande esodo. Taviani ha già invitato a colazione i prefetti scapoli, con i quali trascorrerà qualche ora del Ferragosto, tra una telefonata e l'altra (la batteria telefonica del ministro dell'Interno è la più imponente e completa a disposizione di qualsiasi ministro: pub chiamare istantaneamente prefetti e questori, può raggiungere dovunque, nel giro di pochi minuti, ogni personaggio del governo). Anche i dirigenti dei partiti, vista la situazione, non s'allontanano troppo da Roma. Orlandi è a Senigallia, nelle Marche; Berlinguer a Stintino, in Sardegna; De Martino a Nisida (Napoli), intento a pescare e alle gite in barca con i suoi numerosi figli; Fanfara interromperà il giro d'Italia nella «base de» solo per passare qualche giorno a Camaldoli, per meditare sul programma di rilancio autunnale del suo partito ed anche per dipingere. Più liberi sono gli «ex»: Andreotti è stato in Francia e sosterà, come ogni anno, a Montecatini per curare il fegato; Malagodi è nella sua tenuta-modello in Toscana, Nenni a Crans-sur-Sierre, ma in procinto di scendere a Formia dove ha un villino (con l'immancabile pista per le bocce); Saragat ha in programma la consueta villeggiatura ad Antagnod, in Val d'Aosta. Per la prima volta in tanti anni, gli uomini politici possono concedersi soltanto ferie-lampo: la battaglia contro il carovita e per la ripresa economica, che sembra bene avviata, richiede la loro assidua presenza e la cooperazione di tutti i cittadini. Perciò essi, accorciando le vacanze al minimo indispensabile, intendono anche dare un esempio. Lamberto Furno Malfa: alt alle spese eccessive Vacarne - lampo per il governo La lotta anti-crisi impegna tutti Vacarne - lampo per il governo Alcuni, come La Malfa, Giolitti e Colombo, potranno lasciare Roma solo per pochissimi giorni - Taviani trascorrerà il Ferragosto al Viminale - Rumor: "Abbiamo fatto un lavoro duro e serio ed ho l'impressione che gli italiani capiscano" (Nostro servizio particolare) Roma. 12 agosto. «Abbiamo fatto un lavoro duro ma, mi sembra, serio, ed ho l'impressione che gl'italiani capiscano». Reduce dall'ultimo Consiglio dei ministri, prima di partire per brevi vacanze a Tomezza, nel Vicentino, il presidente del Consiglio, Rumor, ha suggellato con queste dosate parole la fase iniziale e il senso dell'impegno governativo per portare il Paese fuori della crisi. Erano stati appena varati gli aumenti per oltre un milione di dipendenti pubblici (statali amministrativi, parastatali, postelegrafonici, militari, alti ufficiali, membri dei corpi di polizia). La spesa è forte, come ha subito detto La Malfa in nome del governo: cinquecento miliardi quest'anno, mille miliardi nel '74. Questi millecinquecento miliardi costituiscono, ha spiegato sempre La Malfa, «una grave e seria preoccupazione» tanto più che comportano un aumento delle spese correnti e potrebbero accentuare l'inflazione se non si prendessero «tempestive e adeguate misure». Che cosa siano queste misure, il ministro del Tesoro non l'ha spiegato. Ma si tratta, evidentemente, d'una riduzione degli impegni finanziari non strettamente necessari e d'un miglior prelievo fiscale. Sono problemi complessi, che in un Paese impegnato a fondo nella battaglia del carovita, giustificano le preoccupazioni dei governanti e spiegano l'appello di Rumor ai cittadini perché collaborino allo sforzo comune, nella convinzione che «gl'italiani capiscano». E' anche evidente che i ministri, come i medici al capezzale d'un malato febbricitante, riducano al minimo le loro vacanze, tenendosi a portata di telefono per poter subito rientrare a Roma, se fosse necessario. Il presidente Leone è a Castel Porziano, con la famiglia, nella residenza estiva. Rumor se n'è andato, come del resto ogni anno, a Tomezza, sulle montagne vicentine, ospite d'un villino della sua famiglia, atteso da fratelli e nipoti. Il suo programma di ferie è presto detto: passeggiate, letture, contatti costanti per telefono e «telex» con la presidenza del Consiglio. Ritornerà a Roma, al massimo, il 26 agosto. La Malfa, che come ministro del Tesoro è, per così dire, il protagonista di questa «guerra» che ha come obiettivo la ripresa del Paese, quasi non potrà allontanarsi da Roma per seguire, ora per ora, le vicende monetarie e finanziarie, in stretto contatto con il governatore della Banca d'Italia, Carli, e con uno stuolo di qualificati collaboratori. Quindi, se ne sta a Roma, concedendosi per ora qualche bagno a Castel Pusano (è abbronzatissimo), nella speranza di poter andare qualche giorno in montagna, la sua villeggiatura preferita, anche perché è un provetto scalatore. Il ministro degli Esteri, Moro, è al mare a Terracina: qualche gita in motoscafo con la moglie, prende il sole proteggendosi la testa con un cappellino bianco, a tesa molle e col sottogola. Giolitti (Bilancio) verrà in Piemonte, Colombo (Finanze) andrà in Lucania, ma anche loro, per il momento, debbono trattenersi a Roma perché lavorano a stretto contatto con La Malfa. Non potrà muoversi da Roma Taviani, il quale, come ministro dell'Interno, deve trascorrere per prassi e tradizione proprio il Ferragosto nel suo studio al Viminale, a seguire quel che accade in Italia nelle giornate-punta del grande esodo. Taviani ha già invitato a colazione i prefetti scapoli, con i quali trascorrerà qualche ora del Ferragosto, tra una telefonata e l'altra (la batteria telefonica del ministro dell'Interno è la più imponente e completa a disposizione di qualsiasi ministro: pub chiamare istantaneamente prefetti e questori, può raggiungere dovunque, nel giro di pochi minuti, ogni personaggio del governo). Anche i dirigenti dei partiti, vista la situazione, non s'allontanano troppo da Roma. Orlandi è a Senigallia, nelle Marche; Berlinguer a Stintino, in Sardegna; De Martino a Nisida (Napoli), intento a pescare e alle gite in barca con i suoi numerosi figli; Fanfara interromperà il giro d'Italia nella «base de» solo per passare qualche giorno a Camaldoli, per meditare sul programma di rilancio autunnale del suo partito ed anche per dipingere. Più liberi sono gli «ex»: Andreotti è stato in Francia e sosterà, come ogni anno, a Montecatini per curare il fegato; Malagodi è nella sua tenuta-modello in Toscana, Nenni a Crans-sur-Sierre, ma in procinto di scendere a Formia dove ha un villino (con l'immancabile pista per le bocce); Saragat ha in programma la consueta villeggiatura ad Antagnod, in Val d'Aosta. Per la prima volta in tanti anni, gli uomini politici possono concedersi soltanto ferie-lampo: la battaglia contro il carovita e per la ripresa economica, che sembra bene avviata, richiede la loro assidua presenza e la cooperazione di tutti i cittadini. Perciò essi, accorciando le vacanze al minimo indispensabile, intendono anche dare un esempio. Lamberto Furno Malfa: alt alle spese eccessive