Pianta in asso lo sposo davanti all'altare "Non è lui che amo" grida e poi fugge
Pianta in asso lo sposo davanti all'altare "Non è lui che amo" grida e poi fugge In Sicilia, non ha voluto il marito scelto dalla famiglia Pianta in asso lo sposo davanti all'altare "Non è lui che amo" grida e poi fugge (Nostro servizio particolare) Trapani, 23 agosto. (a. r.) In abito bianco, accompagnata dal padre fino ai gradini dell'altare, ha preso posto a fianco del promesso sposo, ma al momento del «sì», ha detto «no». Un «no» secco, schioccante che le è Uocito dalla bocca come una liberazione perché in realtà — in paese lo sanno tutti — è innamorata di un altro che non ha ottenuto il consenso della sua famiglia. «Non voglio sposarlo, non lo amo », ha gridato più volte allontanandosi dall'inginocchiatoio, mentre fra i parenti e i soliti curiosi si incrociavano commenti di stupore. Il promesso sposo però ha salvato « la faccia » e seguito dal codazzo di parenti ed amici, è uscito di corsa, per dare l'impres¬ sione che a piantare tutto era stato lui. E' accaduto nella chiesa madre di Salemi, un centro semidistrutto dal terremoto, cinque anni fa, nella valle del Belice. I due «promessi» non sono più ragazzini. Lei, Stefania Consumano, ha infatti 32 anni; lui, Nicola Lampasone, 36. Si erano fidanzati, due anni fa, dopo un'assidua corte che il Lampasone, trattorista alle dipendenze del padre della Consumano, un agiato agricoltore, aveva fatto alla donna. Sembrava un matrimonio come tanti, ma soltanto in apparenza. Dietro la « facciata » della passeggiata domenicale, a braccetto, per farsi vedere assieme dalla gente, Stefania Consumano a poco a poco si era andata convincendo che quello non era l'uomo fatto per lei. In paese cercano di giustificarla: «E' un tipo romantico», spiegano. Ma poteva pensarci prima non proprio all'ultimo momento. « Quanti soldi inutili ha fatto spendere al padre! », commentano al bar della baraccopoli dove ancora vivono centinaia di famiglie. Le nozze, infatti, erano state preparate nei minimi dettagli. «Una cerimonia in grande», aveva raccomandato il padre della « sposa » all'arciprete, monsignor Ignazio Ardagna, lasciato in asso sull'altare mentre stava per pronunciare la rituale domanda. «Proprio non me l'aspettavo», è stato il commento del parroco. Intanto Nicola Lampasone respinge l'ipotesi dell'esistenza di un altro «lui». «Non c'è mai stata una nube — af¬ ferma — mai una lite. Abbiamo discusso soltanto per la scelta dei testimoni, poi tutto sembrava appianato ».
Persone citate: Ignazio Ardagna, Nicola Lampasone, Stefania Consumano
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