La Matra-Simca verso il "mondiale,, ma la Ferrari potrà fare il miracolo

La Matra-Simca verso il "mondiale,, ma la Ferrari potrà fare il miracolo Dopo la vittoria francese a Watkins Glen La Matra-Simca verso il "mondiale,, ma la Ferrari potrà fare il miracolo Le "voitures bleu" hanno trionfato con pieno merito ; la coppia Pesca rolo-Larrousse ha ottenuto la quinta affermazione consecutiva - Le "312 P" hanno avuto i soliti problemi di tenuta di strada; l'ultimo appuntamento a ottobre in Argentina (Dal nostro Inviato speciale) Watkins Gian, 22 luglio. « Non è vero che il campionato mondiale sia finito. Noi andremo in Argentina con due o forse tre vetture. Se la Ferrari preferirà rimanere in Italia, beh è una scelta sua >. Cosi dice Georges Martin, che ha diretto a Watkins Glen la vittoriosa spedizione della Matra-Simca. Gli uomini blu, però, sono euforici, perché, a parte le diplomatiche parole di Martin, si rendono ben conto di avere in pugno la situazione. Gli basterà un secondo o un terzo posto a Buenos Aires Il 21 ottobre per portare a casa il titolo, e sarebbe la prima volta In venti anni per una marca francese. Dobbiamo riconoscere che la Matra-Simca ha vinto con pieno merito questa « sei ore > In terra americana, penultimo episodio del « mondiale ». Le • voitures bleu > hanno riconfermato la loro superiorità nei confronti delle rivali italiane, ancora una volta angustiate dal soliti problemi di tenuta di strada. E si 6 affermata la « coppia regina »: Henry Pescarolo e Gerard Larrousse hanno ottenuto il quinto successo consecutivo dimostrando una continuità di rendimento eccezionale. Segno di affiatamento, di equilibrio, di guida sempre ragionata. Non altrettanto si può dire di Cevert e Beltolse, che in prova fanno fuoco e fiamme e In gara Incappano in qualche guaio. Cevert ieri si è arreso per un banale guasto all'impianto elettrico, ma in precedenza aveva tamponato lekx, perdendo quattro girl e compromettendo ogni possibilità di vittoria. C'era stata all'inizio della gara un po' di suspense per le condizioni del tempo, che pareva arcigno e minaccioso. Sino a pochi minuti prima del via il circuito era stato innaffiato da spruzzate di pioggia, con gioia degli uomini della Gulf-Mirage, che possedevano le migliori gomme da bagnato, e preoccupazione di quelli Ferrari e Matra-Simca, in particolare di questi ultimi. I quali temevano di vedere annullata dall'acqua la maggior competitività delle loro « MS 670 ». Invece, anche II cielo ha voluto favorire le -voitures bleu », rischiarandosi progressivamente, mentre un leggero vento asciugava la pista. Le possibilità della Gulf-Mirage tramontavano subito, con BelIGanley ed Hailwood-Watson alle prese con mille problemi (cofano anteriore, batteria, freni e pneumatici) e toccava ai due spider di Velizy e ai tre di Maranello ravvivare l'interesse degli spettatori fra i quali vi erano molti italo-americani e moltissimi francesi del Canada. La sfida è stata incerta soltanto nelle battute iniziali. Merzarlo come aveva promesso venerdì è schizzato al via come una palla di fucile sorprendendo Larrousse e Cevert. Quindici giri in testa il francese, approfittando della confusione creata da alcuni concorrenti americani al volante di lente quanto ingoiti- branti vetture, ha beffato Arturo. Da quel momento la MatraSimca ha Imposto la sua legge, la legge molto semplicemente del più forte anche se il divario fra la « MS 670 » del due vincitori e la • 312-P • di Merzario e Pace era piuttosto contenuto. Poi, fra la terza e la quarta ora l'italiano e il brasiliano hanno dovuto sostare al box per cambiare le gomme ed hanno perso contatto con la rivale in blu. Merzario era molto seccato per la faccenda e non lesinava le critiche al servizio della Goodyear. • Noi rischiamo per un decimo di secondo — borbottava Arturo — e loro tentennando e non ascoltando le impressioni dei piloti ci fanno perdere tre giri in un amen. Non so — continuava — se avremmo potuto riprendere il comando della corsa; ritengo onestamente di no, ma forse Pescarolo e Larrousse si sarebbero sentiti minacciati più da vicino ». Tutte e tre le ■ 312-P » hanno manifestato gli ormai conosciuti fenomeni di sotto e sovrasterzo. La guida era difficilissima e faticosa, spiegavano I piloti. Ci sembra a questo punto inutile riproporre I consueti argomenti sui tema. Le macchine più o meno erano le stesse viste da Vallelunga in avanti e dunque il risultato finale non poteva essere diverso a meno naturalmente di un cedimento della Matra Slmca. Ma la carta dell'affidabilità non ha avuto successo, anzi anche il nostro team ha avuto qualche problema con il motore di Ickx-Redman che non superava gli undicimila giri, con i freni di Merzario Pace che facevano le bizze e soprattutto con la rottura del distributore d'accensione di Reutemann-Schenken, Abbiamo anche notato che i tecnici della Matra Slmca hanno montato sulle • MS 670 » un particolare tipo di pastiglie dei freni che ha resistito sino alla fine delle • Sei ore ». Questo ha fatto guadagnare al team francese un minuto e mezzo circa, ma non si può certo sostenere che tale vantaggio sia stato decisivo. • La verità è semplice — diceva l'ing. Giacomo Caliri della Ferrari — loro girano in tranquillità, noi per tenere quel ritmo dobbiamo tirare come indemoniati ». La sostanza della • Sei ore » di Watkins Glen, come delle precedenti corse europee è proprio questa. La Ferrari ha nella « 312-P » una vettura di notevoli capacità con rendimenti slmili per ogni esemplare, ma la Matra Simca è riuscita a realizzare una macchina più competitiva e ora sufficientemente affidabile. • Da adesso al 21 ottobre — ringhiava Caliri — abbiamo un bel po' di tempo. Non so se andremo In Argentina certo possiamo lavorare intorno alla nostra macchina ». Le prospettive per il titolo mondiale come abbiamo accennato sono piuttosto deboli. Oggi come oggi la • 312-P • non può battere la • MS 670 » salvo avvenimenti eccezionali, tuttavia dalla Ferrari è lecito attendersi ogni miracolo. L'impresa è difficile quasi Impossibile e comunque vada a finire gli sportivi italiani dovranno esser grati alla nostra Casa per la lezione di coraggio e di lealtà offerta venendo a Watkins Glen. In tempi cosi aridi Enzo Ferrari ha giocato a viso aperto da leone. Brava la Matra, ma bravissima anche la Ferrari. Michele Fenu Henry Pescarolo La Matra-Simca verso il "mondiale,, ma la Ferrari potrà fare il miracolo Dopo la vittoria francese a Watkins Glen La Matra-Simca verso il "mondiale,, ma la Ferrari potrà fare il miracolo Le "voitures bleu" hanno trionfato con pieno merito ; la coppia Pesca rolo-Larrousse ha ottenuto la quinta affermazione consecutiva - Le "312 P" hanno avuto i soliti problemi di tenuta di strada; l'ultimo appuntamento a ottobre in Argentina (Dal nostro Inviato speciale) Watkins Gian, 22 luglio. « Non è vero che il campionato mondiale sia finito. Noi andremo in Argentina con due o forse tre vetture. Se la Ferrari preferirà rimanere in Italia, beh è una scelta sua >. Cosi dice Georges Martin, che ha diretto a Watkins Glen la vittoriosa spedizione della Matra-Simca. Gli uomini blu, però, sono euforici, perché, a parte le diplomatiche parole di Martin, si rendono ben conto di avere in pugno la situazione. Gli basterà un secondo o un terzo posto a Buenos Aires Il 21 ottobre per portare a casa il titolo, e sarebbe la prima volta In venti anni per una marca francese. Dobbiamo riconoscere che la Matra-Simca ha vinto con pieno merito questa « sei ore > In terra americana, penultimo episodio del « mondiale ». Le • voitures bleu > hanno riconfermato la loro superiorità nei confronti delle rivali italiane, ancora una volta angustiate dal soliti problemi di tenuta di strada. E si 6 affermata la « coppia regina »: Henry Pescarolo e Gerard Larrousse hanno ottenuto il quinto successo consecutivo dimostrando una continuità di rendimento eccezionale. Segno di affiatamento, di equilibrio, di guida sempre ragionata. Non altrettanto si può dire di Cevert e Beltolse, che in prova fanno fuoco e fiamme e In gara Incappano in qualche guaio. Cevert ieri si è arreso per un banale guasto all'impianto elettrico, ma in precedenza aveva tamponato lekx, perdendo quattro girl e compromettendo ogni possibilità di vittoria. C'era stata all'inizio della gara un po' di suspense per le condizioni del tempo, che pareva arcigno e minaccioso. Sino a pochi minuti prima del via il circuito era stato innaffiato da spruzzate di pioggia, con gioia degli uomini della Gulf-Mirage, che possedevano le migliori gomme da bagnato, e preoccupazione di quelli Ferrari e Matra-Simca, in particolare di questi ultimi. I quali temevano di vedere annullata dall'acqua la maggior competitività delle loro « MS 670 ». Invece, anche II cielo ha voluto favorire le -voitures bleu », rischiarandosi progressivamente, mentre un leggero vento asciugava la pista. Le possibilità della Gulf-Mirage tramontavano subito, con BelIGanley ed Hailwood-Watson alle prese con mille problemi (cofano anteriore, batteria, freni e pneumatici) e toccava ai due spider di Velizy e ai tre di Maranello ravvivare l'interesse degli spettatori fra i quali vi erano molti italo-americani e moltissimi francesi del Canada. La sfida è stata incerta soltanto nelle battute iniziali. Merzarlo come aveva promesso venerdì è schizzato al via come una palla di fucile sorprendendo Larrousse e Cevert. Quindici giri in testa il francese, approfittando della confusione creata da alcuni concorrenti americani al volante di lente quanto ingoiti- branti vetture, ha beffato Arturo. Da quel momento la MatraSimca ha Imposto la sua legge, la legge molto semplicemente del più forte anche se il divario fra la « MS 670 » del due vincitori e la • 312-P • di Merzario e Pace era piuttosto contenuto. Poi, fra la terza e la quarta ora l'italiano e il brasiliano hanno dovuto sostare al box per cambiare le gomme ed hanno perso contatto con la rivale in blu. Merzario era molto seccato per la faccenda e non lesinava le critiche al servizio della Goodyear. • Noi rischiamo per un decimo di secondo — borbottava Arturo — e loro tentennando e non ascoltando le impressioni dei piloti ci fanno perdere tre giri in un amen. Non so — continuava — se avremmo potuto riprendere il comando della corsa; ritengo onestamente di no, ma forse Pescarolo e Larrousse si sarebbero sentiti minacciati più da vicino ». Tutte e tre le ■ 312-P » hanno manifestato gli ormai conosciuti fenomeni di sotto e sovrasterzo. La guida era difficilissima e faticosa, spiegavano I piloti. Ci sembra a questo punto inutile riproporre I consueti argomenti sui tema. Le macchine più o meno erano le stesse viste da Vallelunga in avanti e dunque il risultato finale non poteva essere diverso a meno naturalmente di un cedimento della Matra Slmca. Ma la carta dell'affidabilità non ha avuto successo, anzi anche il nostro team ha avuto qualche problema con il motore di Ickx-Redman che non superava gli undicimila giri, con i freni di Merzario Pace che facevano le bizze e soprattutto con la rottura del distributore d'accensione di Reutemann-Schenken, Abbiamo anche notato che i tecnici della Matra Slmca hanno montato sulle • MS 670 » un particolare tipo di pastiglie dei freni che ha resistito sino alla fine delle • Sei ore ». Questo ha fatto guadagnare al team francese un minuto e mezzo circa, ma non si può certo sostenere che tale vantaggio sia stato decisivo. • La verità è semplice — diceva l'ing. Giacomo Caliri della Ferrari — loro girano in tranquillità, noi per tenere quel ritmo dobbiamo tirare come indemoniati ». La sostanza della • Sei ore » di Watkins Glen, come delle precedenti corse europee è proprio questa. La Ferrari ha nella « 312-P » una vettura di notevoli capacità con rendimenti slmili per ogni esemplare, ma la Matra Simca è riuscita a realizzare una macchina più competitiva e ora sufficientemente affidabile. • Da adesso al 21 ottobre — ringhiava Caliri — abbiamo un bel po' di tempo. Non so se andremo In Argentina certo possiamo lavorare intorno alla nostra macchina ». Le prospettive per il titolo mondiale come abbiamo accennato sono piuttosto deboli. Oggi come oggi la • 312-P • non può battere la • MS 670 » salvo avvenimenti eccezionali, tuttavia dalla Ferrari è lecito attendersi ogni miracolo. L'impresa è difficile quasi Impossibile e comunque vada a finire gli sportivi italiani dovranno esser grati alla nostra Casa per la lezione di coraggio e di lealtà offerta venendo a Watkins Glen. In tempi cosi aridi Enzo Ferrari ha giocato a viso aperto da leone. Brava la Matra, ma bravissima anche la Ferrari. Michele Fenu Henry Pescarolo

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Canada, Italia, Maranello