Monza: altra catastrofe muoiono tre motociclisti

Monza: altra catastrofe muoiono tre motociclisti Nel punto in cui s'uccisero Pasolini e Saarinen Monza: altra catastrofe muoiono tre motociclisti Un pilota sbanda, forse su una macchia d'olio: altri quattro finiscono nel tragico groviglio - Tra le vittime Renato Galtrucco, figlio del proprietario di una nota azienda di tessuti - L'autodromo sotto sequestro (Dal nostro corrispondente) Monza, 8 luglio. Altri tre motociclisti morti a Monza, durante una gara, nello stesso punto in cui il 20 maggio morirono il pilota finlandese Jamo Saarinen e l'italiano Renzo Pasolini. Oggi si correva la quarta edizione della « 500 km », corsa riservata a motociclette di grossa cilindrata. L'incidente è avvenuto al quarto giro, dopo che la parte iniziale della corsa aveva già selezionato due grupponi. Nel secondo, distanziato alcune centinaia di metri dal primo, era in testa Renzo Colombini (20 anni), seguito a pochi passi da Vittorio Altrocchi, 31 anni, Gaudenzio Protto, Renato Galtrucj, 35 anni (figlio del proprietario di un'azienda di tessuti) e Carlo Chionio, 25 anni. Secondo i primi accertamenti, Renzo Colombini è improvvisamente sbandato finendo a terra, trascinando nella rovinosa caduta anche i piloti che lo seguivano. Renato Galtrucco, Carlo Chiono e Renzo Colombini sono stati trasportati all'ospedale San Gerardo di Monza. Galtrucco e Colombini sono morti pochi istanti dopo il ricovero in camera di rianimazione. Mezz'ora più tardi ha cessato di vivere anche Carlo Chionio, che era stato ricoverato nello stesso ospedale per lo sfondamento della cassa toracica. Vittorio Altrocchi, che al momento dell'incidente si trovava subito dietro Gaitrucco, a quattro-cinque metri di distanza, ha cercato di evitare il compagno di corsa puntando diritto verso le balle di paglia messe a protezione del guard-rail. La moto si è schiantata contro lo sbarramento metallico; il pilota, sbalzato di sella, ha compiuto un volo di alcuni metri finendo in un cespuglio: ha riportato solo un grosso ematoma al lato sinistro del viso. Gaudenzio Protto, invece, se l'è cavata solo con un pauroso ruzzolone, senza conseguenze. La corsa era partita alle 9,30. Già alla fine del secondo giro si erano registrati i primi inconvenienti. Vanni Blegi, che avrebbe dovuto correre nella « 500 km » con Galtrucco, era stato costretto a fermarsi subito dopo aver completato il secondo giro per noie alla sua Honda. Ettore Tosolini, che si trovava dietro Blegi, ha raccontato di aver visto la moto del corridore lasciare dietro di sé una lunga scia di fumo, caratteristica di una perdita d'olio. Potrebbe essere la causa dell'improvvisa sbandata di Colombini. « Ero dietro Colombini — racconta Altrocchi — e ad un certo momento l'ho visto sbandare leggermente. La sua moto ad un tratto è scivolata, rotolando sull'asfalto. Colombini è stato catapultato a terra. Me lo sono trovato davanti alla ruota all'improvviso. Ho pensato che l'unica cosa da farsi per evitare di investirlo era quella di tentare il tutto per tutto: ho puntato contro le balle di paglia. Ho sentito un gran colpo, poi non ricordo niente ». La meccanica dell'incidente per ora non è stata accertata. E' presumibile comunque che tutti gli altri corridori che seguivano Colombini e Altrocchi non abbiano avuto il tempo o la possibilità di correggere la traiettoria e siano finiti nel tragico groviglio. Sul curvone si è portata immediatamente un'ambulanza della Croce Rossa in servizio sulla pista e un'auto dei carabinieri. Un ufficiale dell'arma, il ten. Franco Repetti, è stato uno fra i primi a soccorrere i piloti. Ha caricato Altrocchi sulla sua macchina e l'ha accompagnato al pronto soccorso. Con un'ambulanza, invece, sono stati por¬ tati all'ospedale Galtrucco, Colombini e Chionio. All'autodromo sono accorsi il procuratore della Repubblica di Monza dott. Luigi Recupero e il sostituto dott. Renato Rodrorf, che hanno diretto la prima fase dell'inchiesta giudiziaria. I due magistrati hanno effettuato un sopralluogo sulla pista controllando in particolare il manto stradale, rifatto in più punti del tracciato e in modo particolare all'ingresso del curvone. Il dott. Recupero ha quindi dichiarato la pista sotto sequestro, poi si è incontrato con i responsabili del Moto club di Milano, organizzatori della corsa. La riunione è durata circa un'ora. Le motociclette coinvolte nel sanguinoso groviglio sono state caricate su furgoncini e ricoverate nel box n. 2 del recinto rimesse, a disposizione dell'autorità inquiren¬ te. Nel box a fianco, contrassegnato con il n. 1, si trovano ancora le moto di Pasolini e Saarinen. I corpi dei tre sfortunati piloti sono stati composti nella camera mortuaria dell'ospedale S. Gerardo, dove nel pomeriggio si sono recati i familiari per l'estremo saluto. Erano venuti a Monza per sostenerli nella gara. g- a. A pag. 9 altri servizi e fotografie dell'incidente TRACCE DI {FRENATE! {MACCHIA WOUOM MAGISTRATI E | TECMCIPER 1 ILSOPRALLUOGO TRACCE DI &STRISCIATEÌ La pista dell'autodromo di Monza è una tragica trappola: ma gli organizzatori continuano a trovare piloti che sfiorano i 200 chilometri all'ora e vi perdono la vita Monza: altra catastrofe muoiono tre motociclisti Nel punto in cui s'uccisero Pasolini e Saarinen Monza: altra catastrofe muoiono tre motociclisti Un pilota sbanda, forse su una macchia d'olio: altri quattro finiscono nel tragico groviglio - Tra le vittime Renato Galtrucco, figlio del proprietario di una nota azienda di tessuti - L'autodromo sotto sequestro (Dal nostro corrispondente) Monza, 8 luglio. Altri tre motociclisti morti a Monza, durante una gara, nello stesso punto in cui il 20 maggio morirono il pilota finlandese Jamo Saarinen e l'italiano Renzo Pasolini. Oggi si correva la quarta edizione della « 500 km », corsa riservata a motociclette di grossa cilindrata. L'incidente è avvenuto al quarto giro, dopo che la parte iniziale della corsa aveva già selezionato due grupponi. Nel secondo, distanziato alcune centinaia di metri dal primo, era in testa Renzo Colombini (20 anni), seguito a pochi passi da Vittorio Altrocchi, 31 anni, Gaudenzio Protto, Renato Galtrucj, 35 anni (figlio del proprietario di un'azienda di tessuti) e Carlo Chionio, 25 anni. Secondo i primi accertamenti, Renzo Colombini è improvvisamente sbandato finendo a terra, trascinando nella rovinosa caduta anche i piloti che lo seguivano. Renato Galtrucco, Carlo Chiono e Renzo Colombini sono stati trasportati all'ospedale San Gerardo di Monza. Galtrucco e Colombini sono morti pochi istanti dopo il ricovero in camera di rianimazione. Mezz'ora più tardi ha cessato di vivere anche Carlo Chionio, che era stato ricoverato nello stesso ospedale per lo sfondamento della cassa toracica. Vittorio Altrocchi, che al momento dell'incidente si trovava subito dietro Gaitrucco, a quattro-cinque metri di distanza, ha cercato di evitare il compagno di corsa puntando diritto verso le balle di paglia messe a protezione del guard-rail. La moto si è schiantata contro lo sbarramento metallico; il pilota, sbalzato di sella, ha compiuto un volo di alcuni metri finendo in un cespuglio: ha riportato solo un grosso ematoma al lato sinistro del viso. Gaudenzio Protto, invece, se l'è cavata solo con un pauroso ruzzolone, senza conseguenze. La corsa era partita alle 9,30. Già alla fine del secondo giro si erano registrati i primi inconvenienti. Vanni Blegi, che avrebbe dovuto correre nella « 500 km » con Galtrucco, era stato costretto a fermarsi subito dopo aver completato il secondo giro per noie alla sua Honda. Ettore Tosolini, che si trovava dietro Blegi, ha raccontato di aver visto la moto del corridore lasciare dietro di sé una lunga scia di fumo, caratteristica di una perdita d'olio. Potrebbe essere la causa dell'improvvisa sbandata di Colombini. « Ero dietro Colombini — racconta Altrocchi — e ad un certo momento l'ho visto sbandare leggermente. La sua moto ad un tratto è scivolata, rotolando sull'asfalto. Colombini è stato catapultato a terra. Me lo sono trovato davanti alla ruota all'improvviso. Ho pensato che l'unica cosa da farsi per evitare di investirlo era quella di tentare il tutto per tutto: ho puntato contro le balle di paglia. Ho sentito un gran colpo, poi non ricordo niente ». La meccanica dell'incidente per ora non è stata accertata. E' presumibile comunque che tutti gli altri corridori che seguivano Colombini e Altrocchi non abbiano avuto il tempo o la possibilità di correggere la traiettoria e siano finiti nel tragico groviglio. Sul curvone si è portata immediatamente un'ambulanza della Croce Rossa in servizio sulla pista e un'auto dei carabinieri. Un ufficiale dell'arma, il ten. Franco Repetti, è stato uno fra i primi a soccorrere i piloti. Ha caricato Altrocchi sulla sua macchina e l'ha accompagnato al pronto soccorso. Con un'ambulanza, invece, sono stati por¬ tati all'ospedale Galtrucco, Colombini e Chionio. All'autodromo sono accorsi il procuratore della Repubblica di Monza dott. Luigi Recupero e il sostituto dott. Renato Rodrorf, che hanno diretto la prima fase dell'inchiesta giudiziaria. I due magistrati hanno effettuato un sopralluogo sulla pista controllando in particolare il manto stradale, rifatto in più punti del tracciato e in modo particolare all'ingresso del curvone. Il dott. Recupero ha quindi dichiarato la pista sotto sequestro, poi si è incontrato con i responsabili del Moto club di Milano, organizzatori della corsa. La riunione è durata circa un'ora. Le motociclette coinvolte nel sanguinoso groviglio sono state caricate su furgoncini e ricoverate nel box n. 2 del recinto rimesse, a disposizione dell'autorità inquiren¬ te. Nel box a fianco, contrassegnato con il n. 1, si trovano ancora le moto di Pasolini e Saarinen. I corpi dei tre sfortunati piloti sono stati composti nella camera mortuaria dell'ospedale S. Gerardo, dove nel pomeriggio si sono recati i familiari per l'estremo saluto. Erano venuti a Monza per sostenerli nella gara. g- a. A pag. 9 altri servizi e fotografie dell'incidente TRACCE DI {FRENATE! {MACCHIA WOUOM MAGISTRATI E | TECMCIPER 1 ILSOPRALLUOGO TRACCE DI &STRISCIATEÌ La pista dell'autodromo di Monza è una tragica trappola: ma gli organizzatori continuano a trovare piloti che sfiorano i 200 chilometri all'ora e vi perdono la vita

Luoghi citati: Milano, Monza