Sono arrivati per le grandi vacanze e sulla Riviera è ritornato il sorriso

Sono arrivati per le grandi vacanze e sulla Riviera è ritornato il sorriso Sulla costa di Ponente non si parla più di crisi Sono arrivati per le grandi vacanze e sulla Riviera è ritornato il sorriso Scomparso il pessimismo degli albergatori dopo il massiccio afflusso di questi giorni - Il traffico sulle autostrade è stato abbastanza scorrevole - Un disastro l'Aurelia: nove ore per i 160 chilometri da Genova a Ventimiglia - Tutto esaurito a Varazze, Alassio, Loano, Spotorno, Diano Marina - Crisi, invece, a Sanremo (Dal nostro inviato speciale) Riviera di Ponente, 29 luglio. Oggi nessuno parla più di crisi. Il pessimismo degli albergatori, il borbottante malumore dei commercianti sembrano cose lontane dopo il grande afflusso turistico di questo weekend in Liguria. Si comincia davvero a sperare che non tutto sarà cosi brutto come si credeva, si comincia a credere che la vecchia, martoriata Riviera di Ponente riuscirà ancora una volta a sostenere la sua onesta parte di primadonna sul palcoscenico turistico italiano. Da Genova a Ventimiglia, è un traboccar di auto e di persone. Quel che non si è patito sulle autostrade (miracolosamente scorrevoli, a confronto con gli anni passati) lo si sconta sulla via Aurelia e nei mille paesi che attraversa. Ho impiegato nove ore (dalle 8 di stamane) per percorrere i 160 contorti chilometri da Genova a Ventimiglia. E a rallentare la mia marcia sono stati soprattutto i mille intoppi all'interno delle località: semafori, vigili vanamente volenterosi, auto abbandonate in seconda, e perfino in terza fila. A Varazze come ad Alassio, a Spotorno come a Diano Marina, è difficile trovare un parcheggio; eppure, molti si ostinano — e sono, dobbiamo dirlo, soprattutto italiani — a spostare la macchina da un posto all'altro perfino quando devono percorrere i ZM metri che li separano dal mare. Tanti grovigli potrebbero sicuramente essere evitati, con un senso più «sportivo» delle vacanze. Per due volte, a Loano e ad Alassio, ho tentato di fermarmi per un bagno di mare, ma non ho avuto fortuna. Nel capoluogo della Baia del Sole sono sceso in quattro stabilimenti balneari diversi, niente da fare: esaurito (e c'era fuori un grosso cartello che avvertiva) il bagno «Scogliera», esaurito l'«Adelasia»; in altri due, anche se restavano ombrelloni vuoti, mi hanno detto che non avevano posto per i giornalieri e che affittavano solo da 15 giorni in su. C'era gente ammassata a prendere il sole perfino sul cemento del molo che si protende in mare. Ho fatto il bagno in una sorta di spiaggia libera dopo Laigueglia, tra sacchetti di plastica, rifiuti organici, gente a non finire e altre amenità del genere. Riviera traboccante, dunque. E Riviera felice. Quante paure ha cancellato questo copioso weekend. Nessuno se lo nascondeva: il mese di luglio, quasi in ogni località del Ponente, ha deluso e le presenze registrate sono state almeno del 10 per cento in meno. Ora si può tornare a pensare al tutto esaurito per le due settimane «focali» di mezzo agosto: non solo nelle località — come Varazze, Spotorno, Alassio — che si erano già procacciati i turisti nell'autunno scorso con le prenotazioni dall'estero, ma anche in quelle — e sono la maggior parte — che si affidano al turismo spicciolo, in ispecie italiano. Vittoria allora, a dispetto dell'inquinamento del mare e del caos. Ovunque, però, meno che nel Sanremese. Per un'indecifrabile coincidenza: quest'anno il tratto da Arma di Taggia a Ventimiglia è in netto ribasso, e lo sarà anche in agosto. Ieri e oggi sono si arrivati circa 15 mila turisti (che, aggiunti ai precedenti, portano le presenze a circa 35 mila persone) ma negli alberghi si trovano ancora molti, troppi posti liberi: fatto che non era mai accaduto a quest'epoca. Solo i 15 campeggi della zona possono registrare il tutto esaurito. Per Ventimiglia, una spiegazione c'è: da due settimane sette stabilimenti balneari sono chiusi per eccessiva sporcizia di mare, e soltanto nei prossimi giorni saranno riaperti, dopo una specie di rivoluzione dei gestori. Ma per le altre località, Sanremo, Bordighera, Ospedaletti? «Mancano nuove strutture — dicono gli amministratori — molti alberghi sono vecchi, inadeguati, e al tempo stesso la gente, ricordando queste cittadine ai tempi del loro boom, crede di trovarvi prezzi esorbitanti. Per cui, dice, il gioco non vale la candela». Ma per una Sanremo che piange, si è detto, tante altre città respirano a pieni polmoni. A Loano oggi sono presenti 25 mila turisti (praticamente il «tetto»), a Borghetto Santo Spirito 15 mila, a Cenale 12 mila. Albenga esaurisce praticamente la sua ricettività nei campings, di cui è indiscussa capitale in Liguria: ne ha sedici, sono tutti pieni, con almeno diecimila persone. Ad Alassio è stata toccata la punta di 30 mila, che sarà superata solo a Ferragosto. Diciottomila i villeggianti di Laigueglia, almeno diecimila quelli di Andora. Anche la provincia di Imperia gode ottima salute turistica. Trentamila persone nel Dianese (da Cervo a Diano Marina), quindicimila nell'Imperiese, che comprende con la fascia costiera anche le valli dell'Impero e del Trino, primi caposaldi della nuova moda dell'agriturismo collinare. Il campeggio di Cervo, con oltre 600 posti, ieri ha dovuto respingere oltre 400 persone. Ad Imperia arrivano anche parecchi francesi, non per fermarsi, ma per salire sul traghetto che, la sera alle 23, 11 porta in Corsica: quello da Nizza è da tempo esaurito. Le ultime cifre, in serata, parlano di oltre un milione di persone transitate tra ieri e oggi in Liguria su circa 250 mila autovetture. Ma il passaggio è stato molto più scaglionato che un tempo: oggi 12 mila auto sono uscite dal casello della Torino-Savona, 40 mila da quello della Genova-Savona, e non vi sono stati grossi ingorghi in autostrada. Carlo Sartori Sono arrivati per le grandi vacanze e sulla Riviera è ritornato il sorriso Sulla costa di Ponente non si parla più di crisi Sono arrivati per le grandi vacanze e sulla Riviera è ritornato il sorriso Scomparso il pessimismo degli albergatori dopo il massiccio afflusso di questi giorni - Il traffico sulle autostrade è stato abbastanza scorrevole - Un disastro l'Aurelia: nove ore per i 160 chilometri da Genova a Ventimiglia - Tutto esaurito a Varazze, Alassio, Loano, Spotorno, Diano Marina - Crisi, invece, a Sanremo (Dal nostro inviato speciale) Riviera di Ponente, 29 luglio. Oggi nessuno parla più di crisi. Il pessimismo degli albergatori, il borbottante malumore dei commercianti sembrano cose lontane dopo il grande afflusso turistico di questo weekend in Liguria. Si comincia davvero a sperare che non tutto sarà cosi brutto come si credeva, si comincia a credere che la vecchia, martoriata Riviera di Ponente riuscirà ancora una volta a sostenere la sua onesta parte di primadonna sul palcoscenico turistico italiano. Da Genova a Ventimiglia, è un traboccar di auto e di persone. Quel che non si è patito sulle autostrade (miracolosamente scorrevoli, a confronto con gli anni passati) lo si sconta sulla via Aurelia e nei mille paesi che attraversa. Ho impiegato nove ore (dalle 8 di stamane) per percorrere i 160 contorti chilometri da Genova a Ventimiglia. E a rallentare la mia marcia sono stati soprattutto i mille intoppi all'interno delle località: semafori, vigili vanamente volenterosi, auto abbandonate in seconda, e perfino in terza fila. A Varazze come ad Alassio, a Spotorno come a Diano Marina, è difficile trovare un parcheggio; eppure, molti si ostinano — e sono, dobbiamo dirlo, soprattutto italiani — a spostare la macchina da un posto all'altro perfino quando devono percorrere i ZM metri che li separano dal mare. Tanti grovigli potrebbero sicuramente essere evitati, con un senso più «sportivo» delle vacanze. Per due volte, a Loano e ad Alassio, ho tentato di fermarmi per un bagno di mare, ma non ho avuto fortuna. Nel capoluogo della Baia del Sole sono sceso in quattro stabilimenti balneari diversi, niente da fare: esaurito (e c'era fuori un grosso cartello che avvertiva) il bagno «Scogliera», esaurito l'«Adelasia»; in altri due, anche se restavano ombrelloni vuoti, mi hanno detto che non avevano posto per i giornalieri e che affittavano solo da 15 giorni in su. C'era gente ammassata a prendere il sole perfino sul cemento del molo che si protende in mare. Ho fatto il bagno in una sorta di spiaggia libera dopo Laigueglia, tra sacchetti di plastica, rifiuti organici, gente a non finire e altre amenità del genere. Riviera traboccante, dunque. E Riviera felice. Quante paure ha cancellato questo copioso weekend. Nessuno se lo nascondeva: il mese di luglio, quasi in ogni località del Ponente, ha deluso e le presenze registrate sono state almeno del 10 per cento in meno. Ora si può tornare a pensare al tutto esaurito per le due settimane «focali» di mezzo agosto: non solo nelle località — come Varazze, Spotorno, Alassio — che si erano già procacciati i turisti nell'autunno scorso con le prenotazioni dall'estero, ma anche in quelle — e sono la maggior parte — che si affidano al turismo spicciolo, in ispecie italiano. Vittoria allora, a dispetto dell'inquinamento del mare e del caos. Ovunque, però, meno che nel Sanremese. Per un'indecifrabile coincidenza: quest'anno il tratto da Arma di Taggia a Ventimiglia è in netto ribasso, e lo sarà anche in agosto. Ieri e oggi sono si arrivati circa 15 mila turisti (che, aggiunti ai precedenti, portano le presenze a circa 35 mila persone) ma negli alberghi si trovano ancora molti, troppi posti liberi: fatto che non era mai accaduto a quest'epoca. Solo i 15 campeggi della zona possono registrare il tutto esaurito. Per Ventimiglia, una spiegazione c'è: da due settimane sette stabilimenti balneari sono chiusi per eccessiva sporcizia di mare, e soltanto nei prossimi giorni saranno riaperti, dopo una specie di rivoluzione dei gestori. Ma per le altre località, Sanremo, Bordighera, Ospedaletti? «Mancano nuove strutture — dicono gli amministratori — molti alberghi sono vecchi, inadeguati, e al tempo stesso la gente, ricordando queste cittadine ai tempi del loro boom, crede di trovarvi prezzi esorbitanti. Per cui, dice, il gioco non vale la candela». Ma per una Sanremo che piange, si è detto, tante altre città respirano a pieni polmoni. A Loano oggi sono presenti 25 mila turisti (praticamente il «tetto»), a Borghetto Santo Spirito 15 mila, a Cenale 12 mila. Albenga esaurisce praticamente la sua ricettività nei campings, di cui è indiscussa capitale in Liguria: ne ha sedici, sono tutti pieni, con almeno diecimila persone. Ad Alassio è stata toccata la punta di 30 mila, che sarà superata solo a Ferragosto. Diciottomila i villeggianti di Laigueglia, almeno diecimila quelli di Andora. Anche la provincia di Imperia gode ottima salute turistica. Trentamila persone nel Dianese (da Cervo a Diano Marina), quindicimila nell'Imperiese, che comprende con la fascia costiera anche le valli dell'Impero e del Trino, primi caposaldi della nuova moda dell'agriturismo collinare. Il campeggio di Cervo, con oltre 600 posti, ieri ha dovuto respingere oltre 400 persone. Ad Imperia arrivano anche parecchi francesi, non per fermarsi, ma per salire sul traghetto che, la sera alle 23, 11 porta in Corsica: quello da Nizza è da tempo esaurito. Le ultime cifre, in serata, parlano di oltre un milione di persone transitate tra ieri e oggi in Liguria su circa 250 mila autovetture. Ma il passaggio è stato molto più scaglionato che un tempo: oggi 12 mila auto sono uscite dal casello della Torino-Savona, 40 mila da quello della Genova-Savona, e non vi sono stati grossi ingorghi in autostrada. Carlo Sartori

Persone citate: Aurelia, Carlo Sartori, Dianese, Laigueglia, Ponente