Il presidente Colucci dichiara "Crede sia finita con Monza"

Il presidente Colucci dichiara "Crede sia finita con Monza" Il presidente Colucci dichiara "Crede sia finita con Monza" (g. vigl.) Il presidente della federazione motociclistica Ferruccio Colucci è a Roma. Lo rintracciamo telefonicamente e sulla tragica vicenda di Monza ha Informazioni scarse, quelle che ha dato la radio e nulla più. — Presidente perché avete dato il permesso di tornare a correre a Monza? «Ci hanno assicurato che le condizioni di sicurezza erano ottime: l'asfalto nuovo, le balle di paglia in numero eguale a quelle messe in opera per il Gran Premio». — U corridore Montanari ha dichiarato che l'asfalto presentava molti dlslivelli, addirittura buchi, non era affatto nuovo. «Non so, a noi avevano as¬ sicurato che sarebbe stato rifatto». — Ma al Gran Premio le misure di sicurezza non erano state sufficienti. «La fatalità, lei capisce, e poi le macchine, ecco la colpa è delle macchine, troppo potenti, troppo veloci. Anche su strada vanno macchine enormi». — C'era olio sulla pista la volta passata e forse anche questa. «Queste sono versioni contrastanti. Non si sa ancora, l'inchiesta non è conclusa per allora, non è nemmeno cominciata adesso». — Perché la federazione non era rappresentata a Monza? «Io non posso essere dappertutto. Abbiamo avuto sa¬ bato un consiglio di presidenza e poi Zoboli è partito per Milano dove avrebbe assistito alla corsa. E poi c'erano gli organizzatori, sono autosufficienU». — Questi organizzatori hanno provocato i piloti con un comunicato offensivo. «Forse i piloti hanno sbagliato davvero». — Presidente non pensa che sia finito il tempo della «fatalità», degli «errori dei piloti», non crede che sia il momento di affrontare la situazione senza più nascondere la testa sotto la sabbia? «Non so cosa dire. Forse faremo una riunione di consiglio domani o dopo. Cosi di botto potrei dire che a Monza non correremo più. Ecco tutto». Il presidente Colucci dichiara "Crede sia finita con Monza" Il presidente Colucci dichiara "Crede sia finita con Monza" (g. vigl.) Il presidente della federazione motociclistica Ferruccio Colucci è a Roma. Lo rintracciamo telefonicamente e sulla tragica vicenda di Monza ha Informazioni scarse, quelle che ha dato la radio e nulla più. — Presidente perché avete dato il permesso di tornare a correre a Monza? «Ci hanno assicurato che le condizioni di sicurezza erano ottime: l'asfalto nuovo, le balle di paglia in numero eguale a quelle messe in opera per il Gran Premio». — U corridore Montanari ha dichiarato che l'asfalto presentava molti dlslivelli, addirittura buchi, non era affatto nuovo. «Non so, a noi avevano as¬ sicurato che sarebbe stato rifatto». — Ma al Gran Premio le misure di sicurezza non erano state sufficienti. «La fatalità, lei capisce, e poi le macchine, ecco la colpa è delle macchine, troppo potenti, troppo veloci. Anche su strada vanno macchine enormi». — C'era olio sulla pista la volta passata e forse anche questa. «Queste sono versioni contrastanti. Non si sa ancora, l'inchiesta non è conclusa per allora, non è nemmeno cominciata adesso». — Perché la federazione non era rappresentata a Monza? «Io non posso essere dappertutto. Abbiamo avuto sa¬ bato un consiglio di presidenza e poi Zoboli è partito per Milano dove avrebbe assistito alla corsa. E poi c'erano gli organizzatori, sono autosufficienU». — Questi organizzatori hanno provocato i piloti con un comunicato offensivo. «Forse i piloti hanno sbagliato davvero». — Presidente non pensa che sia finito il tempo della «fatalità», degli «errori dei piloti», non crede che sia il momento di affrontare la situazione senza più nascondere la testa sotto la sabbia? «Non so cosa dire. Forse faremo una riunione di consiglio domani o dopo. Cosi di botto potrei dire che a Monza non correremo più. Ecco tutto».

Persone citate: Colucci, Ferruccio Colucci, Zoboli

Luoghi citati: Milano, Monza, Roma