Riattivata la maggior parte delle linee telefoniche e dell'energia elettrica distrutte dal crollo del ponte

Riattivata la maggior parte delle linee telefoniche e dell'energia elettrica distrutte dal crollo del ponte Le squadre di tecnici hanno lavorato notte e giorno sotto la pioggia Riattivata la maggior parte delle linee telefoniche e dell'energia elettrica distrutte dal crollo del ponte Bloccata l'erogazione del metano in attesa di ancorare il tubo sospeso nel vuoto - Riaperta l'autostrada per Milano Duro lavoro dei vigili del fuoco per sgomberare le cantine allagate • Drammatica situazione nelle elementari di Settimo Dopo 48 ore di lavoro ininterrotto delle squadre della Sip, Azienda elettrica, Italgas e dei vigili del fuoco, la situazione è ritornata quasi normale in città. Ieri mattina alle 9 è stata riaperta al traffico l'autostrada per Milano che era interrotta nei due sensi da Settimo a Torino e nella direzione per Milano da Settimo a Brandizzo. Un centinaio di automobili erano rimaste bloccate dall'acqua che in alcuni tratti aveva raggiunto il mezzo metro. «A Torino restano alcune centinaia di cantine allagate — dice l'ing. Alessandro Volpini, ispettore del vigili del fuoco —. A Settimo, nelle zone pir basse, c'è ancora molta acqua. Negli scantinati e nei "garage" il livello arriva fino a due o tre metri. In via Pastrengo, in via dei Partigiani e in via Pietro Micca — continua l'ingegnere — le cabine elettriche sono sommerse e i caseggiati senza luce. La palestra e la biblioteca della nuova scuola elementare sono inondate, 40 squadre stanno lavorando alacremente per svuotarle». «Il servizio è stato ripristinato quasi totalmente — dice l'ing. Buelli, dirigente dell'Azienda elettrica —. Quando venerdì notte è cominciato a piovere il personale era già partito per il fine settimana e potevamo disporre delle squadre in normale servizio. Abbiamo faticato ad organizzare delle squadre speciali. I risultati sono stati superiori alle previsioni». La rete elettrica è stata danneggiata nelle zone di Leini e di Settimo. Situazione delicata per le fabbriche della valle di Lanzo che si servono del metano. In seguito al crollo del ponte sulla Stura a Venaria, su cui passa anche il metanodotto, i tecnici dell'Italgas hanno dovuto interrompere l'erogazione per scongiurare pericoli. La condotta, del diametro di 30 centimetri, non è stata trascinata dal crollo ma ondeggia paurosamente nel vuoto. Al più pre- sto verrà ancorata con funi ■metalliche speciali che sono state richieste agli impianti di Cervinia. Ora si studierà il sistema per far scavalcare senza pericolo il torrente al metanodotto e alle tubazioni dell'acquedotto che scendono dal Pian della Mussa, ora inutilizzabili. Il lavoro più duro è stato forse quello svolto dalle squadre della Sip. Sul ponte di Venaria passava un grosso cavo con 1000 linee telefoniche tra cui quella che collega l'aeroporto di Caselle a Torino. Sotto la pioggia i tecnici hanno collegato le due sponde del torrente con cavi d'acciaio lanciati per mezzo di razzi poi vi hanno fissato un cavo della stessa portata di quello tranciato. Sono stati ripristinati per primi i contatti con l'aeroporto, col poligono militare e con l'ufficio meteorologico. Alle 18 restavano ancora isolate da Torino: Lanzo, Ceres, Cirié, Rivarolo e l'alta valle di Lanzo. «Non è un lavoro da poco — dice il perito della Sip, signor Eirale — saldare 1000 terminali. Sono due giorni che non dormo e come me l'intera squadra». In città ieri sera era ancora isolata la zona del Lingotto e qualche caseggiato il cui armadio di derivazione era stato sommerso dall'acqua. In una scuola elementare di Settimo l'acqua ha invaso le aule e sommerso i banchi Riattivata la maggior parte delle linee telefoniche e dell'energia elettrica distrutte dal crollo del ponte Le squadre di tecnici hanno lavorato notte e giorno sotto la pioggia Riattivata la maggior parte delle linee telefoniche e dell'energia elettrica distrutte dal crollo del ponte Bloccata l'erogazione del metano in attesa di ancorare il tubo sospeso nel vuoto - Riaperta l'autostrada per Milano Duro lavoro dei vigili del fuoco per sgomberare le cantine allagate • Drammatica situazione nelle elementari di Settimo Dopo 48 ore di lavoro ininterrotto delle squadre della Sip, Azienda elettrica, Italgas e dei vigili del fuoco, la situazione è ritornata quasi normale in città. Ieri mattina alle 9 è stata riaperta al traffico l'autostrada per Milano che era interrotta nei due sensi da Settimo a Torino e nella direzione per Milano da Settimo a Brandizzo. Un centinaio di automobili erano rimaste bloccate dall'acqua che in alcuni tratti aveva raggiunto il mezzo metro. «A Torino restano alcune centinaia di cantine allagate — dice l'ing. Alessandro Volpini, ispettore del vigili del fuoco —. A Settimo, nelle zone pir basse, c'è ancora molta acqua. Negli scantinati e nei "garage" il livello arriva fino a due o tre metri. In via Pastrengo, in via dei Partigiani e in via Pietro Micca — continua l'ingegnere — le cabine elettriche sono sommerse e i caseggiati senza luce. La palestra e la biblioteca della nuova scuola elementare sono inondate, 40 squadre stanno lavorando alacremente per svuotarle». «Il servizio è stato ripristinato quasi totalmente — dice l'ing. Buelli, dirigente dell'Azienda elettrica —. Quando venerdì notte è cominciato a piovere il personale era già partito per il fine settimana e potevamo disporre delle squadre in normale servizio. Abbiamo faticato ad organizzare delle squadre speciali. I risultati sono stati superiori alle previsioni». La rete elettrica è stata danneggiata nelle zone di Leini e di Settimo. Situazione delicata per le fabbriche della valle di Lanzo che si servono del metano. In seguito al crollo del ponte sulla Stura a Venaria, su cui passa anche il metanodotto, i tecnici dell'Italgas hanno dovuto interrompere l'erogazione per scongiurare pericoli. La condotta, del diametro di 30 centimetri, non è stata trascinata dal crollo ma ondeggia paurosamente nel vuoto. Al più pre- sto verrà ancorata con funi ■metalliche speciali che sono state richieste agli impianti di Cervinia. Ora si studierà il sistema per far scavalcare senza pericolo il torrente al metanodotto e alle tubazioni dell'acquedotto che scendono dal Pian della Mussa, ora inutilizzabili. Il lavoro più duro è stato forse quello svolto dalle squadre della Sip. Sul ponte di Venaria passava un grosso cavo con 1000 linee telefoniche tra cui quella che collega l'aeroporto di Caselle a Torino. Sotto la pioggia i tecnici hanno collegato le due sponde del torrente con cavi d'acciaio lanciati per mezzo di razzi poi vi hanno fissato un cavo della stessa portata di quello tranciato. Sono stati ripristinati per primi i contatti con l'aeroporto, col poligono militare e con l'ufficio meteorologico. Alle 18 restavano ancora isolate da Torino: Lanzo, Ceres, Cirié, Rivarolo e l'alta valle di Lanzo. «Non è un lavoro da poco — dice il perito della Sip, signor Eirale — saldare 1000 terminali. Sono due giorni che non dormo e come me l'intera squadra». In città ieri sera era ancora isolata la zona del Lingotto e qualche caseggiato il cui armadio di derivazione era stato sommerso dall'acqua. In una scuola elementare di Settimo l'acqua ha invaso le aule e sommerso i banchi

Persone citate: Alessandro Volpini, Buelli, Ceres