Caso Paul Getty: "pasticciaccio,, che dalla farsa diventa dramma

Caso Paul Getty: "pasticciaccio,, che dalla farsa diventa dramma Rapito da 27 giorni, chiedono IO miliardi Caso Paul Getty: "pasticciaccio,, che dalla farsa diventa dramma La scomparsa del ragazzo accolta con scetticismo negli ambienti romani dei suoi amici (ed anche in questura) • Poi le richieste degli autori del sequestro alla madre, che non può pagare Il nonno, forse l'uomo più ricco del mondo, ha detto: "Non tirerò fuori un solo penny" (Nostro servizio particolare) Roma, 5 agosto. Paul Getty junior è introvabile: scomparso da 27 giorni, il nipote dell'uomo più ricco del mondo sembra essersi volatilizzato. I suoi rapitori (non vi sono più dubbi che si tratti di un rapimento a scopo di ricatto e non di una trovata pubblicitaria) sono stati così abili da essere riusciti a cancellare ogni traccia. La madre del ragazzo, Gail Harris, ha lasciato l'appartamento romano in via Monti Parioli ed è tornata nel castello di Palo Laziale, qualche chilometro a Nord di Fregene, di proprietà di Paul Getty I, il petroliere miliardario. Il suo avvocato ha fatto sapere che la famiglia non è in grado di pagare la somma richiesta per il rilascio del giovane: 10 miliardi di lire. Il nonno, da Londra, ha annunciato che non intende versare tanto denaro. La polizia romana, ufficialmente, ha interrotto qualsiasi indagine per favorire eventuali accordi fra i banditi e i Getty. Paul Getty, 17 anni, vive a Roma dove si è trasferito con la madre. Ama frequentare ambienti hippies: piazza Navona, piazza di Spagna, Trastevere. L'ultima volta è stato visto in giro la notte di martedì 10 luglio: quasi all'alba. Aveva lasciato da poco la discoteca « Three Top », con Danielle Devret, 25 anni, belga, fotomodella. La ragazza dirà poi di non averlo voluto accompagnare in una gita a Gaeta. Lei andò a casa, lui si avviò verso corso Rinascimento, alle spalle di Piazza Navona: a piedi. Da allora di Paul Getty III, erede di una fortuna tra le più importanti del mondo, si sono perdute le tracce. Per due giorni, l'assenza del ragazzo non venne notata da nessuno, nemmeno dalla madre. Non era la prima volta; né costituiva un fatto eccezionale. A sottolinearla e a metterla bene in evidenza furono proprio coloro che presumibilmente hanno organizzato il rapimento: telefonarono alla signora Gail Har-' ris per annunciarle che se voleva la libertà del figlio avrebbe dovuto pagare. Dire che la notizia fu accolta con grande preoccupazione è un errore. Negli stessi ambienti della polizia calò con molto scetticismo: familiari, funzionari ed amici pensarono subito ad una trovata pubblicitaria chissà per quali motivi. Gail Harris, comunque, telefonò al marito, Paul Getty II, dal quale è divorziata da 8 anni e che vive a Londra, per avvertirlo. La risposta fu glaciale: « Verrei a Roma, ma ho da fare. Interessati tu di questa storia». Da allora è cominciata una storia abbastanza paradossale: un ragazzo può scomparire in una grande città e non si può sapere più nulla di lui per quasi un mese. Dove è stato trasferito, dove è nascosto, come vive? Una settimana dopo l'ipotesi della trovata pubblicitaria viene accantonata. Qualcuno aveva insinuato che Paul Getty III aveva in mente di produrre un film e che questa storia avrebbe potuto richiamare l'attenzione del grosso pubblico: si accertò subito che la notizia non aveva fondamento. Paul Getty III è un ragazzo che tutti definiscono « irrequieto »; ha tentato la via della pittura con scarsi risultati; vendeva anelli e bracciali d'argento costruiti da un amico; aveva ufficialmente rinunciato ai danari dei Getty, petroliere tra i più noti al mondo: ma di cinema non si è mai interessato. 15 luglio: si diffonde la voce che Paul Getty è stato visto a Bastia, in Corsica. Anche questa notizia è senza fondamento. Un giovane racconta di avere veduto il ragazzo la notte fra il 9 e il 10 luglio incamminarsi in Trastevere, verso la casa dove alloggia Martine Zacher, una fotomodella. Ma si tratta di una testimonianza irrilevante: il giovane, interrogato, ammette di avere visto quello che lui riteneva essere Paul Getty «soltanto di spalle». 16 luglio: i rapitori telefonano nuovamente alla madre di Paul Getty, parlano di danaro, ma non indicano cifre. La signora annuncia ufficialmente che pagherà qualunque cifra. Gli inquilini del palazzo dove abita ai Parioli ricordano che l'ufficiale giudiziario per conto del proprietario le ha contestato lo sfratto per non avere pagato le ultime tre rate dell'affitto: quasi un milione. L'avvocato Jacovoni smentisce o meglio chiarisce che la signora non ha pagato soltanto perché dovendo andare via ha cercato di recuperare il deposito cauzionale non pagando l'affitto. Da Londra intanto il vecchio Paul Getty, il nonno, annuncia a sua volta che per il nipote non verserà una lira: «Sarebbe immorale ed incoraggerebbe i rapimenti». 17 luglio: Paul Getty jr. si fa vivo per la prima volta da quando è scomparso: scrive una lettera a sua madre indirizzandola però a Martine Za- cher, una tedesca di 23 anni, arrivata a Roma non si sa bene per quale motivo. Nella lettera, Paul avverte la madre che è stato rapito e la scongiura di pagare e di evitare che i rapitori lo uccidano come avrebbero minacciato. Torna ad affiorare l'ipotesi che si tratti di una trovata pubblicitaria. Trascorre un'altra settimana: nessuna notizia concreta. Poi, i rapitori tornano a farsi vivi: è il 25 luglio e chiedono 10 miliardi che, sembra, sarebbero stati ridotti a 2 miliardi e 500 milioni. Vera la prima cifra o vera soltanto la seconda? Siamo al record delle somme richieste per un riscatto. Il nonno di Paul Getty ì da Londra annuncia laconico: «Non pagherò mai una somma del genere. Anzi non pagherò neanche un penny». Da allora, il silenzio è caduto sulla vicenda. Nessuno ha saputo più nulla di Paul Getty jr. e dei suoi rapitori. In via Monte Parioli è rimasto soltanto un amico di Gail Harris con l'impegno di raccogliere ogni eventuale telefonata. Gu'.do Guidi Roma. Paul Getty III in una delle sue ultime foto Caso Paul Getty: "pasticciaccio,, che dalla farsa diventa dramma Rapito da 27 giorni, chiedono IO miliardi Caso Paul Getty: "pasticciaccio,, che dalla farsa diventa dramma La scomparsa del ragazzo accolta con scetticismo negli ambienti romani dei suoi amici (ed anche in questura) • Poi le richieste degli autori del sequestro alla madre, che non può pagare Il nonno, forse l'uomo più ricco del mondo, ha detto: "Non tirerò fuori un solo penny" (Nostro servizio particolare) Roma, 5 agosto. Paul Getty junior è introvabile: scomparso da 27 giorni, il nipote dell'uomo più ricco del mondo sembra essersi volatilizzato. I suoi rapitori (non vi sono più dubbi che si tratti di un rapimento a scopo di ricatto e non di una trovata pubblicitaria) sono stati così abili da essere riusciti a cancellare ogni traccia. La madre del ragazzo, Gail Harris, ha lasciato l'appartamento romano in via Monti Parioli ed è tornata nel castello di Palo Laziale, qualche chilometro a Nord di Fregene, di proprietà di Paul Getty I, il petroliere miliardario. Il suo avvocato ha fatto sapere che la famiglia non è in grado di pagare la somma richiesta per il rilascio del giovane: 10 miliardi di lire. Il nonno, da Londra, ha annunciato che non intende versare tanto denaro. La polizia romana, ufficialmente, ha interrotto qualsiasi indagine per favorire eventuali accordi fra i banditi e i Getty. Paul Getty, 17 anni, vive a Roma dove si è trasferito con la madre. Ama frequentare ambienti hippies: piazza Navona, piazza di Spagna, Trastevere. L'ultima volta è stato visto in giro la notte di martedì 10 luglio: quasi all'alba. Aveva lasciato da poco la discoteca « Three Top », con Danielle Devret, 25 anni, belga, fotomodella. La ragazza dirà poi di non averlo voluto accompagnare in una gita a Gaeta. Lei andò a casa, lui si avviò verso corso Rinascimento, alle spalle di Piazza Navona: a piedi. Da allora di Paul Getty III, erede di una fortuna tra le più importanti del mondo, si sono perdute le tracce. Per due giorni, l'assenza del ragazzo non venne notata da nessuno, nemmeno dalla madre. Non era la prima volta; né costituiva un fatto eccezionale. A sottolinearla e a metterla bene in evidenza furono proprio coloro che presumibilmente hanno organizzato il rapimento: telefonarono alla signora Gail Har-' ris per annunciarle che se voleva la libertà del figlio avrebbe dovuto pagare. Dire che la notizia fu accolta con grande preoccupazione è un errore. Negli stessi ambienti della polizia calò con molto scetticismo: familiari, funzionari ed amici pensarono subito ad una trovata pubblicitaria chissà per quali motivi. Gail Harris, comunque, telefonò al marito, Paul Getty II, dal quale è divorziata da 8 anni e che vive a Londra, per avvertirlo. La risposta fu glaciale: « Verrei a Roma, ma ho da fare. Interessati tu di questa storia». Da allora è cominciata una storia abbastanza paradossale: un ragazzo può scomparire in una grande città e non si può sapere più nulla di lui per quasi un mese. Dove è stato trasferito, dove è nascosto, come vive? Una settimana dopo l'ipotesi della trovata pubblicitaria viene accantonata. Qualcuno aveva insinuato che Paul Getty III aveva in mente di produrre un film e che questa storia avrebbe potuto richiamare l'attenzione del grosso pubblico: si accertò subito che la notizia non aveva fondamento. Paul Getty III è un ragazzo che tutti definiscono « irrequieto »; ha tentato la via della pittura con scarsi risultati; vendeva anelli e bracciali d'argento costruiti da un amico; aveva ufficialmente rinunciato ai danari dei Getty, petroliere tra i più noti al mondo: ma di cinema non si è mai interessato. 15 luglio: si diffonde la voce che Paul Getty è stato visto a Bastia, in Corsica. Anche questa notizia è senza fondamento. Un giovane racconta di avere veduto il ragazzo la notte fra il 9 e il 10 luglio incamminarsi in Trastevere, verso la casa dove alloggia Martine Zacher, una fotomodella. Ma si tratta di una testimonianza irrilevante: il giovane, interrogato, ammette di avere visto quello che lui riteneva essere Paul Getty «soltanto di spalle». 16 luglio: i rapitori telefonano nuovamente alla madre di Paul Getty, parlano di danaro, ma non indicano cifre. La signora annuncia ufficialmente che pagherà qualunque cifra. Gli inquilini del palazzo dove abita ai Parioli ricordano che l'ufficiale giudiziario per conto del proprietario le ha contestato lo sfratto per non avere pagato le ultime tre rate dell'affitto: quasi un milione. L'avvocato Jacovoni smentisce o meglio chiarisce che la signora non ha pagato soltanto perché dovendo andare via ha cercato di recuperare il deposito cauzionale non pagando l'affitto. Da Londra intanto il vecchio Paul Getty, il nonno, annuncia a sua volta che per il nipote non verserà una lira: «Sarebbe immorale ed incoraggerebbe i rapimenti». 17 luglio: Paul Getty jr. si fa vivo per la prima volta da quando è scomparso: scrive una lettera a sua madre indirizzandola però a Martine Za- cher, una tedesca di 23 anni, arrivata a Roma non si sa bene per quale motivo. Nella lettera, Paul avverte la madre che è stato rapito e la scongiura di pagare e di evitare che i rapitori lo uccidano come avrebbero minacciato. Torna ad affiorare l'ipotesi che si tratti di una trovata pubblicitaria. Trascorre un'altra settimana: nessuna notizia concreta. Poi, i rapitori tornano a farsi vivi: è il 25 luglio e chiedono 10 miliardi che, sembra, sarebbero stati ridotti a 2 miliardi e 500 milioni. Vera la prima cifra o vera soltanto la seconda? Siamo al record delle somme richieste per un riscatto. Il nonno di Paul Getty ì da Londra annuncia laconico: «Non pagherò mai una somma del genere. Anzi non pagherò neanche un penny». Da allora, il silenzio è caduto sulla vicenda. Nessuno ha saputo più nulla di Paul Getty jr. e dei suoi rapitori. In via Monte Parioli è rimasto soltanto un amico di Gail Harris con l'impegno di raccogliere ogni eventuale telefonata. Gu'.do Guidi Roma. Paul Getty III in una delle sue ultime foto

Luoghi citati: Gaeta, Londra, Roma