I banditi chiusi nella camera blindata la polizia pronta a trapanare il muro

I banditi chiusi nella camera blindata la polizia pronta a trapanare il muro Terzo giorno d'assedio nella banca di Stoccolma I banditi chiusi nella camera blindata la polizia pronta a trapanare il muro Una delle ragazze in ostaggio si è forse innamorata del gangster e ha telefonato alla radio svedese, chiedendo che i poliziotti lascino andar via tutti - Olaf Palme prospetta la possibilità che Kristin sia stata costretta a parlare sotto la minaccia d'un mitra - Il governo svedese è in riunione permanente da 3 giorni (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 25 agosto Terza giornata di stato di assedio nella « city » di Stoccolma. Sei persone hanno trascorso il sabato nella camera blindata della Banca statale di credito ove si trovano le cassette di sicurezza, e con ogni probabilità uno degli ostaggi, una giovane e bella donna, ha « perso la testa» per i banditi. Sembra addirittura che nella camera blindata si siano svolte scene da orgia. Decine di agenti con le armi pronte a sparare hanno fatto irruzione nell'interno della banca, assediando la camera blindata. Centinaia di migliaia di curiosi hanno cercato di penetrare nella « city » per vedere cosa stava succedendo. Il premier Palme è rimasto nel palazzo della Cancelleria di Stato assieme al governo al completo. Palme e i suoi ministri non dormono e non vanno a casa da tre giorni. La situazione, in pratica, non si è sbloccata. Ma nelle ultime ventiquattr'ore sono successe un sacco di cose nuove. Ricapitoliamo brevemente: giovedì un bandito ha occupato il salone a pianterreno della Banca statale di credito prendendo diverse persone in ostaggio. Ha chiesto la liberazione di un gangster condannato all'ergastolo, che, sempre nella giornata di giovedì, lo ha potuto raggiungere nella banca. Poi ha chiesto una somma pari a circa 450 milioni di lire, una vettura, un aereo e la promessa di poter lasciare indisturbato la Svezia. La polizia l'ha accontentato in tutto, ma ha preteso la liberazione degli ostaggi. Il bandito ne aveva in mano una ventina, ma li ha rilasciati quasi tutti: ha trattenuto solo tre donne, impiegate della banca. Più tardi ha scoperto che un giovane funzionario si era nascosto dentro una cassaforte, e così gli ostaggi sono saliti a quattro. Ieri, la polizia era più che sicura che il bandito, il quale ha sempre parlato in inglese, fosse uno svedese-americano di 21 anni, noto per rapine a banche e uffici postali. Oggi, da foto scattate con il teleobiettivo attraverso i vetri della banca, la polizia ha cambiato parere. L'uomo che ha occupato la banca, ha detto il questore di Stoccolma, si era messo una parrucca e baffi finti per non farsi riconoscere. In effetti, si tratterebbe di un noto gangster di 32 anni, specialista in colpi a banche effettuati dì notte con ampio uso di dinamite. Arrestato un anno fa e condannato a sei anni di carcere, era rinchiuso nello stesso stabilimento di pena di Cloark Olofsson, l'uomo che ha fatto liberare. E' fuggito dal carcere due mesi or sono e ha preparato il colpo alla Banca statale di credito. Questo spiegherebbe perché, come prima condizione per liberare gli ostaggi, giovedì abbia richiesto la consegna dell'amico. La svolta più sensazionale nel complicato complesso dell'assedio ai due banditi è data in ogni caso dall'atteggiamento assunto nella notte da almeno uno degli ostaggi. Costoro, come detto, sono quattro, di cui tre donne. Queste ultime sono: Birgitta Lundblad, 31 anni, sposata e madre di due figli di 1 e 3 anni, Elisabet Oldgren, di 21 anni, una bella ragazza bionda figlia di un preside di scuola media residente a Halmstad; e infine Kristin Enmark, 23 anni, una stupenda donna dai capelli corvini e dagli occhi leggermente a mandorla. Proviene da una famìglia lappone e i suoi genitori accudiscono a diverse centinaia di renne nei territori della calotta polare artica. Kristin, a Stoccolma da qualche mese, ha poche amicizie. I suoi colleghi la descrivono come una ragazza assai riservata. Ebbene, Kristin questa notte ha telefonato alla radio svedese e ha perorato la causa degli uomini che la tengono prigioniera nella banca. Si è scagliata contro il primo ministro, la polizia e la società intera. Ha detto che, se non viene permesso alle persone rinchiuse nella banca di andarsene indisturbate, pub succedere un bagno di sangue e la colpa in questo caso ricadrebbe su Palme, la polizia e il governo. Stamane ha richiamato la radio e ha detto di Olofsson: «Con lui andrei in capo al mondo. Si tratta di un uomo meraviglioso. Nessuno qui piange o si dispera. Ci troviamo benissimo. Abbiamo da mangiare, da bere e ci divertiamo un mondo giocando a poker. Lasciateci partire tutti assieme evitando che vengano usate le armi. Vogliamo solo andarcene». Le parole di Kristin e i colloqui attraverso la porta blindata tra uno dei banditi e il questore confermerebbero che, nel locale ove si trovano le cassette di sicurezza, sono accadute cose alquanto strane, viste le circostanze. Olofsson, dice la polizia, è specialista nell'arte della seduzione, tant'è vero che riceveva in carcere almeno venti lettere al giorno da giovani donne innamorate di lui. Nel corso di ben tre evasioni, ha sempre trovato protezione e rifugio presso donne di ogni età e condizione. Non ci sarebbe da stupirsi, pertanto, che sia riuscito a far innamorare di sé la giovane Kristin. Al telefono, Kristin ha detto pure che sta cercando di convincere Elisabet a collaborare con lei. Le due ragazze lavorano alla stessa scrivania e sono abbastanza amiche. Le parole di Kristin hanno sollevato l'indignazione del padre di Elisabet, che è piombato a Stoccolma col primo aereo, offrendosi come ostaggio al posto della figlia. Naturalmente, i banditi hanno respinto lo scambio. Il premier Palme, chiamato direttamente in causa, ha cercato di evitare dichiarazioni azzardate, anche se ha prospettato l'eventualità che Kristin sia costretta a parlare come vogliono i banditi sotto la minaccia di un mitra. Chi però ha sentito la ragazza alla radio non può dubitare del suo entusiasmo per la nuova causa. Nella notte, le sei persone, tre uomini e tre donne, sono praticamente scomparse dalla vista di tutti. Infatti, hanno preso posto nella camera blindata chiudendo per bene la grossa porta. Al di fuori i banditi avevano piazzato parecchie cariche di dinamite, il che ha sconsigliato alla polizia d'intervenire. In precedenza, era stato servito tutto un complesso di cibi e bevande, sigarette e cioccolato a non finire. I banditi avevano poi preteso materassi e coperte. Il tutto sempre con la minaccia di far fuori gli ostaggi, qualora quanto consegnato non fosse stato di loro gradimento. Attorno alla banca sono state sistemate decine e decine di sacchi di sabbia. Sul posto sono state fatte arrivare apparecchiature per il taglio ossìdrico e un grosso trapano elettrico. Il questore non ha voluto spiegare a cosa deve servire il tutto. I sacchi di sabbia sarebbero per la protezione degli agenti in caso di sparatoria. Questo perché la polizia, su ordine del governo, pretende la consegna degli ostaggi come condizione assoluta per lasciar partire i banditi. Secondo altre voci, i banditi avrebbero manifestato l'intenzione di chiudersi per lungo tempo, sempre con gli ostaggi, nella camera blindata, facendosi però servire cibo e bevande, in modo che gli ostaggi non patiscano. La polizia sarebbe perciò dell'idea di praticare fori nelle pareti della camera blindata stessa. E' chiaro, in ogni caso, che la situazione è ormai paradossale, oltreché drammatica. Drammatica soprattutto per due degli ostaggi: il giovane funzionario e la giovane mamma, dei quali si sa ben poco. Entrambi hanno potuto telefonare a casa una sola volta. Walter Rosboch

Persone citate: Kristin Enmark, Olaf Palme, Olofsson, Palme, Walter Rosboch

Luoghi citati: Halmstad, Stoccolma, Svezia