Città chiusa per ferie
Città chiusa per ferie UN* INDAGINE TRA CHI NON È PARTITO Città chiusa per ferie Alcune sorprese: difficoltà di trovare un medico, ossessiva ricerca di un distributore di benzina, tabaccai che non rispettano il turno - Dove rivolgersi per i servizi urgenti Prima domenica di ferie in città. Seicentomila hanno già fatto le valigie e sono saliti sul primo treno in partenza o hanno imboccato le autostrade. Ma un e guai numero di torinesi — che hanno goduto le vacanze in luglio oppure se ne andranno a settembre — è rimasto a casa. Migliaia di persone che continuano ad aver bisogno dei servizi indispensabili. Gente che all'improvviso ha necessità di trovare un medico, un dentista, una farmacia aperta. Oppure, semplicemente, deve fare il pieno di benzina (ieri la caccia al distributore era ossessiva) o comperare un pacchetto di sigarette. Abbiamo fatto una breve indagine per vedere quali sorprese possa riservare una città «chiusa per ferie». Durante il nostro giro abbiamo registrato proteste e lamentele. Ma, per la verità, ì risultati dell'inchiesta non sono stati così allarmanti come potrebbe sembrare a prima vista. MEDICI — Alla domenica e nei giorni festivi il «giro telefonico» per trovare un medico risulta abbastanza difficoltoso tutto l'anno. In questi giorni, poi, i medici sembrano essersi volatilizzati. Ieri mattina una lunga serie di telefonate è rimasta senza esito. O meglio: in molti casi ci ha risposto la voce di una segreteria automatica che invitava a rivolgersi alla Guardia medica Inam o a «Torino urgente» della Croce Rossa. Si tratta di due servizi forse poco noti che altre città (Milano, ad esempio) ci invidiano. «Torino urgente» (numeri telefonici 511.828, 534.000, 57.75) dispone di quattro medici Inam (più due aggiunti) e di altri due sanitari del servizio medico urgente domiciliare (Smud). Per i mutuati l'intervento è gratuito. La Guardia medica Inam può contare su undici medici nell'arco della giornata. E' riservata agli assistiti dall'ente mutualistico. Le chiamate dei privati però non sono respinte; vengono dirottate allo Smud o al medico condotto se la richiesta perviene da Nichelino e Moncalieri. DENTISTI — La situazione è meno rosea. Chi è alle prese con un fastidioso mal di denti ha solo due possibilità: raggiungere il pronto soccorso delle Molinette oppure rivolgersi alla farmacia Boniscontro di corso Vittorio Emanuele 66 (telefono 542.406). Le statistiche dicono che, durante i mesi più caldi, ascessi e nevralgie colpiscono con maggiore frequenza. La coda di gente in attesa di cure, che abbiamo trovato nello studio di corso Vittorio, conferma le indicazioni fornite dalle cifre. «Tra sabato notte e le prime ore di domenica sono già passate in questo studio dieci persone», dice il dentista di turno, dottor Ferruccio Fiume, sfogliando il registro. «Non è un afflusso eccezionale. Tutti gli anni, nel periodo fine luglio-agosto, il lavoro aumenta. Le punte più alte si verificano sempre a cavallo di Ferragosto». FARMACIE — Nessun timore per coloro che hanno bisogno di un farmaco e si accorgono, all'ultimo momento, di esserne sprovvisti. I turni predisposti dall'associazione di categoria sono rispettati. Ieri abbiamo controllato le 32 farmacie comandate per il servizio festivo: tutte erano regolarmente aperte. Quelle che avevano le serrande abbassate — per riposo festivo o per ferie — recavano affisso un cartello dove erano indicate le farmacie della zona a disposizione del pubblico. TABACCAI — Anarchia quasi totale. Su quattordici esercizi visitati (dei tanti che dovevano essere di turno) cinque erano chiusi. Risultato: vasti quartieri risultavano privi di una tabaccheria funzionante. I tabaccai si giustificano dicendo che «in città ci sono trecento distributori automatici». Molti però sono risultati sprovvisti, o quasi, di sigarette. Senza contare che non solo i fumatori, di domenica, hanno bisogno della tabaccheria. A volte c'è necessità di un pacco di sale o di fiammiferi. E, in ogni caso, non è giusto costringere il cliente a fare dei chilometri. TRAM — Non ci sono riduzioni di linee, ma le vetture sono meno numerose. Di conseguenza aumentano i tempi di percorrenza e le attese alle fermate. Secondo l'Azienda la frequenza di tram, autobus e filobus alla domenica varia tra i dieci e gli undici minuti (durante la settimana è di 8-10 minuti). Qualche domanda alle persone in attesa ieri mattina, tuttavia, è bastata per accertare che le attese sotto il solleone a volte si prolungano. Città chiusa per ferie UN* INDAGINE TRA CHI NON È PARTITO Città chiusa per ferie Alcune sorprese: difficoltà di trovare un medico, ossessiva ricerca di un distributore di benzina, tabaccai che non rispettano il turno - Dove rivolgersi per i servizi urgenti Prima domenica di ferie in città. Seicentomila hanno già fatto le valigie e sono saliti sul primo treno in partenza o hanno imboccato le autostrade. Ma un e guai numero di torinesi — che hanno goduto le vacanze in luglio oppure se ne andranno a settembre — è rimasto a casa. Migliaia di persone che continuano ad aver bisogno dei servizi indispensabili. Gente che all'improvviso ha necessità di trovare un medico, un dentista, una farmacia aperta. Oppure, semplicemente, deve fare il pieno di benzina (ieri la caccia al distributore era ossessiva) o comperare un pacchetto di sigarette. Abbiamo fatto una breve indagine per vedere quali sorprese possa riservare una città «chiusa per ferie». Durante il nostro giro abbiamo registrato proteste e lamentele. Ma, per la verità, ì risultati dell'inchiesta non sono stati così allarmanti come potrebbe sembrare a prima vista. MEDICI — Alla domenica e nei giorni festivi il «giro telefonico» per trovare un medico risulta abbastanza difficoltoso tutto l'anno. In questi giorni, poi, i medici sembrano essersi volatilizzati. Ieri mattina una lunga serie di telefonate è rimasta senza esito. O meglio: in molti casi ci ha risposto la voce di una segreteria automatica che invitava a rivolgersi alla Guardia medica Inam o a «Torino urgente» della Croce Rossa. Si tratta di due servizi forse poco noti che altre città (Milano, ad esempio) ci invidiano. «Torino urgente» (numeri telefonici 511.828, 534.000, 57.75) dispone di quattro medici Inam (più due aggiunti) e di altri due sanitari del servizio medico urgente domiciliare (Smud). Per i mutuati l'intervento è gratuito. La Guardia medica Inam può contare su undici medici nell'arco della giornata. E' riservata agli assistiti dall'ente mutualistico. Le chiamate dei privati però non sono respinte; vengono dirottate allo Smud o al medico condotto se la richiesta perviene da Nichelino e Moncalieri. DENTISTI — La situazione è meno rosea. Chi è alle prese con un fastidioso mal di denti ha solo due possibilità: raggiungere il pronto soccorso delle Molinette oppure rivolgersi alla farmacia Boniscontro di corso Vittorio Emanuele 66 (telefono 542.406). Le statistiche dicono che, durante i mesi più caldi, ascessi e nevralgie colpiscono con maggiore frequenza. La coda di gente in attesa di cure, che abbiamo trovato nello studio di corso Vittorio, conferma le indicazioni fornite dalle cifre. «Tra sabato notte e le prime ore di domenica sono già passate in questo studio dieci persone», dice il dentista di turno, dottor Ferruccio Fiume, sfogliando il registro. «Non è un afflusso eccezionale. Tutti gli anni, nel periodo fine luglio-agosto, il lavoro aumenta. Le punte più alte si verificano sempre a cavallo di Ferragosto». FARMACIE — Nessun timore per coloro che hanno bisogno di un farmaco e si accorgono, all'ultimo momento, di esserne sprovvisti. I turni predisposti dall'associazione di categoria sono rispettati. Ieri abbiamo controllato le 32 farmacie comandate per il servizio festivo: tutte erano regolarmente aperte. Quelle che avevano le serrande abbassate — per riposo festivo o per ferie — recavano affisso un cartello dove erano indicate le farmacie della zona a disposizione del pubblico. TABACCAI — Anarchia quasi totale. Su quattordici esercizi visitati (dei tanti che dovevano essere di turno) cinque erano chiusi. Risultato: vasti quartieri risultavano privi di una tabaccheria funzionante. I tabaccai si giustificano dicendo che «in città ci sono trecento distributori automatici». Molti però sono risultati sprovvisti, o quasi, di sigarette. Senza contare che non solo i fumatori, di domenica, hanno bisogno della tabaccheria. A volte c'è necessità di un pacco di sale o di fiammiferi. E, in ogni caso, non è giusto costringere il cliente a fare dei chilometri. TRAM — Non ci sono riduzioni di linee, ma le vetture sono meno numerose. Di conseguenza aumentano i tempi di percorrenza e le attese alle fermate. Secondo l'Azienda la frequenza di tram, autobus e filobus alla domenica varia tra i dieci e gli undici minuti (durante la settimana è di 8-10 minuti). Qualche domanda alle persone in attesa ieri mattina, tuttavia, è bastata per accertare che le attese sotto il solleone a volte si prolungano.
Persone citate: Ferruccio Fiume, Inam, La Guardia
Luoghi citati: Milano, Moncalieri, Nichelino, Torino
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