La soprano torinese Bocchino vince il concorso di Peschiera

La soprano torinese Bocchino vince il concorso di Peschiera UNA RIVELAZIONE COME KATIA RICCIARELLI La soprano torinese Bocchino vince il concorso di Peschiera Ha 28 anni, finora al Regio nessuno l'ha notata - Continua a perfezionarsi con Cassardo e con la maestra della Callas Qualche considerazione meno pessimistica circa l'avvenire del canto artistico italiano può forse suggerire l'esito del Concorso internazionale (recentemente organizzato con squisita amabilità dall'Azienda Autonoma di Soggiorno di Peschiera) che, dedicato quest'anno a Puccini, intende essere il primo di una serie. Tre soprani italiani (il « mito del la primadonna» continua a dettar legge) ai primi tre posti della graduatoria rappresentano infatti un lieto evento, ancora più significativa poi in quanto portano tutte nomi ancora sconosciuti non solo al grosso pubblico ma anche a quello più ristretto degli « addetti ai lavori » (e la giuria non soffriva certo di «zecchillismo» xenofobo). Dal nostro, punto di vista, infine, la cosa acquista particolare risonanza perché, nonostante la temibile concorrenza di una promettentisslma allieva di Caria Castellani — la non ancora ventenne bresciana Laura Eoli — la vittoria finale è toccata a una- nostra brava concittadina, Silvana Bocchino. « II canto ce l'ho nel sangue» ci dice questa simpatica ragazza dai grandi e vivaci occhi scuri che spiccano nell'ovale incorniciato da una folta chioma corvina. « Mio nonno materno seguiva attivamente la vita del teatro lirico e mia madre canticchiava in casa con una bella vocina di soprano. Quanto a ine — prosegue la Bocchino — buona parte della più tenera infamia l'ho trascorsa presso, le suore di Colosso d'Asti (dove sono nata il Capodanno del '45), che mi facevano contìnuamente cantare;: poi nel '64 fui "comparsa" dell'Aida al Teatro Nuova; infine, licenziatami dalla Sip (dove irrobustii la voce prestando servizio al banco "Informazioni al pubblico";, mi iscrissi al Conservatorio "Giuseppe Verdi" ed entrai a far parte^del Coro della Rai (che però ho lasciato recentemente). Ora sto seguendo corsi di perfezionamento vocale e artistico sia con Elvira de Hidalgo, il celebre soprano spagnolo maestra della Callas, sia con il bravo maestro Eros Cassardo. Faccio insomma tutto quanto ritengo necessario, per non sciupare la mia predisposizione al canto così lungamente coltivata, e di conseguenza per affrontare con qualche, fondata speranza di-successo la professione». Professione certamente ardua, i cui rischi la Bocchino intende però correre con i piedi saldamente piantati in terra, da buona piemontese, senza nutrire eccessive illusioni ma al tempo stesso giustamente consapevole delle proprie possibilità. Le quali, per la verità, non risultano affatto scarse, essendo affidate essenzialmente a un dolce timbro di soprano lirico, omogeneo lungo la gamma estesa fino al re acuto, a una buona tecnica e infine a risorse di gusto e di stile, che sembrano inserire la Bocchino nel filone diciamo così « ricciarelliano ». Del resto, a settembre, la belliniana Elvira dei Puritani (personaggio che la Bocchino interpreterà al Nuovo di Milano quale vincitore del Concorso ASXI.CO.) costituirà un banco di prova più che adeguato per saggiare le reali possibilità di questo giovane soprano torinese. «Certo — aggiunge lei — il mio sogno piii immediato è quello di potermi fare ascoltare al nostro Regio in qualche parte un po' più importante delle particine di fianco finora sostenute ». Resterà un sogno? Auguriamoci di no. 'Giorgio "Gi io Guàterzì Stivane Bocchino l'interprete pùeciniana premiata al concorso vocale di Peschiera La soprano torinese Bocchino vince il concorso di Peschiera UNA RIVELAZIONE COME KATIA RICCIARELLI La soprano torinese Bocchino vince il concorso di Peschiera Ha 28 anni, finora al Regio nessuno l'ha notata - Continua a perfezionarsi con Cassardo e con la maestra della Callas Qualche considerazione meno pessimistica circa l'avvenire del canto artistico italiano può forse suggerire l'esito del Concorso internazionale (recentemente organizzato con squisita amabilità dall'Azienda Autonoma di Soggiorno di Peschiera) che, dedicato quest'anno a Puccini, intende essere il primo di una serie. Tre soprani italiani (il « mito del la primadonna» continua a dettar legge) ai primi tre posti della graduatoria rappresentano infatti un lieto evento, ancora più significativa poi in quanto portano tutte nomi ancora sconosciuti non solo al grosso pubblico ma anche a quello più ristretto degli « addetti ai lavori » (e la giuria non soffriva certo di «zecchillismo» xenofobo). Dal nostro, punto di vista, infine, la cosa acquista particolare risonanza perché, nonostante la temibile concorrenza di una promettentisslma allieva di Caria Castellani — la non ancora ventenne bresciana Laura Eoli — la vittoria finale è toccata a una- nostra brava concittadina, Silvana Bocchino. « II canto ce l'ho nel sangue» ci dice questa simpatica ragazza dai grandi e vivaci occhi scuri che spiccano nell'ovale incorniciato da una folta chioma corvina. « Mio nonno materno seguiva attivamente la vita del teatro lirico e mia madre canticchiava in casa con una bella vocina di soprano. Quanto a ine — prosegue la Bocchino — buona parte della più tenera infamia l'ho trascorsa presso, le suore di Colosso d'Asti (dove sono nata il Capodanno del '45), che mi facevano contìnuamente cantare;: poi nel '64 fui "comparsa" dell'Aida al Teatro Nuova; infine, licenziatami dalla Sip (dove irrobustii la voce prestando servizio al banco "Informazioni al pubblico";, mi iscrissi al Conservatorio "Giuseppe Verdi" ed entrai a far parte^del Coro della Rai (che però ho lasciato recentemente). Ora sto seguendo corsi di perfezionamento vocale e artistico sia con Elvira de Hidalgo, il celebre soprano spagnolo maestra della Callas, sia con il bravo maestro Eros Cassardo. Faccio insomma tutto quanto ritengo necessario, per non sciupare la mia predisposizione al canto così lungamente coltivata, e di conseguenza per affrontare con qualche, fondata speranza di-successo la professione». Professione certamente ardua, i cui rischi la Bocchino intende però correre con i piedi saldamente piantati in terra, da buona piemontese, senza nutrire eccessive illusioni ma al tempo stesso giustamente consapevole delle proprie possibilità. Le quali, per la verità, non risultano affatto scarse, essendo affidate essenzialmente a un dolce timbro di soprano lirico, omogeneo lungo la gamma estesa fino al re acuto, a una buona tecnica e infine a risorse di gusto e di stile, che sembrano inserire la Bocchino nel filone diciamo così « ricciarelliano ». Del resto, a settembre, la belliniana Elvira dei Puritani (personaggio che la Bocchino interpreterà al Nuovo di Milano quale vincitore del Concorso ASXI.CO.) costituirà un banco di prova più che adeguato per saggiare le reali possibilità di questo giovane soprano torinese. «Certo — aggiunge lei — il mio sogno piii immediato è quello di potermi fare ascoltare al nostro Regio in qualche parte un po' più importante delle particine di fianco finora sostenute ». Resterà un sogno? Auguriamoci di no. 'Giorgio "Gi io Guàterzì Stivane Bocchino l'interprete pùeciniana premiata al concorso vocale di Peschiera

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