Laos, fallito un colpo di Stato Accaniti scontri in Cambogia di Vittorio Zucconi

Laos, fallito un colpo di Stato Accaniti scontri in Cambogia Si aggrava ancora la situazione in Indocina Laos, fallito un colpo di Stato Accaniti scontri in Cambogia Stroncato a Vientiane il tentativo d'un generale di estrema destra - Nixon dichiaIn Cambogia ho ordinato io stesso, nel 1969, i bombardamenti aerei segreti" ra: (Dal nostro corrispondente) Washington, 20 agosto. Il presidente Nixon ha ammesso per la prima volta d'aver personalmente ordinato i bombardamenti segreti sul Cambogia, nel febbraio del 1969, soltanto un mese dopo aver assunto la presidenza. Nixon ha parlato al congresso dei «reduci delle guerre mondiali» a New Orleans, circondato da straordinarie misure di sicurezza. «I bombardamenti — ha detto il Presidente in un discorso molto duro — erano necessari per proteggere le vite dei soldati americani in Indocina. Se oggi mi trovassi nella stessa situazione, prenderei la stessa decisione ». Nel gennaio '69, quando assunse la presidenza, « quarantamila soldati nordvietnamiti avevano occupato una fascia di territorio cambogiano lungo il confine con il Sudvìetnam: non hanno mai rispettato la neutralità del Cambogia e noi non avevamo dunque nessun obbligo morale». Il governo cambogiano « non ha mai sollevato obiezioni ai nostri bombardamenti e il principe Sihanuk m'invitò addirittura a compiere una visita ufficiale in Cambogia». La segretezza era necessaria per proteggere le vite americane: i>' Infatti — ha detto Nixon — se avessimo reso pubblici i bombardamenti, il governo cambogiano avrebbe dovuto protestare ufficialmente e noi saremmo stati costretti ad interromperli. Così, più soldati americani sarebbero caduti, per il semplice fatto di aver reso noti i bombardamenti». Tuttavia «avevo informato in via confidenziale alcuni "leaders" del Congresso e personalità di governo ». Quali, Nixon non ha specificato. Un discorso duro era atteso e annunciato, ma non in questa misura. Si sapeva perfettamente, però, che Nixon era contrario alla decisione di sospendere i bombardamenti in Cambogia, imposta dal Congresso ed effettiva dal 15 agosto scorso. Egli giudica con molta preoccupazione, lo ha ripetuto anche oggi, la situazione in Indocina e le ultime drammatiche notizie che giungono dal Sud-Est asiatico sembrano rinforzare i suoi timori. Mentre in Cambogia pullulano gli attentati (tre nella sola Phnom Penh con sei vittime civili e quaranta feriti), e i combattimenti si aggravano sempre più, nel Laos è fallito ieri un colpo di Stato contro Suvanna Phuma, condotto dall'ex comandante in capo dell'Aeronautica, generale Thao Ma. Questi era appena rientrato da sei anni di esilio, al quale era stato condannato per un altro tentativo di colpo di Stato compiuto nel '66. All'alba di ieri, domenica, Thao Ma si è impossessato dell'aeroporto di Vientiane alla testa d'un centinaio d'uomini, fra cui molti piloti a lui legati. Immobilizzati i soldati di guardia, Thao Ma ha fatto decollare alcuni cacciabombardieri T-28. Pochi minuti dopo, il generale ha annunciato via radio d'aver preso sotto controllo tutto il Paese, ma si trattava d'un « bluff »: l'esercito, fedele al principe Suvanna Phuma, ha rapidamente circondato la residenza del principe per proteggerlo ed è passato poi al contrattacco, dando l'assalto all'aeroporto e stroncando ogni tentativo di sortita. Contemporaneamente, piloti fedeli al governo si alzavano in volo per attaccare i T-28 del generale ribelle e impedir loro di bombardare la città. In uno di questi scontri, sarebbe stato abbattuto anche l'aereo di Thao Ma e il generale ribelle sarebbe rimasto ucciso. La notizia non è tuttavia confermata. Dopo alcuni bombardamenti, la situazione era tornata alla normalità e Suvanna Phuma ha parlato alla radio, annunciando d'aver ripreso il controllo della situazione. Vittorio Zucconi

Persone citate: Nixon, Thao