Un Barbiere estivo applaudito al Regio
Un Barbiere estivo applaudito al Regio Con la nuova Compagnia Musicoteatro Un Barbiere estivo applaudito al Regio Mario Braggio dirige Rossini, con la Pizzo e Romero Dopo una girandola di fortunate repliche in provincia, giunge a Torino questo Barbiere allestito dalla compagnia Musicoteatro e presentato al Regio nell'ambito della Stagione Estiva 1973: spettacolo di buon livello tradizionale, condotto musicalmente sull'edizione critica di Alberto Zedda che ripulisce la partitura dagli abusi e dalle interpolazioni correnti restituendole l'autentica dimensione vocale e strumentale. Peccato che la pai-te di Rosina venga qui affidata ad un soprano leggero (la pur brava Rosetta Pizzo) e non ad un contralto come vuole l'originale e postula il carattere del personaggio. Per il resto l'esecuzione segue fedelmente la versione Zedda; ed infatti s'avverte un'inconsueta trasparenza orchestrale, con una leggerezza mozartiana nei timbri ed una generale dimensione fonica di carattere tardo Settecento. Storicamente il lavoro di Zedda ha il pregio di restituire attendibilità psicologica a vicenda e personaggi eliminando quelle deformazioni farsesche e caricaturali che una certa concezione interpretativa ha immesso nell'uso corrente. Si rinfresca così il fascino di questo capolavoro dove l'opera buffa che oscilla tra commedia e farsa vanta caratteri ben definiti ma sempre pronti a slittare e ad annullarsi in quella sorta di ebbrezza ritmica e sonora che tutto travolge e brucia in se stessa. La resa di questa bivalenza espressiva che da una parte guarda a Mozart e dall'altra porta all'apoteosi la tradizione tutta italiana dell'opera buffa costituisce forse per l'interprete l'impegno più arduo. L'esecuzione dell'altra sera non mirava a tanto ma aveva tutti i numeri per riuscire divertente e godibilissima. Ben affiatata la compagnia di canto con Angelo Romero che disegna un Figaro-mattatore e vocalmente molto pregevole, Angelo Nosotti buon Bartolo, Renzo Casellato e Francesco Signor molto a posto nelle parti di Almaviva e di Basilio; come Rosina avevamo Rosetta Pizzo dotata di gran de agilità vocale e molta limpidezza (cosa rara) nell'articolazione delle colorature; sul podio, Mario Braggio. Spigliata la regia di Vera Bertinetti che vede il Figaro rossiniano essenzialmente come « opera burla » e tien desta l'attenzione del pubblico con alcune spassose trovate, mentre un po' improbabili sono parse le scene di Tito Varisco dominate da una preoccupante con La soprano Rosetta Pizzo fusione tra interni ed esterni. Il pubblico che affollava il teatro ha decretato un bel successo a tutti gli artefici della serata. p. gali. mento con gli enti locali per la realizzazione di una rassegna cinematografica. In un comunicato emesso dopo la riunione si legge: « / presenti concordano sulla posizione, del resto già espressa dagli autori, riguardo alla loro disponibilità verso una eventuale manifestazione cinematografica promossa dall'ente biennale, da gestire unitariamente con le forze che si sono battute per il rinnovamento e la democratizzazione della istituzione. Queste rappresentano le uniche forze del Paese che potrebbero recuperare i tempi perduti, ferme restando naturalmente le condizioni poste dagli autori nel loro incontro con il sindaco, e che potrebbero garantire alla rassegna dignità e livelli che innovino una tradizione che non può essere degradata ulteriormente coinvolgendo le " disponibilità " e i collegamenti della cultura democratica e antifascista nell'impegno di attuazione. La manifestazione costituirebbe un ponte verso una nuova biennale trasformata nelle strutture e nei contenuti ». (Ansa) Ai Parco Rignon mlgd«pslenltsmdprdlcrintmgsttn Un Barbiere estivo applaudito al Regio Con la nuova Compagnia Musicoteatro Un Barbiere estivo applaudito al Regio Mario Braggio dirige Rossini, con la Pizzo e Romero Dopo una girandola di fortunate repliche in provincia, giunge a Torino questo Barbiere allestito dalla compagnia Musicoteatro e presentato al Regio nell'ambito della Stagione Estiva 1973: spettacolo di buon livello tradizionale, condotto musicalmente sull'edizione critica di Alberto Zedda che ripulisce la partitura dagli abusi e dalle interpolazioni correnti restituendole l'autentica dimensione vocale e strumentale. Peccato che la pai-te di Rosina venga qui affidata ad un soprano leggero (la pur brava Rosetta Pizzo) e non ad un contralto come vuole l'originale e postula il carattere del personaggio. Per il resto l'esecuzione segue fedelmente la versione Zedda; ed infatti s'avverte un'inconsueta trasparenza orchestrale, con una leggerezza mozartiana nei timbri ed una generale dimensione fonica di carattere tardo Settecento. Storicamente il lavoro di Zedda ha il pregio di restituire attendibilità psicologica a vicenda e personaggi eliminando quelle deformazioni farsesche e caricaturali che una certa concezione interpretativa ha immesso nell'uso corrente. Si rinfresca così il fascino di questo capolavoro dove l'opera buffa che oscilla tra commedia e farsa vanta caratteri ben definiti ma sempre pronti a slittare e ad annullarsi in quella sorta di ebbrezza ritmica e sonora che tutto travolge e brucia in se stessa. La resa di questa bivalenza espressiva che da una parte guarda a Mozart e dall'altra porta all'apoteosi la tradizione tutta italiana dell'opera buffa costituisce forse per l'interprete l'impegno più arduo. L'esecuzione dell'altra sera non mirava a tanto ma aveva tutti i numeri per riuscire divertente e godibilissima. Ben affiatata la compagnia di canto con Angelo Romero che disegna un Figaro-mattatore e vocalmente molto pregevole, Angelo Nosotti buon Bartolo, Renzo Casellato e Francesco Signor molto a posto nelle parti di Almaviva e di Basilio; come Rosina avevamo Rosetta Pizzo dotata di gran de agilità vocale e molta limpidezza (cosa rara) nell'articolazione delle colorature; sul podio, Mario Braggio. Spigliata la regia di Vera Bertinetti che vede il Figaro rossiniano essenzialmente come « opera burla » e tien desta l'attenzione del pubblico con alcune spassose trovate, mentre un po' improbabili sono parse le scene di Tito Varisco dominate da una preoccupante con La soprano Rosetta Pizzo fusione tra interni ed esterni. Il pubblico che affollava il teatro ha decretato un bel successo a tutti gli artefici della serata. p. gali. mento con gli enti locali per la realizzazione di una rassegna cinematografica. In un comunicato emesso dopo la riunione si legge: « / presenti concordano sulla posizione, del resto già espressa dagli autori, riguardo alla loro disponibilità verso una eventuale manifestazione cinematografica promossa dall'ente biennale, da gestire unitariamente con le forze che si sono battute per il rinnovamento e la democratizzazione della istituzione. Queste rappresentano le uniche forze del Paese che potrebbero recuperare i tempi perduti, ferme restando naturalmente le condizioni poste dagli autori nel loro incontro con il sindaco, e che potrebbero garantire alla rassegna dignità e livelli che innovino una tradizione che non può essere degradata ulteriormente coinvolgendo le " disponibilità " e i collegamenti della cultura democratica e antifascista nell'impegno di attuazione. La manifestazione costituirebbe un ponte verso una nuova biennale trasformata nelle strutture e nei contenuti ». (Ansa) Ai Parco Rignon mlgd«pslenltsmdprdlcrintmgsttn
Luoghi citati: Torino
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