Nove nomi sei maglie

Nove nomi sei maglie Per i «mondiali» Nove nomi sei maglie (Dal nostro Inviato speciale) Pontedecimo, 5 agosto. » Adesso — ha detto il et. Defilippis dopo il risultato del Giro dell'Appennino — ho il problema dell'abbondanza. La corsa, che è stata pari all'attesa come vivacità nella parte finale, mi ha chiarito le idee aiutandomi ad eliminare qualche candidatura; oltre ai sei corridori che ho gii prescelto e che hanno fatto tutti II loro dovere, salvo Bitossi giustificato dalle sue precarie condizioni fisiche, restano però sul mio taccuino altri nove nomi: Motta, Dancelli, Panizza, Bergamo, Poggiali, Riccomi, Polidori, Fabbri, Colombo. Ed i posti a disposizione sono soltanto sei, quattro titolari e due riserve. Me ne crescono tre, insomma, e sinceramente non so proprio chi lasciare a casa ». — Nemmeno Motta, insomma, con il suo secondo posto può dirsi sicuro della maglia azzurra? « Non voglio fare altre anticipazioni che potrebbero essere male interpretate e scatenare altre inutili polemiche. Dopo il Giro dell'Umbria di domenica prossima darò l'elenco definitivo all'Ucip che 10 comunicherò alla stampa 11 pomeriggio di lunedi 13 a Milano. Tra l'altro devo risolvere un problema supplementare: Zilioli, tramite il suo direttore sportivo Pezzi, ha chiesto di poter contare in squadra su un uomo di sua fiducia. Visto il suo rendimento attuale non posso dargli torto, ma bisogna che studi la strada giusta per accontentarlo senza alterare l'equilibrio della selezione azzurra. L'uomo più adatto potrebbe essere Colombo, ma queste cose potrò deciderle solo dopo aver parlato bene con i corridori ». — E il "caso" Dancelli? « Non esiste nessun caso. Michele ha soltanto il difetto o il merito di parlare troppo. Oggi è andato meglio, anche se ha lasciato il peso della corsa sulle spalle degli altri limitandosi a cercare il risultato personale. Ripeto comunque che è tutto da decidere ». Dalle dichiarazioni del et. alle confidenze del vincitore. Un successo come quello di oggi riesce a sciogliere la lingua anche ad Italo Zilioli, il più taciturno dei corridori italiani. — Qual è il segreto di queta seconda giovinezza? « La severità della preparazione, l'umile accettazione dei preziosi consigli di Pezzi al quale devo i tre successi ottenuti quest'anno nella Coppa Placci, nel Gran Premio di Montelupo e nel Giro dell'Appennino. Tre vittorie ottenute tutte allo stesso modo, per distacco. Per 15 giorni mi sono preparato a Dozza Imolese affrontando salite e distanze paragonabili a quelle del Giro dell'Appennino. Per questo ho avuto le energie per il colpo nel finale quando gli altri erano ormai provati. Spero soltanto che questa felicissima condizione di forma non si esaurisca prima dei campionati del mondo. Anche a Barcellona, se vado come ora, penso di poter rispondere degnamente alla fiducia di Defilippis ». g. p. Nove nomi sei maglie Per i «mondiali» Nove nomi sei maglie (Dal nostro Inviato speciale) Pontedecimo, 5 agosto. » Adesso — ha detto il et. Defilippis dopo il risultato del Giro dell'Appennino — ho il problema dell'abbondanza. La corsa, che è stata pari all'attesa come vivacità nella parte finale, mi ha chiarito le idee aiutandomi ad eliminare qualche candidatura; oltre ai sei corridori che ho gii prescelto e che hanno fatto tutti II loro dovere, salvo Bitossi giustificato dalle sue precarie condizioni fisiche, restano però sul mio taccuino altri nove nomi: Motta, Dancelli, Panizza, Bergamo, Poggiali, Riccomi, Polidori, Fabbri, Colombo. Ed i posti a disposizione sono soltanto sei, quattro titolari e due riserve. Me ne crescono tre, insomma, e sinceramente non so proprio chi lasciare a casa ». — Nemmeno Motta, insomma, con il suo secondo posto può dirsi sicuro della maglia azzurra? « Non voglio fare altre anticipazioni che potrebbero essere male interpretate e scatenare altre inutili polemiche. Dopo il Giro dell'Umbria di domenica prossima darò l'elenco definitivo all'Ucip che 10 comunicherò alla stampa 11 pomeriggio di lunedi 13 a Milano. Tra l'altro devo risolvere un problema supplementare: Zilioli, tramite il suo direttore sportivo Pezzi, ha chiesto di poter contare in squadra su un uomo di sua fiducia. Visto il suo rendimento attuale non posso dargli torto, ma bisogna che studi la strada giusta per accontentarlo senza alterare l'equilibrio della selezione azzurra. L'uomo più adatto potrebbe essere Colombo, ma queste cose potrò deciderle solo dopo aver parlato bene con i corridori ». — E il "caso" Dancelli? « Non esiste nessun caso. Michele ha soltanto il difetto o il merito di parlare troppo. Oggi è andato meglio, anche se ha lasciato il peso della corsa sulle spalle degli altri limitandosi a cercare il risultato personale. Ripeto comunque che è tutto da decidere ». Dalle dichiarazioni del et. alle confidenze del vincitore. Un successo come quello di oggi riesce a sciogliere la lingua anche ad Italo Zilioli, il più taciturno dei corridori italiani. — Qual è il segreto di queta seconda giovinezza? « La severità della preparazione, l'umile accettazione dei preziosi consigli di Pezzi al quale devo i tre successi ottenuti quest'anno nella Coppa Placci, nel Gran Premio di Montelupo e nel Giro dell'Appennino. Tre vittorie ottenute tutte allo stesso modo, per distacco. Per 15 giorni mi sono preparato a Dozza Imolese affrontando salite e distanze paragonabili a quelle del Giro dell'Appennino. Per questo ho avuto le energie per il colpo nel finale quando gli altri erano ormai provati. Spero soltanto che questa felicissima condizione di forma non si esaurisca prima dei campionati del mondo. Anche a Barcellona, se vado come ora, penso di poter rispondere degnamente alla fiducia di Defilippis ». g. p.

Luoghi citati: Barcellona, Bergamo, Dozza, Milano, Umbria