Attorno alla vicenda di Paul Getty stanchi fantasmi di Roma di notte di Francesco Santini
Attorno alla vicenda di Paul Getty stanchi fantasmi di Roma di notte ! Dov'è finito il nipote del petroliere miliardario? Attorno alla vicenda di Paul Getty stanchi fantasmi di Roma di notte Una storia che si colora di giallo ma senza "pathos" - Un rapimento senza "thrilling" e una famiglia senza amore: cercano di inserirsi strani personaggi, fotomodelle, artisti senza una parte in cerca di un uo' di pubblicità - Il padre del ragazzo scomparso non può venire in Italia (dovrebbe spiegare com'è morta di droga la seconda moglie Talitha) ; la madre tace (Nostro servizio particolare) Roma, 22 luglio. La storia di Getty III, dei miliardi del nonno e dei debiti sciocchi della madre si colora di giallo: dal gioco proibito, il timore adesso è del dramma, ma ancora senza pàthos. I personaggi mutano in fretta la maschera, gli attori si nascondono e, nella pièce senza trama, manca essenzialmente un protagonista. La famiglia è senza amore, il rapimento senza thrilling. A inseguire una pubblicità a buon mercato sono rimaste soltanto le comparse: sfilano con malcelato riserbo tra piazza Navona e piazza Farnese, tra i Monti Parioli e piazza del Popolo, sul grande palcoscenico della «Roma di notte» accaldata dallo scirocco e dall'afa di un'estate bollènte. Si inseriscono, nella vicenda, ' fotografi e fotomodelle sconosciute, artisti e cinematografari sfaccendati. Si lasciano ritrarre in pose pensose, mostrano quadri e sculture, offrono tele imbrattate e promesse di inutile collaborazione. Sulla storia romana dell'erede dei Getty incombe soltanto la figura del «gran vecchio», del realismo scambiato per avarizia, delle notti insonni al castello di Sutton Place trascorse nella solitudine dei suoi ottantanni a lavorare sino all'alba per ascoltare i notiziari alla radio e preparare 1 consigli d'amministrazione del suo impero. Il re del petrolio ormai dorme pochissimo. La notizia viene dal Surrey e a darla è la sua segretaria, Linda Savage. E' un'insonnia sincera, aspetta dp, Roma le novità che tardano ad arrivare. Non è vera la storia dei trecento milioni richiesti per la vita di Paul, non è vera la voce dei nuovi contatti. I rapitori tacciono da quattro giorni, tardano a farsi vivi di nuovo. Anche Gail Harris ha scelto il silenzio. Se risponde al telefono, dice: «Non ci sono novità, niente, niente di niente». Sta rinchiusa nel bell'attico di Roberto Valerio, si oppone allo sfratto, conferma che pagherà per la casa e-per Paul;-Sila rinunciato a.sfilare dinanzi ai fotografi, a offrirsi alle lampade al quarzo. La sua disponibilità è finita, non concede interviste. Se ne sta chiusa in casa col suo bel croupier, americano e discreto. Gail smentisce con fermezza una notizia d'agenzia che a tarda sera annuncia il suo «ottimismo» e «la netta sensazione che tutta questa brutta vicenda possa aver presto una felice conclusione». «Non è stata pattuita alcuna somma di denaro, i rapitori di mio figlio non si fanno sentire da martedì — ha detto stasera quando le abbiamo chiesto una conferma alla nota d'agenzia. «Oggi — ha aggiunto — c'è una sola nota positiva: ho dormito per sei ore, sono riuscita a riposare, quindi sono più tranquilla. Ma non vedo da dove possa nascere l'equivoco sul mio ottimismo. Purtroppo sono molto preccupata per Paul per il silenzio dei rapitori». Anche la smentita ha uno strano sapore, manca di verità. Suo marito, Paul Getty II, chiama da Londra. Si dice angosciato per la sorte del figlio ma in Italia non torna. Sa che ad attenderlo c'è un magistrato che vuole saperne di più sulla fine della bella Talitha, uccisa dalla morfina, dalla noia e dai soldi. E' morta ormai da due-anni ma gU interrogativi che restano sono ancora tanti ed imbarazzanti. La prudenza lo invita quindi a stare lontano, ad aspettare accanto al telefono che Gail Harris lo chiami, per comunicargli il riscatto. Anche Danielle Devred ha scelto di restare fuori dalla storia di Paul. E' ricercata dall'Interpol, il suo nome è su tutti i giornali, ma preferisce non farsi trovare. «E' una testimone importante — dice la polizia — dovrà uscir fuori. E' lei che per ultima ha parlato con Paul in piazzaNavona, è lei che può dire dove e con chi l'erede dei Getty volesse condurla: si è detto a Gaeta, a Sorrento, ma nessuno lo sa. Danielle è col suo amico olandese, a Lisbona o a Parigi, ma riusciremo a saperne di più». «Quando tutto sarà concluso — aggiunge il capo della Mobile — verremo a capo del¬ la vicenda. Gioco o tragedia, sequestro o scomparsa, sapremo arrivare alla verità. I responsabili, quali siano, pagheranno». Anche il legale dei Getty sembra convinto che tutto si debba chiarire. «E' ancora il black-out, il buio assoluto. Aspettiamo la trattativa che tarda a venire. Fa caldo, vorrei andare in ferie», dice. Francesco Santini Attorno alla vicenda di Paul Getty stanchi fantasmi di Roma di notte ! Dov'è finito il nipote del petroliere miliardario? Attorno alla vicenda di Paul Getty stanchi fantasmi di Roma di notte Una storia che si colora di giallo ma senza "pathos" - Un rapimento senza "thrilling" e una famiglia senza amore: cercano di inserirsi strani personaggi, fotomodelle, artisti senza una parte in cerca di un uo' di pubblicità - Il padre del ragazzo scomparso non può venire in Italia (dovrebbe spiegare com'è morta di droga la seconda moglie Talitha) ; la madre tace (Nostro servizio particolare) Roma, 22 luglio. La storia di Getty III, dei miliardi del nonno e dei debiti sciocchi della madre si colora di giallo: dal gioco proibito, il timore adesso è del dramma, ma ancora senza pàthos. I personaggi mutano in fretta la maschera, gli attori si nascondono e, nella pièce senza trama, manca essenzialmente un protagonista. La famiglia è senza amore, il rapimento senza thrilling. A inseguire una pubblicità a buon mercato sono rimaste soltanto le comparse: sfilano con malcelato riserbo tra piazza Navona e piazza Farnese, tra i Monti Parioli e piazza del Popolo, sul grande palcoscenico della «Roma di notte» accaldata dallo scirocco e dall'afa di un'estate bollènte. Si inseriscono, nella vicenda, ' fotografi e fotomodelle sconosciute, artisti e cinematografari sfaccendati. Si lasciano ritrarre in pose pensose, mostrano quadri e sculture, offrono tele imbrattate e promesse di inutile collaborazione. Sulla storia romana dell'erede dei Getty incombe soltanto la figura del «gran vecchio», del realismo scambiato per avarizia, delle notti insonni al castello di Sutton Place trascorse nella solitudine dei suoi ottantanni a lavorare sino all'alba per ascoltare i notiziari alla radio e preparare 1 consigli d'amministrazione del suo impero. Il re del petrolio ormai dorme pochissimo. La notizia viene dal Surrey e a darla è la sua segretaria, Linda Savage. E' un'insonnia sincera, aspetta dp, Roma le novità che tardano ad arrivare. Non è vera la storia dei trecento milioni richiesti per la vita di Paul, non è vera la voce dei nuovi contatti. I rapitori tacciono da quattro giorni, tardano a farsi vivi di nuovo. Anche Gail Harris ha scelto il silenzio. Se risponde al telefono, dice: «Non ci sono novità, niente, niente di niente». Sta rinchiusa nel bell'attico di Roberto Valerio, si oppone allo sfratto, conferma che pagherà per la casa e-per Paul;-Sila rinunciato a.sfilare dinanzi ai fotografi, a offrirsi alle lampade al quarzo. La sua disponibilità è finita, non concede interviste. Se ne sta chiusa in casa col suo bel croupier, americano e discreto. Gail smentisce con fermezza una notizia d'agenzia che a tarda sera annuncia il suo «ottimismo» e «la netta sensazione che tutta questa brutta vicenda possa aver presto una felice conclusione». «Non è stata pattuita alcuna somma di denaro, i rapitori di mio figlio non si fanno sentire da martedì — ha detto stasera quando le abbiamo chiesto una conferma alla nota d'agenzia. «Oggi — ha aggiunto — c'è una sola nota positiva: ho dormito per sei ore, sono riuscita a riposare, quindi sono più tranquilla. Ma non vedo da dove possa nascere l'equivoco sul mio ottimismo. Purtroppo sono molto preccupata per Paul per il silenzio dei rapitori». Anche la smentita ha uno strano sapore, manca di verità. Suo marito, Paul Getty II, chiama da Londra. Si dice angosciato per la sorte del figlio ma in Italia non torna. Sa che ad attenderlo c'è un magistrato che vuole saperne di più sulla fine della bella Talitha, uccisa dalla morfina, dalla noia e dai soldi. E' morta ormai da due-anni ma gU interrogativi che restano sono ancora tanti ed imbarazzanti. La prudenza lo invita quindi a stare lontano, ad aspettare accanto al telefono che Gail Harris lo chiami, per comunicargli il riscatto. Anche Danielle Devred ha scelto di restare fuori dalla storia di Paul. E' ricercata dall'Interpol, il suo nome è su tutti i giornali, ma preferisce non farsi trovare. «E' una testimone importante — dice la polizia — dovrà uscir fuori. E' lei che per ultima ha parlato con Paul in piazzaNavona, è lei che può dire dove e con chi l'erede dei Getty volesse condurla: si è detto a Gaeta, a Sorrento, ma nessuno lo sa. Danielle è col suo amico olandese, a Lisbona o a Parigi, ma riusciremo a saperne di più». «Quando tutto sarà concluso — aggiunge il capo della Mobile — verremo a capo del¬ la vicenda. Gioco o tragedia, sequestro o scomparsa, sapremo arrivare alla verità. I responsabili, quali siano, pagheranno». Anche il legale dei Getty sembra convinto che tutto si debba chiarire. «E' ancora il black-out, il buio assoluto. Aspettiamo la trattativa che tarda a venire. Fa caldo, vorrei andare in ferie», dice. Francesco Santini
Persone citate: Danielle Devred, Gail Harris, Getty, Paul Getty, Roberto Valerio, Savage, Sutton Place
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