Cortina ancora bella, integra "La montagna un vero tesoro,, di Remo Lugli

Cortina ancora bella, integra "La montagna un vero tesoro,, LE ALPI E IL PAESAGGIO IN EUROPA Cortina ancora bella, integra "La montagna un vero tesoro,, Nel 1972 un milione e mezzo di presenze turistiche (25 per cento di stranieri) - La cittadina difende la sua bellezza: ragionevole il numero delle nuove costruzioni tutte simili a quelle vecchie - Le Regole: norme rigidissime contro la speculazione edilizia - Molte strade sbarrate ai veicoli, per difendere la natura (Dal nostro inviato speciale) Cortina d'Ampezzo, agosto. Le presenze dei villeggianti sono state nel '72 un milione e mezzo di cui il venticinque per cento di stranieri. Si penserà: austriaci, svizzeri, tedeschi, che sono i più vicini a questa stazione climatica. Invece no: in testa sono gli americani degli Stati Uniti, seguiti dai tedeschi e dai francesi. Si viene persino dall'America per godere lo spettacolo di Cortina... Cortina è, per la montagna, quello che Venezia è per il mare: irripetibile. Famosa nel mondo da decenni, continua a meritare questa fama. Il suo paesaggio e quello della meravigliosa cerchia delle cime che le fa corona non sono stati guastati. Scendendo dal Falzarego, subito dopo Pocol, dove si apre davanti allo sguardo la vastissima conca, non si può fare a meno di constatare con soddisfazione che lo spettacolo attuale non si discosta dal ricordo che se ne aveva per soggiorni ormai lontani. Cortina è ancora bella e integra: s'è un po' allungata nella valle del Boite, ma non s'è aggrappata su per i pendii dolci che continuano ad essere liberi e macchiati del verde tenero dei prati e di quello cupo dei boschi. Certo, il numero delle case è aumentato in questi anni, ma in misura ragionevole e queste costruzioni sono tutte intonate all'ambiente montano, simili a quelle vecchie. Cortina è dunque salva dal cemento e ha buone probabilità di continuare a salvarsi. Il merito va agli amministratori ma, prima ancora, va alle Regole. Queste Regole sono una istituzione che risale a prima del mille: un condominio di terreno I condomini sono gli 830 capifamiglia originari di Cortina. Il terreno è di notevole vastità: 15 mila ettari dei 25 mila che costituiscono il territorio comunale. Sono tutti destinati esclusivamente all'attività agro - silvo pastorale; sono indivisibili e inalienabili, in perpetuo. E' una salvaguardia stupenda: significa che i prati e i boschi che noi ammiriamo lungo le pendici, al di sopra degli abitati, rimarranno sempre prati e boschi. «Abbiamo delle norme rigidissime — spiega Carlo Costantini, segretario delle Regole d'Ampezzo — non possiamo derogare da esse ». Sui 15 mila ettari delle Regole di Cortina ci sono più di due milioni di piante adulte, abeti rossi, larici, pini cembri. «Abbiamo ricevuto, specie negli ultimi anni — dice Constantini — decine di proposte per la creazione di villaggi alpini, ma non abbiamo mai ceduto e non cederemo mai». Cortina non ha ancora un piano regolatore, o per lo meno, ce l'ha ma non è approvato. Va avanti con un regolamento edilizio che risale ai primi anni del dopoguerra e che via via è stato rinnovato. Fortunatamente sin dall'inizio del periodo in cui l'edilizia ha incominciato a essere eccitata dalla febbre, sono state fatte valere delle norme basilari che si ispiravano al passato: le case non dovevano essere più alte di metri cinque e settanta dal marciapiede alla gronda, i tetti dovevano essere a capanno e le due falde non dovevano avere una pendenza superiore al 45 per cento; terreno minimo per una villetta di 180 metri quadrati, 1200 metri o 2000 a seconda delle posizioni. Nella sola area comunale di Cortina ci sono 46 impianti di risalita, 1500 posti-letto negli alberghi e altri 15 mila nelle case private. Gli abitanti sono 8500, «Consci della assoluta necessità di salvaguardare la natura — dice Luciano Rimoldi, presidente dell'Azienda di soggiorno — abbiamo fatto e facciamo ogni sforzo per continuare ad offrirla intatta ai nostri ospiti. Anni fa avevamo stampato una cartina con tutte le mulattiere e le carraie percorribili con autoveicoli fuoristrada. E' una rete enorme, di circa trecento chilometri, creata quasi interamente dai nostri soldati durante la guerra '15-18, quando erano qui in prima linea. Bene, anziché propagandare l'esistenza di queste strade, ora abbiamo installato una sbarra di ferro chiusa con lucchetto all'imbocco di ogni mulattiera. Fuoristradisti e motocrossisti avevano preso d'assalto la montagna, salivano fino a quote pazzesche, distruggevano il novellarne arboreo, diffondevano rifiuti, disturbavano gli armenti e la selvaggina». Azienda di soggiorno e Comune hanno dato vita anche a una commissione ecologica che segnala inconvenienti, propone rimedi, fornisce consigli. Qui si è giustamente severissimi per quanto riguarda il rispetto della natura: chi è scoperto con più di tre stelle alpine o con funghi strappati con le radici viene denunciato al pretore, chi sradica un mugo può essere condannato a un'ammenda anche di duecentomila lire. «Guai se non conserviamo intatta la montagna — dice il dott. Enrico Rossaro, direttore dell'Azienda di soggiorno —. Sarà la nostra Arca di Noè quando il progresso e le immondizie staranno per soffocarci, quando telefoni e telex ci consentiranno di comunicare in un attimo da un capo all'altro del mondo, ma non sapremo più comunicare tra noi, tra padre e figlio, tra moglie e marito. Verde, sentieri, boschi saranno la nostra salvezza ». Cortina bellissima, Cortina salva dalla contaminazione del cemento; ma c'è anche chi la considera diversamente, come una schiava della propria bellezza. S'è detto che non c'è un piano regolatore approvato. Lo ha bocciato il ministero dei Lavori Pubblici su parere della Sovrintendenza alle Belle Arti. Spiega il sindaco, Renzo Menardi: « Noi avevamo previsto di allargare un poco le frazioni che sono 26 e che si trovano tutte ad una quota superiore al centro urbano, ma ancora al di sotto delle Regole. Ci è stato negato con la bocciatura del piano regolatore. Il fatto è che giù, nell'abitato, non c'è quasi più posto. Si è costruito tanto per le ville di chi non abita qui ed ora non abbiamo più spazio per la nostra gente. D'accordo, Cortina non può crescere molto più di così, però non deve nemmeno diventare una riserva degli indiani. Ci sono nuclei familiari con tre-quattro figli in età di metter su famiglia i quali non sanno dove andare ad abitare». Dice Renzo Menardi: «Io sono sindaco da nove anni e prima, sin dal '56, ero assessore. Mi sono sempre battuto per conservare Cortina nel miglio¬ reretindpmznstsapstvnsepAs2 re dei modi. Ma si deve trovare una soluzione per gli abitanti del luogo che crescono di numero e anche i nuovi hanno diritto a una casa ». Menardi propone questa idea: che il Comune abbia il diritto di prelazione su quei terreni che il piano regolatore destinerà alle costruzioni, in modo che ne possa bloccare un certo numero prima che essi vengano acquistati dai forestieri per le loro ville. L'amministrazione comunale potrebbe così costruire case da affittare ai cortinesi a un prezzo ragionevole. Remo Lugli (l precedenti articoli su « Le Alpi e il paesaggio in Europa » sono stati pubblicati il 17, 19, 21 e 23 agosto). Cortina d'Ampezzo. L'ora del passeggio nel paese alpino salvo dalla contaminazione del cemento (Foto Moisio)

Persone citate: Carlo Costantini, Enrico Rossaro, Luciano Rimoldi, Menardi, Noè, Renzo Menardi