E' impotente l'assedio dei poliziotti di Stoccolma ai due banditi che hanno 4 ostaggi nella banca

E' impotente l'assedio dei poliziotti di Stoccolma ai due banditi che hanno 4 ostaggi nella banca Dura da 48 ore l'allucinante avventura nella capitale svedese E' impotente l'assedio dei poliziotti di Stoccolma ai due banditi che hanno 4 ostaggi nella banca Le tre donne e il funzionario tenuti prigionieri sembrano sfiniti, mentre più sveglio che mai appare l'uomo che tiene in scacco gli agenti e che ha voluto con sé un ergastolano, rimesso in libertà per la circostanza - Abbandonato il tentativo di somministrare al bandito sonnifero dentro i cibi che gli vengono consegnati - Ha già ottenuto 450 milioni; un'auto è pronta accanto alla banca e un jet è in pista all'aeroporto: potrà andarsene all'estero, se rilascerà gli ostaggi - L'uomo ha telefonato a giornali, tv e al premier (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 24 agosto. Continua nella City di Stoccolma lo stato di emergenza. Il bandito che ieri mattina aveva occupato la sede centrale della Banca statale di Credito, catturando numerosi ostaggi, è ancora nei locali dell'istituto. Si è fatto raggiungere dal più pericoloso gangster svedese, si è fatto mettere a disposizione una macchina superveloce e un aereo ]et. Oggi ha parlato per telefono con il premier e con il ministro della Giustizia. Stasera, mentre trasmetto questo servizio, sta minacciando di far saltare in aria la banca. Dispone di dinamite, di un mitra, di una pistola e di centinaia di pallottole. I suoi ostaggi, tre giovani donne e un uomo, sono sfiniti dalla stanchezza e dal sonno. Lui è più. sveglio e pronto che mai. Sì tratta di un individuo disposto a tutto che, a detta di chi lo conosce, non cederà mai. Ricapitolo qui la sequenza del clamoroso episodio che da oltre ventiquattro ore tiene la Svezia intera con fiato sospeso. Ieri mattina alle 10,30 un uomo sulla trentina entra nel salone a pianterreno della Banca statale di Credito, situata nella piazza Norrmalmstorg nel cuore della City. Nell'ampio locale ad angolo, si trovano in tutto una ventina di persone, tra impiegati e clienti. L'individuo estrae da sotto il cappotto un mitra a canna corta e in inglese intima a tutti di stendersi a terra. Il caposala preme il pulsante che dà l'allarme alla questura, e poi obbedisce come tutti gli altri. In quel momento entra nel salone un poliziotto in borghese che deve prelevare dei soldi e che si rende subito conto di cosa sta succedendo. Fa il gesto di estrarre la pistola che porta nella fondina a tracolla sotto la giacca, ma il bandito che si è voltato al rumore della porta lo precede: evidentemente non lo vuole uccidere, ma solo spaventare, perché spara una raffica di mitra descrivendo una specie di rosa attorno alla sua persona. Una pallottola però colpisce l'agente alla ma- no sinistra, il poliziotto esce urlando dalla banca e si accascia sul marciapiede. Dietro di lui il bandito chiude a chiave con calma la porta e poi ritorna alla gente distesa per terra. Dice in inglese che i clienti possono andarsene (apre persino loro la porta) e trattiene come ostaggi gli impiegati, una decina di persone. Intanto, l'allarme ha fatto accorrere sulla piazza sei vetture della polizia. Quando gli agenti si accorgono che l'uomo è ancora in banca, bloccano l'intero quartiere. Alcuni poliziotti si avvicinano all'ingresso, altri si appostano dietro alle macchine. Dall'interno il bandito vede quello che succede e spara in aria una raffica di mitra. La situazione si sta facendo sempre più seria e i poliziotti cominciano a rendersi conto che deve trattarsi di qualcosa di diverso da una comune rapina. Il bandito intanto ha fatto uscire dal retro altri ostaggi. Ne trattiene quattro, tre giovani impiegate e un funzionario. Poi si mette al telefono e parla con la questura. Chiede, sempre in inglese, tre milioni di corone (circa 450 milioni di lire), metà in valuta svedese e metà in valuta estera — dollari e marchi — eia consegna del più pericoloso gangster svedese, Cloark Olofsson, condannato all'ergastolo per numerosi omicidi e assalti a banche e uffici postali, e rinchiuso nel carcere di Norrkóping. Sul posto si sono riversate migliaia di persone, provocando un caos enorme. Il traffico è paralizzato in tutta Stoccolma, e sembra che la polizia stia perdendo la testa. Per fare uscire dal carcere Cloark Olofsson, occorre il benestare del Ministro della Giustizia. Costui non vuol prendersi una responsabilità del genere e fa convocare il governo. In pratica, la seduta che doveva durare pochi minuti è divenuta permanente. Da ieri sera, infatti, il governo, con alla testa il premier Palme, è riunito alla cancelleria di Stato per studiare cosa fare. Olofsson, che dice di non sapere niente dell'intera faccenda, viene portato in banca e consegnato al bandito, che intanto ha legato mani e piedi ai suoi ostaggi. Nella banca, ora, sono in sei: quattro ostaggi, Olofsson e il bandito. A questo punto Olofsson prende il comando della situazione e ordina per prima cosa quaranta bottiglie di birra, caffè, sigarette e un pranzo «come si deve». Nel corso della notte il pranzo verrà ripetuto altre due volte. In serata, mentre la polizia monta fotocellule e la folla non accenna a diminuire, arrivano altre richieste: una potentissima vettura con il serbatoio pieno, un jet all'aeroporto internazionale. Il bandito viene accontentato e, per lasciare libere le piste dell'aeroporto, gli aerei in volo per Stoccolma vengono informati via radio che con ogni probabilità dovranno atterrare ad Helsinki. Nella notte, però, non succede niente di nuovo. Il bandito ha ricevuto i soldi e può vedere la vettura pronta accanto al marciapiede. Chiede la garanzia di poter fuggire all'estero. La polizia gliela dà, a condizione che gli ostaggi vengano rilasciati. Il bandito non accetta. Olofsson (nessuno riesce bene a capire che gioco faccia) parla per telefono con i giornali e la radio, e dice che è meglio accontentarlo «per evitare uno spargimento di sangue». Quando un agente, fuori della banca, si muove troppo, dall'interno viene sparata in aria una raffica di mitra. Trascorre così l'intera giornata. Da City sembra una fortezza assediata, e la polizia deve effettuare numerose cariche, per allontanare i curiosi che tentano di raggiungerla. Il càos è totale. Radio e televisione trasmettono in permanenza le ultime notizie e mezza Svezia, invece di recarsi al lavoro, sta a casa davanti al video. Oggi Olofsson ha parlato per telefono con il premier, il ministro della Giustizia, alla radio, ai due canali della televisione e coi principali quotidiani. Ha detto che lui collabora con le forze dell'ordine, ma che non intende mettersi contro il suo collega bandito. Ha pregato di lasciar partire costui, in modo da evitare un conflitto a fuoco. Intanto si è saputo il nome del bandito solitario: Kay Robert Hansson, nato in Svezia ma trasfe¬ ritosi da bambino con la famiglia negli Stati Uniti da dove è tornato quattro anni orsono. Ha ventun anni, ed è noto per una serie di assalti alle banche. Sembra che Olofsson sia il suo idolo. La polizia dice che è spietato e deciso a tutto. Oggi pomeriggio si è rinchiuso con gli ostaggi e con Olofsson nella celta blindata della banca, dove sono le cassette di sicurezza. Sembra che si sia voluto concedere un'ora o due di sonno, ma nessuno ha potuto o voluto intervenire. Il bandito, infatti, ha sistemato diverse cariche di esplosivo nei punti strategici, in modo che nessuno possa avvicinarsi impunemente. Il capo della polizia, che oggi ha concesso ai giornalisti una conferenza stampa ogni ora, ha fatto arrivare a Stoccolma Va mamma di Olofsson e un amico di Hansson. Mentre telefono la situazione è stazionaria. Il governo ha dato ordini precisi di non forzare gli eventi e la polizia non ha nessuna intenzione di dare l'assalto alla banca. Si è saputo che stamane, nel cibo consegnato al giovane bandito (un poliziotto entra nel locale e può arrivare con i piatti e tutto il resto sino a cinque o sei metri da Hansson che lo tiene di mira con il mitra e si fa scudo con una delle ragazze) era stato messo del sonnifero. Il bandito però fa sempre mangiare prima uno degli ostaggi e si è pertanto preferito lasciar perdere la possibilità di farlo addormentare. Nella piazza ove sostano oltre cinquanta vetture della polizia cariche di agenti, grava un silenzio irreale. I pochi contatti con l'interno della banca si tengono via telefono. Pochi minuti fa Hansson ha detto che se non lo lasciano uscire con gli ostaggi fa saltare con la dinamite la banca, lui con gli ostaggi e Olofsson. Sul posto sono da ieri diversi tiratori scelti, un reparto cinofilo, specialisti di judo e un distaccamento anti-disordini. Però l'ordine è tassativo: non fare assolutamente niente che possa irritare il bandito. Walter Rosboch Stoccolma. Due poliziotti portano il denaro richiesto al bandito nella Banca (Ap)