Viaggio all'estero o al Sud di Renato Rizzo

Viaggio all'estero o al Sud DOVE SONO ANDATI IN FERIE, CHE NE DICONO Viaggio all'estero o al Sud In due modi: appoggiandosi a un'agenzia per trovare tutto organizzato (ai tropici come alle porte di Albenga) ; o all'avventura, verso l'imprevisto - Uno scultore tra i pescatori di Paros - Due amici in Siria con la "500" - Massacrante Autostrada del Sole, nell'auto carica di provviste e bambini, alla ricerca del mare pulito - Gli abissi azzurri, paradiso dei subacquei - Amaro ritorno con il serbatoio in secca Abbiamo visto ieri la vacanza tradizionale: il soggiorno in Riviera o in montagna, in pensione o in alloggio. Un tipo di villeggiatura cbe si fa per abitudine, della quale alcuni sono contenti e molti si lamentano. Tra i torinesi che sono andati in ferie, il 5 per cento ha scelto un soggiorno od un viaggio all'estero. Altri sono andati al Sud. Perché? Desiderio di vedere cose e paesi nuovi, di sentire altri dialetti o altre lingue. Alcuni preferiscono 11 viaggio organizzato da un'agenzia: un modo tranquillo per seguire le orme di Stanley, senza preoccupazioni di albergo o di cibo, senza rischi di fare 11 bagno in una tinozza. Ai Tropici Invece che alle porte di Albenga, anche questa è una villeggiatura tradizionale: con la stessa vocazione sedentaria, ispirata ad una sorta di fanatismo dell'organizzazione e alla psicosi dell'imprevisto. Bice Riccardo Raynerl, 33 anni, impiegato: it Sono viaggi massacranti. Gli organizzatori convincono ì turisti a fare tutte le gite, tutte le escursioni, a vedere tutto quello che " si deve vedere ". In una giornata si può prendere un aereo, un pullman ed una Land Rover; fare un chilometro a piedi in salita ed una cavalcata a dorso di cammello, senza pietà per nessun cedimento fisico o psicologico ». Pochi fortunati possono permettersi viaggi per conto proprio in auto, in barca, in treno, in aereo, in nave, con tutti 1 comforts, nel migliori alberghi: ma i costi si moltiplicano rispetto a quelli degli « inclusive tours ». Ci sono vari tipi di vacanze «diverse»: il viaggio gastronomico, magari soltanto nelle Marche, alla ricerca di vini e piatti tipici; le traversate a cavallo, da un paio d'anni molto alla moda; 1 soggiorni di studio in Inghilterra, Francia, Spagna, negli Stati Uniti, che uniscono alla possibilità di conoscere un Paese nuovo quella di imparare una lingua. Ci sono I corsi di barca a vela: sveglia all'alba, ore ed ore in mare, cervello e muscoli tesi, per tornare « stanchi ma felici » e dimenticare ogni velleità di « follie estive ». C'è la vacanza a carattere artistico: Marco Sacco, 25 anni, scultore, passa tre mesi all'anno a Paros, in Grecia: « Un'isola ancora poco frequentata, alloggio in una casa di pescatori, un marmo come non si trova in nessuna parte del mondo, che si offre allo scalpello direttamente dalle viscere della montagna». Vacanze di élite. Ma la maggioranza degli emuli degli esploratori sono i campeggiatori e i giramondo con pochi mezzi. Che cosa offre questa vita apparentemente scomoda, un po' da «barboni»? Le risposte sembrano banali: « Il contatto con la natura. Certe notti in tenda, soli su una spiaggia o in una radura deserta. II fascino della vita dei nomadi. Addormentarsi al canto del grilli 0 al fruscio del vento. E perché no, con l'imprevisto della visita di un ragno velenoso o di un serpente ». Aldo Orsola, 26 anni, studente di Medicina, in agosto ha fatto un viaggio di 25 giorni sino ad Aleppo, in Siria: «Un amico, io e la tenda, su una vecchia "500" con 50 mila chilometri. Siamo partiti con 200 mila lire a testa, ne abbiamo spese la metà in souvenlrs e regali. A Luu. ...a l'auto era già rotta, trovare i pezzi di ricambio è stata un'impresa. In Bulgaria abbiamo tentato di risparmiare 3000 lire, il costo del visto per chi attraversa il Paese in meno di nove ore. Se ne avessimo impiegate 48 avremmo pagato solo 500 lire. Ma siamo arrivati alla frontiera quattro ore prima, inutili i tentativi di tornare indietro: abbiamo dovuto pagare lo stesso ». Durante 11 viaggio, altri guasti all'utilitaria: «In Bulgaria un meccanico ha regolato le puntine con spessori fatti di pezzi di giornale. In Turchia siamo stati rimorchiati da una "Binai" di tedeschi, ai 90 all'ora su una strada di montagna ». Orsola ha scoperto che ci si pub « arrangiare » dappertutto: « A Istanbul abbiamo guadagnato 3000 lire facendo da interpreti fra un commerciante di pelli e due francesi. Ad Ankara abbiamo cambiato i nostri vecchi jeans sdruciti con anelli e pipe». I due erano partiti con una riserva di carne In scatola: « Alla frontiera jugoslava ci hanno spiegato che non avevamo capito niente, perché da loro la carne in scatola costava molto meno che in Italia. Nel ritorno, a Venezia, pur di cambiare alimentazione abbiamo barattato con compagni di campeggio due scatole di carne per una di tonno. Ci è sembrato di rivivere ». Un viaggio pieno di avventure, talvolta sgradevoli: «Afa Io ripeterei subito. E in "500". Con un'altra auto sarebbe diverso ». Se proprio non ci si vuole spingere cosi lontano, si va al Sud. Calabria, Puglia, Basilicata. Più sono remote le spiagge e piccoli 1 paesi e difficili da raggiungere i grossi centri, più affiora la speranza d'una vacanza diversa, in auto con tante provviste quante basterebbero a sostenere l'asse dio di un mese, ci si Immette sull'Autostrada del Sole. «E subito si capisce — dice Andrea Gribaudo, impiegato — perché l'abbiano chiamata "del Sole". « Dopo duecento chilometri ì bambini cominciano a diventare pesanti: " Qui si fonde, non riusciamo a respirare ". Si tenta allora di tranquillizzarli ma i discorsi ecologici sul mare pulito, la pace ed il silenzio che si raggiungeranno " fra poco " danno quasi sempre scarsi risultati di fronte all'evidenza di 40 gradi all'ombra. Poi, quando anche la moglie comincia a brontolare, a invidiare le amiche che vanno in Riviera (e la tua "fede" si sta intaccandoJ come Dio vuole si arriva ». Molti torinesi vanno al Sud per praticare la caccia subacquea: «In Liguria ormai è quasi impossibile — dice un giovane —. Basii pensare che ogni paese della Riviera ha i suoi quattro o cinque pesci famosi che tutti i sub hanno ormai imparato a distinguere egdmfc e già chiamano con certi nomignoli. Sono gli ultimi superstiti della fauna ittica ligure, i vecchi marpioni che se ne ridono delle fiocine e sanno sfuggire a tutti i cacciatori ». Qualcuno ha fatto la sua prima esperienza sul Sud all'epoca del lungo sciopero del distributori di benzina: « Il viaggio di ritomo a casa è bastato per farmi dimenticare le ore splendide che avevo trascorso. Viaggiare teso, l'occhio fisso alla lancetta del serba- '.oio, con la delusione che ti aspetta e si rinnova ad ogni stazione di servizio di fronte al cartello di "tutto esaurito". E' stato massacrante ». «Ed era avvilente — prosegue un altro — vedere certe auto ferme nelle plazzole d'emergenza senza una goccia di carburante. Gente del Sud che tornava a casa per le ferie, bloccata in mezzo alla strada. O che magari era costretta a farsi trainare dai pochi fortunati che avevano ancora qualche litro di benzina. Per il resto, tutto bene: l'anno prossimo tornerò in Puglia: basta con gli ombrelloni in fila, le sdraio a gomito a gomito, la schiavitù di orari ferrei per pranzare, cenare, divertirsi e dormire ». Renato Rizzo Mario Varca Un gruppo di giovani a Porla Nuova: volti abbronzati al ritorno dalle vacanze estive

Persone citate: Aldo Orsola, Aleppo, Andrea Gribaudo, Bice Riccardo Raynerl, Dove, Durante, Marco Sacco, Mario Varca