La miseria ed il terrore del fascismo moribondo

La miseria ed il terrore del fascismo moribondoCRONACA DELLA TELEVISIONE La miseria ed il terrore del fascismo moribondo In " Tragico '43 " rievocata la repubblica di Salò e la Resistenza Impressionante, angosciosa, drammatica la puntata di ieri di Tragico e glorioso '43. La puntata s'intitolava «La repubblica di Salò » ed era firmata da Corrado Stajano e Gianfranco Campigotto, con la consulenza di Alessandro Galante Garrone. Tema estremamente vasto e complesso, che la trasmissione, come di consueto, ha dovuto affrontare entro i limiti di sessanta minuti, angusti se si pensa alla quantità di cose da ricordare e da precisare. Ci sembra tuttavia che la puntata sia riuscita nel difficile intento di offrire un panorama il più possibile esatto di uno dei periodi più oscuri e dolorosi della nostra storia: sono stati rievocati i punti fondamentali, ossia la precarietà e la degenerazione del governo di Salò, già agonizzante sul nascere, completamente asservito ai nazisti e fondato sulla disperata violenza di chi si sente perduto; il crollo di Mussolini, ombra di se stesso; i rastrellamenti, gli arresti, le sevizie; la diffusa ostilità popolare, l'organizzazione della Resistenza sulle montagne, nelle città, nelle fabbriche («Gli scioperi degli operai italiani — scriveranno giornali stranieri — non hanno riscontro in nessun altro Paese domina to da Hitler»); e la vittoriosa lotta di liberazione. Tre, a nostro parere, i meriti della puntata che forse è stata, sino ad ora, la migliore della serie. Per cominciare, l'uso abbondante ma accorto di materiale di repertorio: citiamo i brani riguardanti i tentativi di ricostituzione di un nuovo esercito fascista, con sbandati e ragazzi di leva in sosta nei cortili delle caserme; e le immagini di Graziani (col tipico speaker littorio rigurgitante di retorica) e di un a n ù a à a , , e i i o e o i ; l n Mussolini vecchio e magro, tutt'occhi, che tiene udienza a Salò e poi va in Germania a passare in rassegna le quattro divisioni addestrate dai tedeschi, e che nel dicembre del 1944, a Milano, cerca l'ultima illusione con l'ultimo discorso « vibrante »... Poi, le interviste. Abbiamo avuto la ventura di ascoltare e di vedere ben pasciuti, ben vestiti e rasati, autorevolmente seduti alle loro scrivanie, nelle loro ricche dimore in Germania, l'ex generale Wolff, comandante delle forze antipartigiane in Italia, e l'ex colonnello Dollman che sorvegliava da vicino Mussolini, nonché l'ex generale Montagna capo della polizia fascista. Chiacchierone, mondano, molto disinvolto Dollman, gli altri due hanno badato a sottolineare la loro adamantina onestà: « Sì, ho condotto io le operazioni contro i partigiani — ha dichiarato con un certo tono risentito il camerata Wolff — ma posso assicurare che tali operazioni sono sempre state ispirate a principi di correttezza e cavalleria... ». Indi ha espresso un elogio nei confronti della « X Mas » di Valerio Borghese dicendo che era «molto ben integrata nei reparti tedeschi ». Dimesso, invece, l'ex generale Montagna: « Tutti mi erano contro... cosa potevo fare? Tedeschi contro... gli altri contro... ». All'osservazione che spesso i fascisti di Salò erano più accaniti e disumani degli stessi tedeschi, ha risposto prudentemente: « C'erano i faziosi anche da noi'.. ». Sull'altro fronte, la testimonianza di uno scampato alla banda Koch e ai campi d'eliminazione. Testimonianza agghiacciante di torture (cui assistevano gli attori Osvaldo Valenti e Luisa Fenda) e ad un dato momento l'intervistato, sopraffatto dal¬ l'emozione, ha abbassato il capo e ha taciuto. Infine, il commento (e qui, in particolare, si è avvertita la presenza di uno storico acuto e di un uomo civile come Galante Garrone): un commento piano, chiaro, preciso, scevro da enfasi, che ha concluso ribadendo un netto no al fascismo di ieri e al fascismo di oggi. ★ ★ Ha fatto seguito la quarta e ultima puntata de La voce con Frank Sinatra che stavolta si esibiva con Diahann Carroll e il complesso dei « Fifth Dimension »: in studio assieme a Teddy Reno e a Mazzoletti c'era l'attore Adolfo Celi che ha narrato di quando e come ha conosciuto Sinatra sul set. La serie — a parte il ritardo con cui queste registrazioni sono arrivate in Italia — ha costituito uno show d'eccezione e uno spettacolo tutto sommato piacevole che ha avuto la sua punta nella seconda settimana, con l'intervento di Ella Fitzgerald. Abbastanza veloci e sobri gli intermezzi di studio. Sì sono forse sentite troppe lodi all'indirizzo di Sinatra; ma si sa che « personali » di questo tipo non sfuggono mai ai toni encomiastici. Sul « secondo » ancora una serata di gran cagnara con Giochi senza frontiere e il congedo di una rubrica per amatori di cortometraggi di classe, Autoritratto dell'Inghilterra. * ★ Stasera sul « nazionale » un numero di Gli speciali degli altri e la terza puntata della rivistina Creola con Carlo Loffredo e Rossella Como. Il « secondo » sarà interamente occupato da una commedia leggera di Aldo De Benedetti, Da giovedì a giovedì, protagonisti Paola Quattrini e Armando Francioli. u. bz.