Una legge da rivedere

Una legge da rivedere Una legge da rivedere Lo afferma il ministro dell'Interno, Taviani, nella risposta ad un'interrogazione (Dalla redazione romana) Roma. 29 agosto. Il ministro dell'Interno, Taviani, riferisce oggi, in risposta ad una interrogazione del senatore Pastorino (de), sulle conclusioni della «richiesta d'informazioni» da lui rivolta, sabato, al prefetto di Alessandria per accertare eventuali responsabilità delle forze dell'ordine nell'arresto dei cinque ragazzi che avevano preso un melone (valore mille lire) in un campo, presso Viguzzolo. «Non sono emerse responsabilità a carico del brigadiere e dell'appuntato dei carabinieri di Viguzzolo, dice la risposta, in ordine agli adempimenti di loro competenza. In particolare il brigadiere comandante la stazione dei carabinieri sì è attivamente adoperato per ricondurre l'episodio alla sua effettiva dimensione». «D'altra parte, è evidente, prosegue Taviani, che non spettava ai suddetti carabinieri aver riguardo alla sproporzione esistente fra l'entità del fatto commesso dai cinque minorenni e la gravità delle conseguenti restrizioni previste dalla normativa vigente. Gli sviluppi della vicenda non riguardano, dunque, il ministero dell'Interno, rientrando nell'ambito della competenza dell'autorità giudiziaria ». Taviani prosegue sostenendo che, «a parte quanto potrà risultare al ministro della Giustizia in base alle informazioni da lui richieste, la vicenda richiama l'esigenza della modifica degli articoli 624 e seguenti del codice penale». Il ministro spiega che queste modifiche devono «differenziare la misura della pena ed escludere l'obbligo dell'arresto per le ipotesi di furti di minima entità e gravità, con particolare riguardo ai casi in cui siano stati commessi da minori». (Questa richiesta era stata sostenuta dal professor Giovanni Conso su Stampa Sera di lunedi scorso). Il ministro ricorda che, nella precedente legislatura, l'onorevole Pennacchini presentò una proposta di legge in materia e, precedentemente, le stesse modifiche erano state chieste dai senatori Chabod, Morino, Bartolomei, Valsecchi (de) e Guìlo (pei). La risposta di Taviani conclude con evidente riferimento ad una rapida approvazione delle modifiche: «Per evitare il ripetersi dì episodi come quello di cui alla presente interrogazione — qualora non fosse particolarmente rapido l'iter dell'intera riforma del codice penale e di procedura penale — si dovrà adottare un'apposita iniziativa legislativa, ispirata al criterio indicato. Posso assicurare che su ciò concorda pienamente il ministro di Grazia e Giustizia». Il "caso del melone"

Luoghi citati: Alessandria, Roma, Viguzzolo