Aereo in volo per Asmara è dirottato con 7 italiani
Aereo in volo per Asmara è dirottato con 7 italiani Pirata armato di pistola e bombe Aereo in volo per Asmara è dirottato con 7 italiani 11 DC-6 partito dallo Yemen settentrionale è stato costretto ad atterrare a Kuwait - Poco dopo il dirottatore si arrende, liberando gli ostaggi: è arabo, avrebbe chiesto aiuto per 4 famiglie danneggiate dal conflitto tra i due Yemen Kuwait, 25 agosto. Un cittadino yemenita, Nasser Ahmed Abu Bakr, armato di pistola e bombe a mano, ha dirottato sul Kuwait un DC-6 della « Yemen Airways » in volo da Taiz (Yemen del Nord) ad Asinara. Dopo una lunga trattativa, si è consegnato senza opporre resistenza aUe autorità, che hanno accolto una serie di richieste. A bordo dell'apparecchio vi erano undici passeggeri, fra cui anche sette italiani, e sei uomini di equipaggio. I passeggeri italiani sono: Aurelia Lanata, Vera De Paola, Marina Pampararo residenti all'Asinara (la Lanata è moglie del viceconsole ita- lBs liano); Vincenzo Gravina e Bisma Leto, esperti in assistenza tecnica, Francesco Gravina, fratello di Vincenzo, e Minelli. Prima di consegnare le armi, l'uomo, che ha 54 anni, ha preteso che le autorità del posto e, per loro, il ministro degli Esteri, Sabah Al Ahmed, gli consentissero di tenere una conferenza stampa e gli assicurassero l'assistenza finanziaria per quattro famiglie di connazionali, rimaste prive dei capi famiglia, morti nel conflitto fra i due Yemen. Oltre a ciò, Ahmed Abu Bakr ha preteso ed ottenuto l'assicurazione che il Kuwait si adoperi per risolvere le divergenze fra i due Yemen e di fare in modo che gli altri dieci passeggeri ed i sei uomini di equipaggio potessero ritornare immediatamente alle destinazioni d'origine. Un volta avuta conferma che il ministro degli Esteri avrebbe accolto le sue richieste, il dirottatore ha abbandonato l'aereo, ed ai funzionari di polizia che lo hanno preso in consegna ha dato la pistola e le bombe a mano, che gli erano servite per convincere il comandante dell'aereo a portarlo nel Kuwait. Qui, il DC-6 della Yemen Airways è atterrato verso le 18 italiane, dopo un volo di duemila chilometri attraverso l'Arabia Saudita, Gibuti, Afars ed Issas nell'Africa orientale, dove il quadrimotore aveva fatto una breve sosta per il rifornimento. Le autorità del Kuwait, che sembravano in un primo tempo non voler far atterrare il DC-6, hanno cambiato parere quando hanno appreso che Abu Bakr minacciava di far schiantare il velivolo con le 17 persone a bordo in pieno deserto, se non fosse stato concesso il permesso di atterraggio. Una volta sulla pista dell'aeroporto del Kuwait, sono iniziate le trattative fra lo yemenita e le autorità locali, trattative protrattesi per quasi un'ora e mezzo. E' stato parlando via radio con la torre di controllo che Abu Bakr ha fatto conoscere le sue condizioni perché il dirottamento si concludesse a lieto fine. Quello di oggi è il quarto dirottamento aereo avvenuto in Medio Oriente nelle ultime sei settimane. Una volta decollato da Taiz, lo yemenita ha costretto il pilota a rifornirsi a Gibuti. (Ap)
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