Cousteau riabilita gli ippopotami

Cousteau riabilita gli ippopotami CRONACA TELEVISIVA Cousteau riabilita gli ippopotami La quarta puntata de "L'uomo e il mare" e "I disperati" con Dirk Bogarde - Stasera la 'Tuga a Brindisi del settembre '43" e Frank Sinatra Diavolo di un Cousteau. Ha avuto un momento di esitazione, di pausa, di « vacanza » nella seconda puntata, dotta, scientifica, però non emozionante. Ma si è subito ripreso brillantemente nella terza puntata andando, tutto imbacuccato, tra i ghiacci, a fotografare i baffi dei trichechi. Stavolta, poi, L'uomo e il mare ha voluto sbalordire gli spettatori. Quale cambiamento, quale colpo di scena: niente Oceano Atlantico o Mar dei Caraibi o Mar dei Sargassi o Stretto di Magellano, niente rocce a picco, fondali trasparenti, caverne misteriose, alghe e polipiAfrica! Sissignore Africa-Africa, mica i paraggi, le coste, ma proprio l'Africa equatoriale, l'Africa nera, quella delle foreste, dei grandi laghi, dei grandi fiumi... No, non si è visto un Cousteau trasformato in esploratore tipo Livingstone e Stanley. Capitan Cousteau anche in Africa resta nel suo elemento, cioè nell'acqua. Quale lo scopo? Studiare il comportamento e le abitudini di quell'incredibile animale che è l'ippopotamo. Bisogna dire che è stato un colpo veramente da maestro. Mettiamoci una mano sul petto e confessiamo: che cosa è l'ippopotamo per la maggior parte di noi? Una povera, grassa, enorme bestiaccia che sta a mollo nella vasca di uno zoo, sospirando e soffiando, quasi sempre immobile: una spropositata e assurda massa di carne che alla fine del secolo scorso, riferisce un cronista dell'epoca, fece dire al sindaco di una città francese cui l'ippopotamo era stato proposto quale futuro ospite del giardino zoologico in progetto: « Sì, va bene... ma a cosa serve? ». Tutt'al più si ride per i suoi clamorosi, squarcianti sbadigli. Ci si informa di quante tonnellate può pesare. Punto e basta. Ma Cousteau è intervenuto a rendere finalmente giustizia a questo strampalato e per certi versi misterioso animale. E' andato a scovarlo in libertà sulle rive del lago Tanganica e l'ha fotografato in tutti i modi possibili, da ogni possibile angolatura, di faccia, di profilo, di tre quarti, di schiena, di fiancata, di posteriore... Scherzi a parte, riteniamo che ben pochi documentari siano riusciti a fornirci dell'ippopotamo una immagine così viva e vera e suggestiva: goffi eppure possenti, corpacciuti eppure relativamente agili, « mostri » che parevano nati dalla matita di un caricaturista, gli ippopotami sono stati ripresi da Cousteau e dai suoi uomini mentre s'immergevano come carri armati al guado, mentre navigavano simili a mezzi d'assalto o mentre — ed erano le inquadrature più straordinarie, per noi inedite — se ne stavano sott'acqua non diciamo a guizzare, ma a spostarsi abbastanza celermente a guisa di pesci allucinanti. Prima con i trichechi, ora con gli ippopotami capitan Cousteau è di nuovo sulla cresta dell'onda. Per mercoledì prossimo promette balene. ★ ★ In alternativa / disperati, girato nel 1953 da Compton Bennett. Corretto e non volgare mestierante Bennett ebbe una certa notorietà circa trent'anni fa con « Settimo velo » e poi con un film d'avventure che ebbe un grosso successo commerciale. « Le miniere di Re Salomone ». Pure / disperati è d'avventure: una di quelle pellicole che fanno dire regolarmente allo spettatore: « Ma io, questa roba, l'ho già vista », anche se non l'ha vista affatto: e la ragione molto semplice è che sono vicende e situazioni che ricorrono in un'altissima percentuale da che il cinema esiste. A distanza di vent'anni I disperati, sia pure con qualche fatica, reggono: la regìa di Bennett non è geniale ma è pulita; ed è interessante vedere all'opera un divo in crescendo e una diva in calando: il divo è Dirk Bogarde, non ancora famoso, per lo meno in Italia, e lontano dalle grandi interpretazioni de « Il servo » e di « Per il re e per la patria », e la diva è Mai Zetterling, interprete di spicco in Svezia (« Spasimo » di Sjoberg e altri film di Molander e di Bergman) e poi malamente sciupata dall'industria britannica e americana in ruoli non adatti o insignificanti. ★ ★ Stasera il canale nazionale sarà aperto dalla quarta puntata di Tragico e glorioso '43 con un capitolo intitolato « Dopo la fuga: Brindisi, il regno del Sud ». Indi la terza trasmissione de La voce in cui Frank Sinatra si esibirà assieme alla figlia Nancy. Sul secondo canale, un programma sulla canzone «sceneggiata » napoletana, Ammore e gelusia. Alle 22 e 15 ancora un numero dì Autori¬ tratto dell'Inghilterra con documentari sugli anni '60. Radio: sul « nazionale » alle 15 Per voi giovani, alle 19,25 Duetti d'amore (Faust, Manon Lescaut, Carmen) e alle 21,30 Antologia di interpreti (pianista Lodovico Lessona, violinista Salvatore Accardo, flautista Jean-Pierre Rampai, direttore Karl Richter); sul «terzo» alle 21,30 La conversazione continuamente interrotta, di Flaiano. u. buz.

Luoghi citati: Africa, Brindisi, Inghilterra, Italia, Nancy, Svezia, Tanganica