Quest'anno molti vini delle Lunghe saranno da tenere in "collezione,, di Piero Cerati

Quest'anno molti vini delle Lunghe saranno da tenere in "collezione,, Quest'anno molti vini delle Lunghe saranno da tenere in "collezione,, La prossima vendemmia potrebbe uguagliare quelle ottime del 1961 e del 1964 (Dal nostro inviato speciale) Alba, 25 agosto. L'ultimo sole di agosto rinvigorisce i grappoli nei vigneti delle Langhe. Quest'anno si va in pellegrinaggio tra i filari a cuor contento: la vendemmia sarà ottima, il vino da marcare. Azzardiamo un'ipotesi: 1961 0 1964, superiore di certo al '71, che già fu annata più che discreta. Se pioverà tre-quattro giorni, ma con saggezza, nella prima decade di settembre, la maturazione sarà completa per 1 nebbioli; per barbere e dolcetti occorrerebbe uno spruzzo a fine agosto. Gli agricoltori sanno che ormai non è più tempo di grandinate, ma non azzardano previsioni, hanno il timore che la collera della natura possa in pochi giorni distruggere il lavoro d'una stagione. « Parleremo quando l'uva sarà in cascina o il vino nelle botti ». Ma qualcosa si può prevedere; se il decorso della maturazione continuerà regolare, come sino ad oggi, le uve moscato saranno pagate sul mercato duemila lire il miria, i nebbioli da barolo e barbaresco tremila lire (ma c'è chi sostiene che potranno raggiungere le 3500), il dolcetto 2 mila lire. Il prezzo del moscato è quasi sempre frutto di un accordo tra grandi aziende vinicole e sindacati dei produttori, quindi ogni anno fa storia a sé; più libero e affidato alla contrattazione privata il nebbiolo da barolo e barbaresco, pagato l'anno scorso 2000-2200 lire il miria, e il dolcetto, che nel 1972 raggiunse le 1500-1800. L'assessore provinciale all'agricoltura, Oddero, conferma: « La vendemmia sarà molto buona, giudicando in base alle condizioni attuali; la valutazione favorevole riguarda la qualità, un po' meno la quantità: come avviene in tutte le annate record ». Le uve pregiate della Langa, raccolte in settembre-ottobre, diventeranno vino commerciabile tra un anno (barbera), due (barbaresco), tre (barolo): ma quest'inverno che cosa berremo? E quanto pagheremo la bottiglia? Lasciamo parlare il sindaco di Castiglione Falletto, Rivera, e l'enotecnico Brovia, delle Cantine Terre del Barolo (560 soci, 750 ettari di vigneto a coltura specializzata). «Quest'anno è in vendita il Barolo | 1969, da giugno si potrà bere i il prodotto del 1970 — spiega Brovia — anche il vino rientra nel blocco dei prezzi in base al listino del 16 luglio, è libero invece di fare aumenti chi fornisce le materie sussidiarie all'imbottigliamento: cartoni per imballaggio, turaccioli, etichette, bottiglie, trasporti. Da ottobre, quindi, scaduto il blocco, il vino costerà più caro ». Contribuirà in parte agli aumenti (2050 lire la bottiglia? Nessuno fa previsioni) la strepitosa vendemmia, che farà alzare il costo del vino lasciato in botte, piccole quantità poiché mi assicurano che non esistono più scorte di dolcetto e quest'anno alla festa del vino di Dogliani i produttori esporranno l'uva, accettando prenotazioni per il vino nuovo. « Noi abbiamo un contratto stipulato con gli Stati Uniti — spiega Rivera — per esportare in un anno 10 mila casse da dodici bottiglie. Ebbene, i prezzi degli imballaggi sono aumentati in un mese di 72 lire ». Le scatole-esportazione di cartone molto solido costavano in giugno 168 lire l'una, ieri sono state pagate 240 lire: e il prezzo maggiore ricadrà sul consumatore. Il comune di Barolo è la capitale del « re dei vini », anche se La Morra ne mette in dubbio ogni tanto la « maestà », ma il nome è auspicio e Barolo sembra degno del titolo. Sentiamo il sindaco Rinaldi: « Ci aspettiamo una annata eccellente. La vendemmia potrebbe essere anticipata rispetto agli anni scorsi alla prima decade di ottobre per i nebbioli da barolo e barbaresco. A mio giudizio, è giustificato prevedere un prezzo per le uve non inferiore alle 3500 lire. Il viticoltore ha pagato l'Iva sui prodotti secondari, come concimi e antiparassitari, ha subito gli aumenti della manodopera e le conseguenze della scorsa annata sfavorevole: ora deve rifarsi, ma senza esagerare. Il consumatore ha i suoi diritti, anche se troppo spesso è dimenticato quando si tratta di prendere decisioni globali, come il marchio d'origine controllato e garantito, per il nostro vino». Il sabato, la domenica e negli altri giorni festivi è aperta a Barolo l'enoteca nel castello che fu dei conti Falletti: vi sono esposti vini selezionati, quindi con garanzia di genuinità, di produttori del comprensorio comunale di Barolo e delle aziende che nel comprensorio posseggono vigneti. Una occasione da non perdere per rifornirsi di vino ottimo, prima della « rivalutazione » provocata dalla vendemmia-record e in attesa della Festa del Barolo, quando saranno messe all'asta « cantinette » di dieci-venti bottiglie di annate pregiate. Piero Cerati

Persone citate: Brovia, Falletti, Oddero, Rinaldi, Rivera

Luoghi citati: Alba, Barolo, Castiglione Falletto, La Morra, Stati Uniti