La corsa all'accaparramento può far naufragare il blocco

La corsa all'accaparramento può far naufragare il blocco FENOMENO CHE DÀ PREOCCUPAZIONE La corsa all'accaparramento può far naufragare il blocco La psicosi della mancanza di merci è insensata - "Non siamo in tempo di guerra" Altre cinque multe (una di 650 mila lire ad Alpignano) per maggiorazioni dei prezzi e i listini - Proteste per il peso; da oggi controlli straordinari nei negozi Pubblici esercizi: il questore ordina la chiusura di 3 ristoranti La corsa delle massaie all'accaparramento di alcuni generi di prima necessità — pasta e zucchero in primo luogo, e poi olio di semi, scatolame, persino detersivi — rappresenta l'elemento più preoccupante di questi giorni cruciali per la battaglia dei prezzi. Il blocco deciso dal governo fino al 31 ottobre rischia di essere strozzato dagli stessi consumatori che si lasciano trascinare dalla psicosi della mancanza di merce. Il fenomeno è soprattutto evidente nei supermercati: alcuni sono stati costretti, per opporsi alle speculazioni, ma anche per le limitate scorte di magazzino, a razionare la vendita dei prodotti: non più di cinque pezzi per articolo. Dopo il massiccio rientro dalle ferie, fin da lunedi scorso, 1 negozi sono stati presi d'assalto. L'enorme aumento della domanda, dettato dalla paura degli scaffali vuoti, sta facendo precipitare la situazione. L'interrogativo d'obbligo è: « Fino a quando si potrà reggere?». Proprio mentre le manovre alla produzione, 11 ritardo nelle consegne delle nuove forniture, gli scompensi della rete distributiva, pesano sull'efficacia del provvedimenti anticarovita, il fronte del consumatori deve mantenere la calma pur tenendo gli occhi ben aperti, per scoraggiare abusi e Irregolarità. Una massaia, Maria Teresa Revelli, via Cibrario 65, ha telefonato ieri al numero del governo, 54.90.90, parlando «a nome di moltissime casalinghe della sona». Ha detto: « Credo che dobbiamo difenderci anche denunciando queste cose. La gente compra di tutto, in quantità eccessive. Una persona sola acquista dieci chili di pasta alla volta, intere cassette. Di che hanno paura? Sta forse per scoppiare una guerra? Se tutti facessero così, fra pochi giorni nei negozi non si troverebbe più nulla ». Ha aggiunto: « E poi, a parte i generi bloccati, tutto il resto è rincarato. Non si potrebbe fare qualcosa per la frutta e la verdura? Abbiamo l bambini. Possibile che in questa stagione dobbiamo pagare le pesche a peso d'oro? ». Altre cinque sanzioni amministrative inflitte ieri dal prefetto dott. Salerno, per violazione del blocco. Le multe salgono cosi a 41, per un totale di 4 milioni e 80 mila lire. Ad Alpignano è stata colpita la titolare di un esercizio di panetteria e commestibili, Beatrice Mattlotto, via I Maggio 45: dovrà pagare 600 mila lire per maggiorazione di prezzi e 50 mila lire per non aver incluso nel listino alcuni prodotti. In particolare il negozio vendeva la pasta Barilla a 180 lire (invece che a 140); l'olio d'oliva Bertolll (mezzo litro) a 620 mentre nel listino era segnata la sola confezione da un litro a lire 920; l'olio d'oliva Dante a 1250 (Invece che a 1150); l'olio di semi Olita a 530 (520); le confetture Cirio da 400 grammi a 370 lire e da 800 grammi a 700, mentre nel listino erano indicati altri tre prezzi, 350, 500 e 570 lire. La signora Mattiotto ci ha detto ieri sera: « Quando sono venuti i vigili la rivendita era affidata alla gerente Maria Lucia Boero di Pianezza. E' lei che ha fatto il listino, io non ne so nulla ». L'elenco delle multe prosegue: 150 mila lire al negoziante di alimentari Ulderigo Dollno di Mompantero, frazione Pietra Stretta, per maggiorazione dei prezzi della pasta Barilla (180 invece che 150) e Agnesi (180 invece di 160); 150 mila lire all'esercente Adelio Favro di Mattie, frazione Menolzio 29, perché vendeva la pasta Barilla a 180 (e questo prezzo aveva segnato nel listino, mentre la quotazione del negozio, al 16 luglio, era di 145 lire); 40 mila lire al panettiere Lino Budelli, corso Vercelli 103, perché vendeva prodotti dietetici non elencati nel listino; 40 mila lire alla lattala Rosanna Dadone, via Martorelli 3, per vendita di prodotti non segnati in listino. Ci sono state nel giorni scorsi parecchie lamentele di consumatori agli organi di vigilanza, per pesi inesatti nei negozi. Il dott. Salerno ha richiamato l'attenzione dell'Ispettore metrico sul problema. Da oggi cominceranno controlli straordinari presso tutte le rivendite. Intanto prosegue a ritmo serrato l'attività delle « volanti dei prezzi ». Giovedì i vigili hanno visitato 156 negozi, elevando una sola contravvenzione per mancanza del listino. « In generale — ci ha detto il dott. Sabatini del comando — la categoria è in regola ». Il viceprefetto dott. Trotta, dirigente dell'ufficio delle sanzioni, sta esaminando la prima denuncia della Guardia di Finanza a carico di un noto grossista di olio (finora non ne è stato rivelato il nome) che avrebbe maggiorato di 40 lire l'olio di semi. La decisione è attesa in giornata. Nel quadro della sorveglianza, particolarmente intensa in questi giorni, sui pubblici esercizi, 11 questore dott. Massagrande — dopo gli accertamenti della polizia amministrativa agli ordini del vicequestore dott. Rosa — ha disposto che chiuda per 20 giorni il ristorante « Su Nuraghe » di Romano Murgia, via Saluzzo a Pinerolo, per protrazione abusiva dell'orario di chiusura; per 10 giorni il ristorante Cucco di Teresa Cavaliere corso Casale 89, per mancata esposizione del listino prezzi; per 5 giorni il ristorante « La Capannina » di Carla Motto a Buttigliera Alta per mancata esposizione della tabella prezzi e contravvenzione alle disposizioni sanitarie. Registriamo infine lo sfogo di una commerciante che ci ha scritto: « Ho da parecchi anni un piccolo negozo di alimentari; svolgo il mio lavoro onestamente, rispettando la clientela. Ma da quando è cominciata la battaglia dei prezzi al mattino tiro su la saracinesca e penso: " Come andrà oggi? ". « No, non sono contrarla al blocco, anzi doveva avvenire prima; voglio dire prima degli aumenti. Ma mi turba il fatto che consumatori e addetti alla sorteglìanza hanno concentrato la loro ostilità su di noi piccoli dettaglianti. Invece la colpa non è nostra, gli abusi devono essere controllati alla fonte, nelle industrie e presso i grossisti, perché della merce che arriva nei negozi a noi è riservata la più piccola parte del guadagno. E ora, alla paura dei rapinatori sì è aggiunta quella delle guardie addette al controllo prezzi ». La negoziante Mattiotto: « Non ho fatto io il listino »

Luoghi citati: Alpignano, Buttigliera Alta, Mattie, Mompantero, Pianezza, Pinerolo, Salerno